Privacy Policy La rosa della Grecia 2004 è una bellissima favola da leggere prima di andare a dormire

La rosa della Grecia 2004 è una bellissima favola da leggere prima di andare a dormire

27 Ottobre 2021

Forse per volontà di qualche suprema divinità del calcio o chissà che il fato non abbia davvero incontrato un’effimera casualità. Fatto sta che quel 4 luglio 2004 all’Estadio Da Luz di Lisbona si è compiuto il miracolo. Un’impresa straordinaria e per certi versi irripetibile. Una favola che ci ricorda tanto le incredibili pagine danesi del 1992, che di talenti e colonne portanti ne aveva, eccome: da Schmeichel a Vilfort passando naturalmente dalla leggenda dei fratelli Laudrup.

Il trionfo della Grecia agli europei portoghesi del 2004, deve esser riassunto e contestualizzato all’interno di un’annata che di sorprese ne aveva già regalate. A maggio l’Arsenal aveva vinto la Premier League da imbattuto: un record rimasto ancora ineguagliato. In Germania, il Werder Brema era tornato a vincere laBundesliga dopo ben undici anni. E, soprattutto, il Porto di un emergente José Mourinho era riuscito sorprendentemente a salire sul tetto d’Europa conquistando la Champions League.

Si arriva così alle porte di un Europeo, che vedeva i lusitani – il Portogallo era il Paese che aveva organizzato la manifestazione – tra i grandi favoriti potendo contare sulla gold generation di grandi campioni: Rui Costa, Figo, Deco ed un giovanissimo Cristiano Ronaldo.

Tra le altre, la Francia di Zidane, l’Italia di Trapattoni e la Repubblica Ceca di Nedved, la quale riuscì a tener dietro di sé la corazzata Olanda nel proprio girone di qualificazione. Ma il calcio, come la vita, a volte dà e altre volte toglie. E neanche la penna del più saggio Omero, probabilmente, avrebbe potuto scrivere la sceneggiatura che ha visto nel ruolo di inattesa eroina la nazionale ellenica.

Oggi spegne le candeline un’icona, un simbolo, nonché l’ex capitano della Grecia, che proprio quell’anno coronò il sogno di una vita: Theodoros Zagorakis. La nostalgia ha preso il sopravvento e noi non abbiamo resistito. Cosi siamo andati a “rispolverare” la rosa ellenica del CT Otto Rehhageldi quel memorabile trionfo. Ve li ricordate tutti?

1. Antonis NIKOPOLIDIS

Photo: Eric Renard – Onze – Icon Sport

Schierato tra i pali dal commissario tecnico tedesco per difendere la porta degli ellenici, è l’unico portiere che la nostra generazione ricorda, soprattutto per i capelli bianchi che gli fecero guadagnare il soprannome di George Clooney. Nonostante la pettinatura canuta, Nikopolidis dimostra grande prontezza di riflessi e una spiccata personalità. Con i suoi formidabili interventi si rivela incredibilmente decisivo durante il cammino che lo porterà ad alzare il trofeo continentale in una finale da cardiopalma.

2. Georgios SEITARIDIS

Photo: Ben Radford – Getty Images

Seitaridis fa il suo debutto in Nazionale nel febbraio 2002, fortemente voluto dal commissario tecnico Otto Rehhagel per l’edizione europea del 2004. Terzino destro offensivo fluidificante, si rivela una pedina di assoluto spessore nel marchingegno assemblato dal tecnico degli ellenici. Tanta corsa, abbinata ad un buon livello tecnico gli rendono merito, conferendogli un posto da titolare negli undici. Andrà al cross svariate volte, sfruttando le sovrapposizioni e diventando una spina nel fianco di molte difese avversarie. Parte dai suoi piedi l’azione del vantaggio ellenico, operato da Charisteas, nella finale con il Portogallo. Decisivo.

3. Stylianos VENETIDIS

Photo: Sandra Behne – Bongarts – Getty Images

La sua carriera da calciatore vive l’alfa e l’omega all’interno dei confini nazionali. Lega la sua carriera all’Orestis Orestiadas, allo Skoda Xanthi, al PAOK Salonicco, all’Olympiakos e all’Oikos Larisa con cui conclude chiude la sua parabola da professionista nel 2012 a trentasei anni. Nel suo palmares vanta ben quattro campionati greci e quattro coppe nazionali. Il terzino sinistro dà il cambio a Fyssas ed è una presenza fissa nella Grecia sin dal 1999. In Portogallo, mister Rehhagel lo chiama in causa in tre occasioni, tra cui la finalissima contro il Portogallo, durante la quale subentra a Giannakopoulos per chiudere tutti gli spazi davanti alla porta difesa da Nikopolidis. Riuscendoci egregiamente.

4. Nikos DABIZAS

Photo: Alex Livesey – Getty Images

Dopo i successi in patria raccolti con l’Olympiakos, nel 1998 viene acquistato dal Newcastle United. È un titolare inamovibile nella difesa dei Magpies, tanto da collezionare oltre 170 presenze nei cinque anni vissuti al Saint James’ Park. Nell’immaginario collettivo, Nikos è la “vittima” di Dennis Bergkamp nel celebre gol in cui l’olandese danza intorno al centrale, superandolo con una piroetta e depositando il pallone in rete. Dabizas, per sua fortuna, troverà il tempo per riscattarsi. Anche dopo un incidente che lo costringe a lasciare i bianconeri per accasarsi al Leicester City. Alza la Coppa Europea, infatti, a cavallo del biennio che lo vede impegnato con le Foxes, prima di tornare in patria nel 2005 accasandosi all’Oikos Larisas, con il quale militerà sei stagioni. In Nazionale vanta settanta presenze ufficiali.

5. Traïanos DELLAS

Altro statuario difensore centrale di quella storica selezione. Trascorre gran parte della sua carriera dentro i confini nazionali, tra Aris Salonicco, con il quale compie il suo esordio tra i professionisti, AEK Atene e Panserraikos. Vive diverse parentesi all’estero. Si trasferisce prima in Inghilterra allo Sheffield United, per poi arrivare in Italia: vive un’annata a Perugia (durante l’epoca Gaucci) e un triennio a Roma dal 2002 al 2005. Il suo fisico imponente gli vale il soprannome di Ciclope: Dellas, infatti, guida la difesa ellenica con personalità e disinvoltura. Gli insuccessi a livello di club sono ampiamente riscattati con la conquista dell’Europeo 2004, dove si mette in mostra davanti alle grandi realtà, tanto da guadagnarsi la candidatura a miglior giocatore del torneo. È suo il silver gol del 1-0 al 105’ minuto nella semifinale contro la Repubblica Ceca.

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