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La TOP 11 dei giocatori usciti dal settore giovanile del Monza

4 Marzo 2021

Anselmo ROBBIATI

Spadino e quel mancino così raffinato. Natio di Lecco, incomincia dalla Brianza dove in sei stagioni ottiene due promozioni dalla C alla B e vince due Coppe Italia di C. L’ultima annata tra i lombardi in particolare, è quella che li vale la chiamata di Cecchi Gori che lo porta alla Fiorentina. Nonostante non fosse un pilastro dell’undici iniziale viola, quello con i gigliati fu uno splendido matrimonio, durato sei anni e gratificato dalle vittorie di Coppa Italia e Supercoppa Italiana, con Sant’Anselmo che spesso segnava gol decisivi. Grande talento, non premiato fino in fondo dai passaggi a vuoto con Inter e Napoli.

Pierluigi CASIRAGHI

Il giusto mix tra le doti tecniche e fisiche. Casiraghi saluta Monza dopo aver messo a segno 33 gol in 113 partite. Determinante per la promozione dalla C alla B e per la successiva salvezza nel campionato cadetto dei brianzoli. Impossibile dire di no all’offerta della Juve, dove Gigi riuscirà a vincere una Coppa Italia e due Coppe UEFA da assoluto protagonista. L’arrivo di Ravanelli e Vialli toglie spazio al bomber brianzolo che accetta la corte della Lazio. Con i biancocelesti trova la migliore stagione realizzativa della sua carriera, vince una Coppa Italia, e dopo cinque stagioni sbarca in Inghilterra, al Chelsea. Fa in tempo ad alzare in cielo una Supercoppa Europea, prima del brutto infortunio che lo obbliga al ritiro.

Daniele MASSARO

Tre buone stagioni nella sua Brianza, lo lanciano in Serie A, ingaggiato dalla Fiorentina, dove per poco non vince uno scudetto. Si rifarà con gli interessi, dopo cinque stagioni viola, grazie al passaggio nel Milan con cui vincerà tutto con Arrigo Sacchi prima e Fabio Capello poi. Particolarmente efficace il feeling con Don Fabio, che da classica seconda punta, dopo l’infortunio di Van Basten, lo adatterà al ruolo di centravanti, riuscendoci alla perfezione. Per ulteriori informazioni chiedere al Barcellona di Johan Cruijff. Il tornado di Atene. Devastante.

Stefano Carta