Privacy Policy La rosa “fantacalcistica” dei portoghesi più forti passati in Serie A

La rosa “fantacalcistica” dei portoghesi più forti passati in Serie A

16 Novembre 2021

Facendo un rapido calcolo, tutti, ma proprio tutti i più grandi del Portogallo sono passati nel nostro campionato. Anche quelli che sembravano lontanissimi, ad un certo punto, sono riusciti a vestire una delle maglie del nostro torneo. Chi è arrivato da sconosciuto, chi da campione affermato, chi ha fallito qui ed è risorto altrove, chi era pura mitologia altrove e qui ha confermato il suo enorme talento, chi qui neanche sembrava doverci arrivare per vestire la maglia del Barcellona ed invece, fortuna sua e nostra, si è ritrovato con il numero 10 sulle spalle e la maglia viola. Tutto è cominciato con Rui Barros, in mezzo una serie di grandi giocatori, di qualche fenomeno, di qualcuno che grande lo è diventato o lo sta diventando.
Ma bando alle ciance, ecco la nostra rosa “modello Fantacalcio” dei più forti giocatori portoghesi passati nel nostro campionato. Forti in senso assoluto, non necessariamente nel nostro torneo, dove molti non hanno reso come da aspettative. Qualcuno, come sempre, di certo manca. Ci direte voi chi, e magari al posto di quale delle nostre scelte lo avreste inserito.

PORTIERI

EDUARDO dos Reis Carvalho

Con lo Sporting Braga ha iniziato, con lo Sporting Braga ha terminato. Una carriera “circolare” quella di Eduardo, portiere tutto riflessi e istinto, prima stagione da titolare del Braga nel 2008-09, ritornato a casa dopo il prestito al Setubal e la vittoria della Coppa di Lega, tre rigori parati allo Sporting. I Mondiali 2010 sono l’apice della sua carriera, in quell’estate viene acquistato dal Genoa, dove gioca trentasette partite e dove inizia il suo giro d’Europa in prestito: Benfica, İstanbul Başakşehir e Braga, tutto in tre anni differenti.  Si svincola dal Genoa ed ecco l’esperienza croata con la Dinamo Zagabria, dove si ferma dal 2015 al 2016. Chelsea, nessuna partita in due stagioni, poi Vitesse prima del definitivo ritorno a casa al Braga nel 2019.

RUI PATRICIO Pedro dos Santos

A Marrazes c’è una statua che racconta la sua parata su Griezmann, decisiva per la vittoria del Portogallo negli Europei 2016 contro la Francia. Tutto questo per confermare quanto l’attuale portiere della Roma sia quel che si dice “profeta in patria”, punto di riferimento in nazionale, dove ha raggiunto numerosi successi, non soltanto il titolo continentale ma anche la Nations League del 2019 e il terzo posto nella Confederations Cup del 2017. Una vita calcistica nello Sporting Lisbona, poi l’avventura in Premier League con il Wolverhampton Wanderers e infine la Roma, primo vero desiderio espresso da Mourinho allenatore giallorosso.

DIFENSORI

FERNANDO Manuel Silva COUTO

Marcatore feroce, centrale duro e senza troppi fronzoli, grande elevazione. Le giovanili e la crescita nel Porto, poi il 1994 e l’occasione del Parma. È fulcro dei ducali di Scala che vincono la Coppa UEFA 1994-95 nella doppia finale contro la Juventus. Resta in Italia fino al 1996, quando lo chiama il Barcellona, e torna nel nostro campionato nel 1998, ai tempi gloriosi della Lazio di Cragnotti: a Roma Couto vince numerosi trofei, restando fino al 2005 e mettendo in bacheca Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea, due Coppe Italia e due Supercoppe Italiane.

Eduardo BRUNO ALVES

Centrale di sicuro affidamento, piedi buoni, grande elevazione, doti da leader. C’è tutto questo nel repertorio di questo difensore portoghese di scuola Porto, che ha fatto tappa a San Pietroburgo e a Istanbul sponda Fenerbahçe prima di approdare nel nostro campionato. Nel 2016-17 arriva a Cagliari, fermandosi soltanto un anno per andare poi a vestire la maglia dei Rangers. È una parentesi: torna in Italia nel 2018 con il Parma, diventando il leader della difesa ducale. Bene le prime due stagioni, meno bene la terza causa infortuni, che coincide con la retrocessione dei gialloblù.

JOÃO Pedro Cavaco CANCELO

Oggi tra i migliori interpreti al mondo del ruolo di terzino, Cancelo è un difensore decisamente atipico, nel senso che sa giocare a tutta fascia e preferisce offendere piuttosto che difendere. Gli esordi con il Benfica, poi il Valencia e il prestito all’Inter, dove arriva grazie ad uno scambio con Kondogbia. Niente riscatto dei nerazzurri, nel 2018 lo acquista la Juventus, pagandolo quaranta milioni di euro: anche a Torino si ferma soltanto un anno, diventando poi oggetto del desiderio e preda del Manchester City: l’incontro con Guardiola lo consacra tra i migliori terzini (ed esterni) attualmente in circolazione.

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