La rosa del Ravenna 1995-96 era decisamente di un’altra categoria
19 Ottobre 2021
Una cavalcata entusiasmante, a tratti con qualche incidente di percorso certo, ma che alla fine è stata sinonimo di successo. Un trionfo che ha riportato Ravenna in Serie B dopo la brutta batosta accorsa nelle due stagioni precedenti. Pronostico rispettato. Squadra forte e una promozione arrivata con largo anticipo, con Spal, Empoli e Monza che preventivamente hanno dovuto alzare bandiera bianca. Un mercato estivo oculato. L’ossatura importante della squadra che, l’annata precedente ha perso i play-off contro la Pistoiese, viene confermata.
L’organico viene sistemato con alcune aggiunte che si riveleranno determinanti, come l’acquisto di Pregnolato, centrocampista da quattrocento presenze tra i professionisti e del bomber Stefan Schwoch sbarcato a Ravenna direttamente da Livorno. L’attaccante bolzanino confermerà il feeling con il gol, e grazie ai suoi 21 centri si confermerà un elemento fondamentale per la promozione giallorossa. Neanche l’alternanza in panchina fra Adriano Buffoni che venne sollevato all’indomani della sconfitta esterna contro il Montevarchi, e Giorgio Rumignani riuscì a minare il cammino di Zauli e compagni verso il campionato cadetto.
Ma chi era composta la rosa del Ravenna che nel 1995-96 vinse il campionato? Scorrete qui in basso, quantità e soprattutto qualità abbondano.
Claudio BOZZINI (Portiere)

La grande rivincita. Dopo un lungo pellegrinaggio tra C2 e C1 tra le fila di Cairese, Licata, Carbonia, Celano e Potenza, sbarca a Ravenna. Pronti via è il portiere titolare del Ravenna targato Del Neri che vince la C2. Gli anni successivi saranno un po’più sofferti. È il vice di Toldo nell’anno della promozione in B e nonostante l’esordio nel campionato cadetto sarà la riserva di Micillo. Conquista la fiducia di mister Rumignani soprattutto nel rush finale del campionato. Dal 28 gennaio fino al termine della stagione subirà solamente tredici gol in quindici partite. Intoccabile.
Marco AMBROSIO (Portiere)

Una carriera spesa spesso come secondo, ma non per questo meno ricca di soddisfazioni. Dalla Sampdoria al Chievo dei miracoli senza dimenticare ovviamente la stagione al Chelsea dove il 13 marzo del 2004 esordi in Premier League contro il Bolton con tanto di clean sheet al seguito. Ancora più emozionante due settimane dopo sarà il suo debutto in Champions League. Ai quarti c’è il derby inglese., Chelsea – Arsenal. All’andata finisce 1-1 mentre ad Highbury Marco è prodigioso su Reyes e Kolo Touré, mentre Lehmann sbaglia troppo, i Blues vincono 2-1 e volano in semifinale. Ambrosio gioca la gara di andata contro il Monaco ma il Chelsea perde ed esce dalla competizione.
Marcello MARROCCO (Difensore)

Tante, tantissime le sue cavalcate sull’out di sinistra. Terzino della difesa a quattro il difensore italo-svizzero, nato a Bullach piccolo centro del Canton Zurigo, è un altro che troviamo nella lista degli intoccabili. Nella gara di andata, nello scontro diretto contro la SPAL, lui poco propenso al gol, insieme a D’Aloisio, stenderà gli emiliani. Con il Ravenna centra la seconda promozione in cadetteria ed esordirà in Serie B, Chiude la carriera con una stuzzicante esperienza all’estero tra le fila del Dundee United.
Marco MENGUCCI (Difensore)

Da sinistra passiamo alla corsia di destra. Alla sua ultima stagione ravennate, Mengucci conquistando la seconda promozione, in quattro stagioni, nel campionato cadetto. Dopo un inizio problematico, prende possesso in pianta stabile della fascia destra, rivelandosi sempre essenziale per la causa giallorossa. Saluta Ravenna dopo due promozioni, un campionato di B e un totale di 118 gare e quattro reti per trasferirsi alla Ternana. Dopo le esperienze con Alessandria e Gualdo, chiude il cerchio incominciato quindici anni prima con la maglia del Vigor Senigallia, squadra della sua città.
Marino D’ALOISIO (Difensore)

Il condottiero. Il libero. Il baluardo della retroguardia romagnola. Un semplice difensore? Assolutamente no. Uno degli elementi fondamentali per la vittoria del campionato con la bellezza di sette reti in trentuno presenze, suo record personale di gol in una singola stagione. Particolarmente importanti le marcature contro Saronno e Como. Uno specialista dei calci piazzati, punizioni, rigori, senza distinzioni. Intoccabile con Buffoni prima e Rumignani poi. A Ravenna diventa una sorta di idolo con 135 presenze e ducuitti gol in poco più di quattro stagioni. Una lunga carriera da oltre 300 partite la metà delle quali nel campionato cadetto.
Vittorio MERO (Difensore)

Vivere nella memoria e nel cuore delle persone, non è morire. A distanza di anni il ricordo dello “Sceriffo” rimane semplicemente indelebile. Dopo essersi messo in mostra con la Crevalcore, Mero viene acquistato dal Ravenna. All’esordio in C1 è subito titolare inamovibile. Fa coppia con D’Aloisio e in trentadue presenze segna quattro reti contro Modena, Pro Sesto e la sua vittima preferita, quel Brescello colpito sia all’andata che al ritorno. Dopo due buone stagioni in B saluta Ravenna alla volta di Brescia. La storia purtroppo è nota. La Serie A, il Brescia con Roberto Baggio e Pep Guardiola, la Coppa Intertoto giocata tra l’altro da capitano al Parco dei Principi contro il Paris Saint Germain, la fiducia di mister Mazzone fino a quel tragico 23 gennaio del 2002, quando un maledetto incidente stradale mise fine a tutto. Il calcio italiano continua tenere vivo il ricordo di Vito, a Ravenna in particolare, la curva dei tifosi locali è dedicata a lui. Eterno.
Alessandro RINALDI (Difensore)

Il Mastino del Quadraro. Dopo l’ottima parentesi al Nola, ecco l’Hellas in B e poi il trasferimento al Ravenna. Terzino destro di spinta incomincia la sua avventura a giallorossa con il botto, alla prima giornata regala ai suoi il successo contro lo Spezia. Nell’arco della stagione viene utilizzato maggiormente da mister Buffoni, con Rumignani che al contrario talvolta li preferisce Mengucci. Dopo tre annate e una promozione dalla C1 alla B, saluta Ravenna per la Serie A, direzione Bologna. Poi il passaggio alla Roma, dove lui, romano de Roma, vincerà seppur da comprimario lo scudetto. Un lento declino lo porta a ritirarsi a soli ventinove anni.
Ivano CARDARELLI (Difensore)
Per lui è sicuramente la stagione più sofferta con i giallorossi. Dopo essere stato utilizzato spesso sia Onofri che da Frosio in Serie B e dal duo Cavasin-Buffoni l’anno successivo, non rientra più nei piani della società romagnola. Saluta Ravenna destinazione Montevarchi. Dopo le sue strepitose prestazioni con il Fano di Salvatore Esposito prima e Francesco Guidolin poi fu notato dal Modena. Dopo l’esperienza con la Fermana decide di chiudere la carriera con la maglia del Fiorenzuola.
Riccardo FIMOGNARI (Difensore)
Prezioso soldatino. Si fa trovare sempre pronto quando viene chiamato in causa. In un reparto difensivo dalla concorrenza agguerrita il ragazzo del settore giovanile granata inizia un po’in sordina. Con l’avvento di Rumignani aumenta il suo minutaggio e il tecnico dei romagnoli ogni tanto lo schiera nel suo ruolo d’origine, quello del centrocampista. Oltre a Ravenna, per lui importanti esperienze in Serie B con Reggina, Pisa e il Torino, con cui esordisce a Messina e segna, a Foggia contro Zemanlandia, il suo unico gol tra i cadetti. Colleziona una presenza con l’Under 21 guidata da Cesare Maldini.
Graziano BARBIERO (Difensore)
Il giovane ragazzo piemontese appena uscito dal settore giovanile del Torino inizia la sua prima esperienza lontano da casa proprio a Ravenna. Dal punto di vista personale una stagione quasi anonima, non entra nelle grazie né di Buffoni, né di Rumignani. Scenderà in campo solamente contro il Saronno, dove a quindici minuti dal termine prende il posto di Marrocco. Una carriera spesa tra C2 e Serie D tra Iperzola, Pro Vercelli, Pro Patria, Moncalieri e Borgomanero.
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