Privacy Policy La rosa “fantacalcistica” dei portoghesi più forti passati in Serie A - Pagina 4 di 5

La rosa “fantacalcistica” dei portoghesi più forti passati in Serie A

16 Novembre 2021

SERGIO Paulo Marceneiro da CONCEIÇÃO

Photo: Eric Renard – Onze – Icon Sport

Ala nello splendido centrocampo della Lazio 1999-00, Conceição arriva a Roma nel 1998, quando i biancocelesti lo acquistano dal Porto per quindici miliardi di lire. L’esordio è di quelli che non si dimenticano con la rete decisiva nella finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus al minuto 94. A Roma resta fino al 2000, confermandosi grande interprete del ruolo di esterno di centrocampo e vincendo uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Dopo la Lazio è la volta del Parma, quando nel 2000 il portoghese è coinvolto nell’affare Crespo. Quella in Emilia è soltanto una parentesi: nel 2001 è già a Milano sponda Inter, fermandosi fino al 2003 ma non confermando, causa infortunio, tutto quello che aveva fatto vedere negli anni, soprattutto, biancocelesti. Porto, Standard Liegi, Kuwait e Paok le tappe della sua carriera dopo la Serie A.

BRUNO Miguel Borges FERNANDES

Che fosse bravo si vedeva e lo ha dimostrato anche qui da noi. Che diventasse un vero fenomeno in pochi ci avrebbero creduto, eppure oggi questo ragazzo arrivato in Italia grazie al Novara è uno dei migliori giocatori d’Europa, centrocampista universale capace di segnare e di far segnare, generoso nei ripiegamenti, grande corsa e grande tecnica. Il Novara lo acquista nel 2012 dal Boavista, pagandolo la bellezza di quarantamila euro. L’Udinese e il suo gran fiuto per i talenti non tardano ad arrivare, e già nel 2013 i friulani lo acquistano in comproprietà, acquistandolo completamente già a gennaio 2014. Nel 2016-17 veste la maglia della Sampdoria prima del ritorno in patria allo Sporting Lisbona, dove fino al 2020 iniziano a vedersi i primi sprazzi di continuità di questo grande talento, tanto basta per il Manchester United, che a gennaio lo acquista e ne fa punto fermo della squadra. Lui ricambia facendo impazzire in ogni occasione Old Trafford.

PAULO Manuel Carvalho de SOUSA

Photo: Clive Brunskill – Allsport

Centrocampista centrale vecchio stampo, grande lancio, ritmo compassato, buona visione di gioco, all’occorrenza anche capacità di interdizione. Questo è stato Paulo Sousa, membro di quella generazione di talenti lusitani tanto fortunata nei club quanto sfortunata nella nazionale maggiore: questo perché nelle selezioni giovanili spesso invece i risultati arrivano, come nel caso di Paulo, campione del mondo con la Under 20 di Queiroz al mondiale di categoria del 1989. Benfica, Sporting Lisbona, Juventus, Borussia Dortmund, Inter, Parma, Panathinaikos ed Espanyol le squadre della sua carriera. Due Coppe dei Campioni vinte di fila, quella del 1995-96 con la Juventus e quella del 1996-97 del Borussia in finale contro la Juventus. Titolare in entrambi i casi.

ATTACCANTI

CRISTIANO RONALDO dos Santos Aveiro

Con la Juventus, complessivamente, 101 reti in 134 presenze. Con il Real Madrid 450 gol in 438 apparizioni. E ci fermiamo qui, dicendo soltanto che parliamo di un attaccante formidabile, prototipo del calciatore moderno, capace di giocare su tutto il fronte d’attacco e di far gol in ogni maniera possibile. Ha segnato un’era insieme a Messi, ha una serie di record personali che definire impressionante è addirittura riduttivo, continua a far gol nonostante l’età che avanza grazie a una tenuta atletica degna del grande atleta che è. Cristiano Ronaldo. Senza ulteriori e ridondanti giri di parole.

NUNO Miguel Soares GOMES

In Italia ha deluso, ma semplicemente perché alla Fiorentina è stato acquistato per prendere il posto di Gabriel Batistuta. In Italia ci arriva nel 2000, la Viola lo prende dal Benfica, e Nuno, classe 1976, segna nove reti al suo primo campionato italiano. Centravanti agile e bravo tecnicamente, ha rotto l’incantesimo tutto portoghese dell’assenza di un centravanti di ruolo a capitalizzare la mole di gioco dei tanti, meravigliosi, trequartisti ed esterni a giocare dietro di lui. Il suo apice con la maglia della nazionale lo ha raggiunto ad Euro 2000. Dopo la Fiorentina, nel 2002 ritorna al Benfica, dove resta fino al 2011 prima di chiudere con Braga prima e infine Blackburn.