La rosa “fantacalcistica” dei portoghesi più forti passati in Serie A
16 Novembre 2021
Jorge Paulo dos Santos FUTRE
Lo abbiamo visto, poco, alla Reggiana, che lo acquista a sorpresa nel 1993. All’epoca il più grande giocatore portoghese, un giocatore che prima della squadra di Reggio Emilia aveva giocato con lo Sporting Lisbona e con il Porto (vincendo la Coppa dei Campioni), con l’Atletico Madrid, con il Benfica e con l’Olympique Marsiglia. Palmares niente male per uno con le stimmate del campione. Esordio con gol nella gara del 21 novembre 1993. La Reggiana vince con la Cremonese ma probabilmente avrebbe preferito non farlo e salvare la carriera di Futre: il portoghese viene infatti abbattuto in quella stessa partita da un difensore avversario. Un grave infortunio al ginocchio lo mette ko fino all’anno successivo (era la Reggiana di Oliseh, Simutenkov, Mateut, Bresciani e Dionigi) durante il quale gioca dodici partite mettendo a segno quattro gol. Di fatto la carriera del portoghese è finita con la prima partita giocata in Italia. Tormentato dagli infortuni non avrà mai più fortuna né continuità nelle sue parentesi con il Milan, il West Ham United, di nuovo con i Colchoneros e infine in Giappone con gli Yokohama Flügels.
Miguel Valente ANDRÉ SILVA
Incompreso? Non adatto alla Serie A? Troppo giovane? Questo ragazzo arriva al Milan dopo aver fatto molto bene con la maglia del Porto, accompagnato da un grande talento, fisico e velocità, addirittura designato da Ronaldo come suo erede. Segna dieci gol in quarantuno apparizioni, intervallate dall’anno a Siviglia, i rossoneri non ci credono più e allora il ragazzo lusitano prende la via della Germania, prima all’Eintracht e poi al Lipsia, dimostrando che forse non è tutto perduto. Classe 1995, ancora molto giovane: vedremo nei prossimi anni cosa diventerà André Silva, se un attaccante che sposta gli equilibri o un onesto predatore d’area di rigore. Il tempo è dalla sua, ancora.
HUGO Miguel Pereira ALMEIDA
Il Porto non ci ha mai creduto veramente in questo centravanti classe 1984, che prima di trovare degna sistemazione al Werder Brema ha girato il Portogallo tra União Leiria e Boavista. Di fatto l’unica stagione da titolare di Almeida con il Porto è il 2005-06. Dalla stagione successiva è in Bundesliga, dove si ferma fino al 2010 mettendo insieme 177 presenze e sessantatré reti. Nel 2011 arriva al Besiktas, dove resta fino al 2014. Da svincolato è il colpo del Cesena, esperienza del tutto fallimentare per il portoghese, che lascia l’Italia già nel gennaio successivo. Poi va a giocare in Russia, ancora Germania, Grecia e Croazia, prima di tornare a casa nell’Academica.
Jorge Paulo CADETE
Vera e propria meteora in Italia, Cadete è un prodotto delle giovanili dello Sporting Lisbona, dove esordisce in prima squadra nel 1987-88. Un anno di prestito al Vitoria Setubal basta per farlo tornare alla casa madre, dove in poco tempo diventa uno dei giocatori più rappresentativi, mettendo insieme settanta reti in circa 180 apparizioni. A Brescia ci arriva in prestito, segnando un gol in sole tredici presenze. Torna allo Sporting, ma il rapporto è abbondantemente terminato. Se ne va al Celtic, dove trova una seconda giovinezza e segna gol a raffica nella stagione 1996-97. Dopo la Scozia, Cadete gioca nel Celta Vigo e nel Benfica, poi Bradford City, Estrela Amadora, Partick Thistle e Pinhalnovense.
Questa è la nostra rosa dei migliori giocatori portoghesi che hanno calcato i campi della Serie A. Forti in senso assoluto, qualcuno campione ero, altri fenomeni. Il rapporto tra Portogallo e Italia a livello calcistico non ha mai regalato grandi gioie agli amici lusitani. Purtroppo, ovviamente, non tutto quelli che sono arrivati in Italia sono stati al livello di Rui Costa e Ronaldo, oppure di Figo, seppur arrivato dopo il top raggiunto al Real Madrid. Manca qualcuno, certamente. Non ci sono, tra gli altri, Helder Postiga, Quaresma, Maniche, Vidigal, Nani, Joao Mario, il buon Tiago. Ma dopo attente valutazioni, abbiamo deciso per quelli che avete letto sopra. Anche se una trivela, comunque, male non ci sarebbe stata. Come schierarli? Noi optiamo per un 442, con Rui Patricio in porta, Couto e Bruno Alves al centro della difesa, João Cancelo e Mario Rui sulle fasce, a centrocampo Paulo Sousa davanti alla difesa, Figo e Conceição come ali, Rui Costa dietro le punte, che inevitabilmente sono Ronaldo e Futre, per talento e blasone. Ma le opzioni, visto il talento, sono infinite. Del resto è fantacalcio, no?
di Yari Riccardi
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