La top 30 dei campioni mai presenti al mondiale
24 Maggio 2020
20. Massimo AMBROSINI
Cresce e debutta in Serie B nelle fila del Cesena, alla soglia della maggiore età. L’anno successivo passa al Milan trovando poco spazio, e dopo il prestito al Vicenza torna in rossonero restandoci per quindici anni. Infine, dopo una stagione alla Fiorentina lascia il calcio. Era un mediano di grande carisma ed intensità, faceva del colpo di testa e del senso della posizione le sue caratteristiche migliori. In trentacinque presenze con gli azzurri gioca due Europei – 2000 e 2008 – ma mai il prestigioso torneo mondiale.
19. Sergio Claudio dos Santos SERGINHO
Inizia in Brasile, a ventuno anni, la carriera da terzino sinistro, senza aver mai giocato in nessun settore giovanile, ma allenando con l’atletica il suo profilo da possente velocista. Prima di occupare per nove anni la fascia mancina del Milan, gioca per Itaperuna, Bahia, Flamengo, Cruzeiro e San Paolo. Nonostante le sue grandi qualità e un piede educato, in nazionale verdeoro colleziona soltanto dieci partite e un gol, chiuso dalla presenza inamovibile di una leggenda come Roberto Carlos.
18. Sami HYYPIÄ
Capitano di lungo corso della nazionale finlandese, con cui conta cinque gol in 105 partite, senza mai qualificarsi ai massimi tornei internazionali. Difensore centrale con il vizio del gol. Comincia la propria carriera in patria con i colori del MyPa, per poi passare in Olanda a quelli del Willem II. Nel 1999 accetta la chiamata del Liverpool diventando un titolare inamovibile della formazione dei Reds, con cui vince i titoli più importanti. Le ultime due stagioni, infine, le gioca con il Bayer Leverkusen.
17. Bruce GROBBELAAR
Nasce in Sudafrica ma cresce nello Zimbabwe, in quello che una volta si chiamava Rhodesia. Con la propria nazionale non si qualifica mai alle fasi finali di un Mondiale, seppur a livello di club riesca a togliersi grandi soddisfazioni. La sua carriera da portiere è legata indissolubilmente al Liverpool. Vi gioca in tutto per quattordici anni, vincendo diciotto trofei, tra cui la celebre Coppa dei Campioni nel 1984, quando con il movimento dinoccolato delle gambe induce Ciccio Graziani all’errore decisivo dal dischetto.
16. Bruno GIORDANO
Dribbling, forza fisica e classe. Un centravanti moderno, di quelli che univa l’eleganza della giocata alla freddezza glaciale dei veri bomber. Cresce e debutta nella Lazio, la società con cui si fa conoscere in massima serie, per poi costituire con Maradona e Careca il tridente napoletano della MaGiCa. Regalando al popolo partenopeo il primo storico scudetto e la Coppa Italia. Con Ascoli e Bologna chiude la carriera, mentre l’esperienza con la nazionale è soltanto di tredici partite segnano un gol.
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