Privacy Policy La rosa della Sampdoria 1995/96 era veramente di un'altra categoria - Pagina 5 di 5

La rosa della Sampdoria 1995/96 era veramente di un’altra categoria

3 Dicembre 2021

20. Enrico CHIESA

Genovese e sampdoriano. Dall’esordio in maglia blucerchiata alla definitiva consacrazione sotto la Lanterna, tuttavia, ci sono di mezzo gli anni d’oro del club, mentre il giovane Enrico è in giro per l’Italia con l’obiettivo di crescere professionalmente. Dopo i prestiti abruzzesi di Teramo e Chieti, Chiesa spende un secondo biennio di formazione tra Modena e Cremonese. L’esplosione in grigiorosso lo riporta a casa, regalando e regalandosi una stagione da sogno, condita da ventidue gol che gli vale anche la convocazione per gli Europei del 1996. Dopo il passaggio al Parma, l’attaccane veste le maglie di Fiorentina e Lazio, tappe toccate prima del suo altro grande amore sportivo: il Siena. Ai Bianconeri toscani Chiesa legherà gli ultimi anni di una lunga carriera, prima di rientrare a casa per un biennio da allenatore delle giovanili doriane.

21. Filippo MANIERO

Nel Padova che ha conquistato la salvezza dopo lo spareggio con i cugini del Genoa c’è un centravanti che sta letteralmente esplodendo. Dopo i primi anni di carriera spesi tra Atalanta e Ascoli, nel 1995 arriva l’occasione della vita. Maniero lascia il club che lo ha lanciato nel calcio che conta per firmare con la Sampdoria ed esprimersi in una squadra dalla grande tradizione. Il centravanti veneto, però, non riuscirà a ripetersi, chiuso anche dall’esplosione del giovane Chiesa da Pontedecimo. Gli anni successivi saranno caratterizzati da un girovagare per l’Italia, trovando nel Venezia – edizione 1998-99 – la sua nuova, vera casa. Verona, Parma, Milan, Palermo, Brescia e Torino sono le altre tappe di una lunga carriera chiusa nelle serie minori venete.

22. Matteo SERENI

Tecnica, istinto, carattere. Sembra segnato già ad inizio carriera il futuro dell’estremo difensore scuola Sampdoria che, dopo un buon biennio in Serie A speso tra Piacenza ed Empoli, sembra esplodere come nuovo asse portante delle speranze doriane, ridotte amaramente a disputare i campi della Serie B dopo i fasti dell’era Mantovani. Il ragazzo è talmente forte che l’Ipswich Town lo porta in Inghilterra per disputare una buona Premier League, affacciandosi anche in Coppa UEFA. La retrocessione dei Trattors lo riporta in Italia per difendere i pali del Brescia. Gioca bene anche in Lombardia, tanto da essere tesserato dalla Lazio, senza però trovare in riva al Tevere i galloni di estremo titolare. La rivitalizzazione arriva nl Torino, prima di chiudere un’onesta carriera con le Rondinelle lombarde.

24. Vincenzo IACOPINO

Mancino e basta. Tratti asciutti, viso scavato e tecnica di buon livello. Nelle giovanili blucerchiate fa ben sperare questo prodotto del vivaio nativo di Ventimiglia. L’impatto con il grande calcio non darà, però, i risultati sperati anche nella seconda esperienza doriana in serie cadetta. Impalpabili anche i passaggi con Hellas Verona, Catania, Lucchese e Albinoleffe. Dopo diversi tentativi a vuoto, finalmente Iacopino riesce a trovare una collocazione soddisfacente prima nell’Empoli e poi con i colori del Monza addosso.

di Alberto Teti