La Top 10 dei centrali argentini “italiani” con la carriera migliore
17 Maggio 2020
6. Roberto Fabian AYALA
El Piraña non è un difensore altissimo, ma possiede aggressività e tempismo non comuni. Cresce nel Ferro Carril Oeste, prima di passare per una sola stagione al River Plate, vincendo il campionato. Arriva, dunque, l’acquisto da parte del Parma nell’estate del 1995, il quale lo gira subito in prestito al Napoli e qui Roberto rimarrà per i successivi tre anni che lo faranno notevolmente crescere e ciò gli darà, nel suo ultimo anno, la possibilità di vestire la fascia di capitano partenopea. Viene quindi acquistato dal Milan, una delle tappe più importanti della sua carriera: nelle due stagioni rossonere fa in tempo ad aggiudicarsi lo Scudetto, ma nell’estate 2000 è già tempo di andare. Il centrale viene acquistato dal Valencia dove in sette anni con Hector Cuper, Claudio Ranieri e soprattutto con Rafa Benitez vince due Campionati, una Coppa UEFA ed una Supercoppa Europea. Chiuderà poi la carriera al Racing Avellaneda, dopo un triennio al Real Saragozza.
5. José Antonio CHAMOT
Alto, aggressivo, instancabile, questo era ed è José Antonio Chamot, classe 1969. Cresce nel Rosario Central, per poi passare nel 1990 assieme ad un certo Cholo Simeone al Pisa. Qui José rimane per tre stagioni, molto intense. Durante il primo campionato disputa buone gare, ma non sono sufficienti affinché il Pisa non retroceda: resta, dunque, tra i cadetti per le successive due stagioni. Ecco, allora, che arriva la chiamata del Foggia di Zeman: la stagione 1993-94 è solo il preludio a quello che sarà il quadriennio successivo romano. L’allenatore boemo lo porta con sé alla Lazio e, nel frattempo, il purosangue argentino Chamot è diventato titolare anche della Seleccion. A Roma arriva anche il primo trofeo, la Coppa Italia del 1998 strappata al Milan e Chamot, dopo un biennio all’Atletico Madrid, passa proprio ai rossoneri. Con la casacca del Diavolo vincerà gli ultimi due trofei della sua carriera nella stagione 2002-03: la Coppa Italia strappata alla Roma e la Champions League, nella finale tutta italiana con la Juventus in quel di Manchester.
4. Gabriel Ivan HEINZE
Padre tedesco e mamma italiana, el Gringo cresce nel Newell’s Old Boys e prosegue nella sua carriera da girovago in Europa, agli inizi tra Real Valladolid e Sporting Lisbona. Arriva, dunque, la prima grande esperienza in Francia. nel Paris Saint Germain conquista anche i primi trofei: Intertoto e Coppa di Francia. Dal 2004 al 2009 vive il suo quinquennio più prestigioso: dapprima un triennio al Manchester United dove vince una Premier League ed una Coppa di Lega, poi un biennio al Real Madrid dove conquista una Liga ed una Supercoppa di Spagna. Nel 2009 passa all’Olympique Marsiglia, dove disputa due tornei, vincendo un Campionato e due Coppe di Lega. Ecco, dunque, che nel 2011 arriva in Italia, alla Roma. Il sodalizio con i capitolini, complice una stagione non proprio entusiasmante agli ordini di Luis Enrique, dura un soltanto un anno, sufficiente però per essere ricordato positivamente da gran parte dei tifosi giallorossi. Termina la carriera finisce laddove tutto ebbe inizio, al Newell’s Old Boys.
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