La rosa del Verona 2001/02 che retrocesse, oggi si qualificherebbe facile in Coppa Uefa
14 Giugno 2020
Martino MELIS
Gli scaligeri lo hanno prelevato dai cugini del Chievo Verona nel 1998 e per il centrocampista mancino è iniziata un’avventura che è durata ben otto anni. Dopo le ventidue presenze del campionato precedente, Melis mette insieme soltanto nove apparizioni nel torneo che vede l’Hellas precipitare inesorabilmente in Serie B
Michele COSSATO
Cresciuto nel vivaio del Chievo Verona assieme al fratello Federico, Michele Cossato si affermò a pieno regime al Venezia nella promozione del 1998. Seguì poi un biennio non indimenticabile all’Atalanta prima di arrivare a Verona dove ebbe diversi problemi fisici. Riuscì comunque a segnare una rete nella sconfitta dell’Olimpico per 5-4 contro la Lazio.
Johnnier Esteiner MONTAÑO
Svaria su tutto il fronte d’attacco, ricoprendo indifferentemente i ruoli di fantasista, trequartista o attaccante. Johnnier è un precocissimo talento colombiano che, dopo i primi passi nell’America de Calì ed un rapido passaggio in Argentina al Quilmes, viene messo sotto contratto dal Parma, con cui esordisce giovanissimo in Serie A, quando ha soltanto sedici anni. È uno degli astri nascenti nella galassia ducale e, dopo i primi passi in gialloblù, gli emiliani lo mandano in prestito al Verona con l’auspicio di vederlo fra i protagonisti della stagione scaligera. E invece, Montaño mette insieme soltanto dieci presenze senza alcuna rete, deludendo le moltissime aspettative. È il presagio di una carriera che termina prima d’iniziare, considerando il prosieguo della sua carriera che si è allineato a quello di un vero e proprio globetrotter.
Martins Bolzan ADAILTON
Impossibile non menzionare il brasiliano dal sinistro fatato. La seconda punta protagonista nelle stagioni successive, complici gli infortuni e la grande esplosione dei colleghi di reparto, collezionò solo tre presenze, riuscì però a mettere a segno una rete nel rocambolesco 5-4 contro la Lazio di Zaccheroni.
Alberto GILARDINO
Il futuro campione d’Europa con il Milan e del mondo con la Nazionale visse un’annata da riserva all’ombra di Mario Frick. Tuttavia, Gila riuscì comunque a ritagliarsi un piccolo spazio che gli aprì poi le porte del Parma. Scende in campo per diciassette volte durante il torneo, mettendo a segno due reti: la prima nella vittoria casalinga per 2-1 contro il Lecce, la seconda in occasione della sconfitta di Bologna patita al Renato Dall’Ara.
di Danilo Mariotti
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