La top 11 di Vujadin Boskov. Bella come cervo che esce di foresta
16 Maggio 2020
Attilio LOMBARDO
«Lombardo è come Pendolino che esce da galleria»
La metafora ferroviaria di Boskov ritrae perfettamente l’esplosività e la costanza in progressione di Popeye, capace di sbucare a tutta velocità sull’out destro senza che il malcapitato difensore potesse abbozzare un intervento difensivo degno di questo nome. Seppure l’Attilio nazionale sia riuscito ad essere protagonista anche con le maglie di Juventus e Crystal Palace, le sue sgroppate da quattrocentista sull’out destro di Marassi e i suoi cross pennellati sulla testa di Vialli sono ancora negli occhi dei tifosi doriani.
Antonio Carlos CEREZO
«Squadra che vince scudetto è quella che ha fatto più punti»
Il mediano brasiliano, considerato in assoluto uno dei migliori centrocampisti degli anni ’80, non poteva mancare sulla lista della spesa di Boskov, appena approdato sulla panchina della Sampdoria. Il Professore si era convito che il romanista Cerezo fosse l’uomo giusto intorno a cui costruire una squadra vincente. Il gol del brasiliano a Lecce, il 19 maggio del 1991, apre le porte al primo ed unico Scudetto della storia blucerchiata e costituisce la realizzazione di quell’idea nata cinque anni prima nella mente di Boskov. Perché tutto sia perfetto, il gol arriva al culmine di un’azione che rappresenta l’essenza della filosofica calcistica del serbo, improntata alla semplicità e alla fluidità della manovra. Fuga di Lombardo sulla destra che crossa al centro. Vialli controlla il pallone dentro l’area giallorossa e poi lo appoggia per Cerezo che sbuca dalle retrovie e di esterno destro trova la traiettoria tricolore. Boskov era più di un allenatore, era un profeta.
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