La rosa del Verona 2001/02 che retrocesse, oggi si qualificherebbe facile in Coppa Uefa
14 Giugno 2020
«Il calcio è strano». Forse una delle affermazioni più ovvie ed azzeccate di tutti i tempi. Molte volte abbiamo avuto la possibilità di assistere ad imprese che hanno avuto dell’incredibile: il Leicester City di Claudio Ranieri, o il Verona di Osvaldo Bagnoli. Tanto per citarne due. Campioni rispettivamente d’Inghilterra e d’Italia, davanti a squadre più attrezzate. Almeno sulla carta. Ma come il pronostico è stato sovvertito per il meglio, egualmente ci è capitato il contrario. Tra gli esempi più recenti ci sovviene il Villarreal di Giuseppe Rossi, Borja Valero e Gonzalo Rodriguez, sceso in Segunda Division nella stagione 2011-12.
E insieme al Submarino Amarillo, a far loro compagnia, ecco i nostri protagonisti odierni. Si tratta del Verona della stagione 2001-02, retrocesso in Serie B nonostante una rosa con al suo interno tre futuri Campioni del Mondo ed un palmares complessivo – tra campo e panchina – di due Scudetti, sei Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, due Champions League, una Coppa UEFA, due Supercoppe UEFA, due Campionati mondiali per club.
Ci sono gli ingredienti per sognare. Almeno alla vigilia. I gialloblù sono guidati, poi, da un tecnico della caratura di Malesani, solo due anni prima alla guida del Parma campione in Coppa UEFA. Si spalancano sì le porte per gli scaligeri. Ma quelli della cadetteria, non certo dell’Europa. Fatale ai veronesi è la sconfitta rimediata all’ultima giornata contro il Piacenza nello scontro diretto: un 3-0 firmato da Volpi e da una doppietta di Hubner che materializzano definitivamente lo spettro che ha aleggiato per lunga parte della stagione intorno al Marc’Antonio Bentegodi. Sino a manifestarsi in quel fatidico 5 maggio che, in molti, ricordano con alterne fortune.
Allenatore: Alberto MALESANI
Si sa, in molti casi l’allenatore costituisce buona parte dei successi di una squadra, in questo caso il profilo sembrava essere quello giusto: Alberto Malesani. Il tecnico veronese era ai tempi uno specialista dell’obiettivo UEFA, eccezion fatta per l’esonero di Parma nel 2001, in tre stagioni tra ducali e Fiorentina, aveva c’entrato due qualificazioni alla Coppa UEFA – vincendone una – ed una qualificazione alla Champions League. La fortuna non fu dalla parte dei gialloblù che retrocessero in B dopo tre anni di A.
Fabrizio FERRON
Iniziamo la rassegna dell’undici titolare con l’espertissimo numero 1. Il portiere dell’hinterland milanese era ormai da un decennio uno degli estremi difensori dal rendimento più costante in assoluto. Stile classico del portiere vecchio stampo e grande agilità, hanno reso Ferron uno dei portieri italiani più apprezzati degli anni ’90. Prima i tifosi dell’Atalanta, poi quelli della Sampdoria ed infine – seppur in piccola parte – quelli dell’Inter avevano potuto gradire le stesse qualità che di lì a poco avrebbero apprezzato anche i supporters scaligeri.
Natale GONNELLA
Primo membro del terzetto di difesa, centrale di scuola Inter con tanta gavetta alle spalle. Dopo la maturazione nelle serie minori con le maglie di Gualdo e Ravenna, nel 1997 arriva la svolta con la chiamata Verona, sponda Hellas. Con la maglia scaligera, Gonnella riesce a ritagliarsi via via uno spazio sempre più importante, sino a diventare uno dei titolarissimi del club gialloblù. Bottino finale: venticinque gettoni ed una rete casalinga al Lecce.
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