Privacy Policy La rosa della Grecia 2004 è una bellissima favola da leggere prima di andare a dormire - Pagina 5 di 5

La rosa della Grecia 2004 è una bellissima favola da leggere prima di andare a dormire

27 Ottobre 2021

20. Giorgos KARAGOUNIS

Photo: Henri Szwarc – Bongarts – Getty Images

È forse l’elemento di maggior fantasia a disposizione di Rehhagel ed infatti si rivela utile nelle sparute – ma tremendamente efficaci – trame offensive della Grecia. Disputa un buon Europeo, levandosi la soddisfazione di realizzare la prima rete del torneo dopo sei giri di lancette che consente alla sua Nazionale di battere i padroni di casa durante la partita inaugurale. Seppur non disputi la finalissima contro i lusitani, Giorgos riesce a convincere i dirigenti dell’Inter che lo prelevano dal Panathinaikos. A Milano, però, la concorrenza è durissima e nei due anni a San Siro mette insieme soltanto ventuno presenze, senza mai riuscire a segnare un gol. Dopo un nuovo biennio al Benfica, fa ritorno al Pana dove resta fino al 2012, prima di concedersi un’ultima esperienza all’estero – in Inghilterra con il Fulham – dove conclude la carriera due anni dopo. Detiene il record di presenze (139) con la Grecia.

21. Kostas KATSOURANIS

Photo: Alex Livesey – Getty Images

Katsouranis viene schierato da Rehhagel come centrocampista offensivo nel tridente alle spalle di Charisteas composto da Karagounis e Giannakopoulos. Tanta corsa e piedi educati lo rendevano un giocatore estremamente duttile. Con la nazionale ellenica vanta 116 presenze e 10 reti. Conquista l’europeo del 2004, in un momento di incredibile forma, deliziando con grandi giocate le platee della competizione. Partecipa alla Confederations Cup del 2005 e contribuisce ancora alla qualificazione per l’europeo del 2008, i mondali del 2010 e gli europei 2012. Proprio in quest’ultima edizione, l’8 giugno, gioca da titolare contro la Polonia, segnando il gol decisivo che regala ai suoi i quarti di finale.

22. Dimitros PAPADOPOULOS

Photo: John Walton – Empics – Getty Images

Dimitrios è un attaccante sgusciante ed imprevedibile. Tuttavia, la strada è in salita quando a contendergli il posto ci sono due mostri sacri come Vryzas e Charisteas. Votato calciatore greco dell’anno nel 2004, si guadagnò la convocazione per il campionato d’Europa in Portogallo, uscendone campione. Nella rassegna continentale scende in campo contro la Russia e partecipa all’azione del gol che consentì agli ellenici di qualificarsi per i quarti di finale.

23. Vasilis LAKIS

Photo: Tony Marshall – Empics – Getty Images

Sebbene durante la sua esperienza al Paniliakos viene impiegato sovente come terzino sinistro, Lakis trova la sua collocazione ideale dopo il passaggio al Panathinaikos dove viene utilizzato come esterno offensivo. Dotato tecnicamente, vive tutta la sua carriera proprio in Grecia, eccezion fatta per una fugace esperienza in Inghilterra al Crystal Palace. Nel 1998 approda all’AEK Atene conquistando due coppe nazionali. Con la Grecia ha vinto gli Europei 2004, durante i quali ha disputato due partite subentrando dalla panchina: contro il Portogallo, nella fase a gironi e contro la Francia ai quarti di finale. Dopo il successo continentale, tenta l’avventura al Selhurst Park, ma mette insieme soltanto dieci gettoni che lo convincono, dunque, a dare l’immediato addio ai campi di sua Maestà per far ritorno in patria.

Allenatore: Otto REHHAGEL

Photo: Martin Rose – Bongarts – Getty Images

La sua fama di sergente di ferro lo porta sulla panchina greca nell’autunno del 2001 per risollevare le sorti della Nazionale alla disperata ricerca di una qualificazione per una competizione internazionale. Gli ellenici, infatti, sono riusciti a trovare la qualificazione soltanto in due occasioni: durante gli Europei del 1980 in Italia e i Mondiali americani del 1994. Di lì in poi, il vuoto assoluto. L’allenatore teutonico prende in mano una nazionale a pezzi dalle mani di Vassilis Daniil e non riesce a trovare la via per la kermesse iridata del 2002 organizzata in Giappone e Corea del Sud. Grazie al suo gioco semplice che fa affidamento su una difesa granitica ed un attacco capace di capitalizzare i contropiedi, Rehhagel è riuscito a portare sul tetto della Germania il Werder Brema, conquistando due Bundesliga, due DFB Pokal, tre Supercoppe di Germania e soprattutto la Coppa delle Coppe nel 1992. Fa ancor più sensazione l’impresa compiuta con il Kaiserslautern che alza il Meisterschale nel 1997-98 sebbene disputi il campionato da neopromossa. La Federcalcio greca, dunque, si augura che Rehhagel possa ripetere le stesse imprese sportive anche nella Nazionale ellenica. Il suo percorso parte da lontano e dopo due sconfitte nei primi due match di qualificazione all’Europeo del 2004, riesce ad infilare sei successi consecutivi che consentono ai biancazzurri di staccare il pass per il torneo continentale organizzato in Portogallo. La cavalcata verso il successo di Lisbona all’Estadio da Luz rappresenta, forse, il suo più bel capolavoro che gli consente di segnare un primato unico: è il primo commissario tecnico “straniero” ad alzare al cielo la Coppa Henri Delaunay. Rimarrà in carica fino al 2010, centrando la qualificazione agli Europei del 2008 e ai Mondiali del 2010, fallendo però miseramente la partecipazione a Germania 2006. Sarebbe stato bello vederlo all’opera davanti alla sua gente. Ma non si può avere sempre tutto dalla vita, no Otto?

di Andrea Capolli