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La TOP 11 (+7) della Reggiana degli anni ’90

3 Aprile 2021

Paulo Jorge FUTRE

Avete presente Zico all’Udinese? Ecco, la regia è la stessa. Il patron granata Dal Cin piazza il secondo colpo da novanta nel giro di un decennio portando uno dei numeri 10 più talentuosi del Vecchio Continente nella Città del Tricolore durante il mercato di riparazione. All’Astoria, pochi giorni dopo il match decisivo per andare al mondiale tra l’Italia ed il suo Portogallo, ci sono più di duemila persone ad acclamarlo ed al debutto, nel match con la Cremonese, nel Mirabello non entra nemmeno uno spillo. La Reggiana deve ancora vincere la prima partita nel massimo campionato ed è proprio Futre ad ispirarla: contro la Cremonese riceve palla da Morello, entra in area, mette a sedere Turci e firma il vantaggio. Peccato che al minuto ottantadue si distrugga un ginocchio in quella che è la sua unica apparizione stagionale. L’anno dopo segna quattro volte in dodici apparizioni, ma i postumi dell’infortunio lo avviano verso il tramonto.

Dario MORELLO

Leccese di nascita, granata e reggiano d’adozione. Tanto da aver aperto in provincia la Morello Football Schools. A Reggio arriva nel 1990, dopo aver vinto lo scudetto dei record con l’Inter di Giovanni Trapattoni, che lo ha prelevato dalla Primavera e ne ha fatto un’alternativa offensiva ai tanti campioni in forza ai nerazzurri. Con la Reggiana è subito amore, anche perché Marchioro lo sposta sulla fascia traendone il meglio: nel 1993 arriva la promozione in A, l’anno dopo la salvezza. Esaurito un primo ciclo, fa le valigie e si accasa sempre in Emilia, a Bologna, festeggiando il duplice salto dalla C1 alla massima serie. Dopo due anni a Genova, sponda rossoblù, torna nell’amata Reggio Emilia ma purtroppo non riesce ad evitare la retrocessione in C1.

Michele PADOVANO

Se la Reggiana rimane in Serie A, a maggior ragione dopo l’infortunio di Futre, lo deve in buona parte alle reti di Padovano, attaccante mancino arrivato in prestito dal Genoa. Amante delle moto, in particolare delle Harley-Davidson, e della vita notturna, segna il primo gol granata nella massima serie nel ko di San Siro con l’Inter, poi inizia a rendere al meglio dopo la partenza di Ekström, gigante svedese che a Reggio non lascia traccia. Arriva in doppia cifra ma non viene confermato, poi torna a novembre della stagione successiva ma non riesce a salvare nuovamente la squadra; alla Juventus, dove approda successivamente, vince la Champions League segnando un gol al Real Madrid, prima finire sulle pagine della cronaca per una brutta storia legata alla droga.

A disposizione

Marco BALLOTTA

Non ancora Nonno, visto che finisce la carriera nel 2008 a quarantaquattro anni suonati, Ballotta arriva alla Reggiana a parametro zero nel 1995-96, dopo un’annata non esattamente fortunata a Brescia. Bolognese di nascita, ha svolto buona parte della sua carriera sulla via Emilia, vestendo anche i colori di Modena e Parma, non esattamente squadre amiche: sarà forse per questo che il suo acquisto viene accolto con scetticismo, ma ci mette poco a farsi apprezzare. È baluardo quasi insuperabile della squadra di Ancelotti, che ingrana a fatica ma poi riesce ad aggrapparsi al treno per il ritorno in A: il numero 22 è uno dei migliori, in stagione, con il suo stile pulito, oltre alla capacità di giocare coi piedi e alla tempestività nelle uscite. In Serie A può poco, d’altronde la Reggiana è ben presto retrocessa, ma lui riesce a rimanere nel calcio che conta, facendo segnare record di longevità a raffica.

Sunday OLISEH

Una perla nera, che però forse non ha mai mostrato tutto il suo splendore. Prelevato nell’estate 1994 dal Liegi, Mimmo è un centrocampista nigeriano emergente, ma forse troppo giovane per sfondare nel nostro calcio. Dopo una sola stagione, con un gol al Brescia a retrocessione già certa, passa al Colonia e poi all’Ajax, tornando a brillare, ma il ritorno nel Belpaese, con la maglia della Juventus, si trasforma in un’altra comparsata. Nel mezzo, non dimentichiamolo, la campagna d’oro con la nazionale ad Atlanta 1996, uno dei punti più alti del calcio africano. La Reggiana, comunque, manterrà il legame con la Nigeria, portando in Italia numerosi connazionali di Oliseh, vincendo con loro un titolo giovanile e lanciando nel calcio che conta Obafemi Martins.