La top 30 dei campioni mai presenti al mondiale
24 Maggio 2020
10. Jari LITMANEN
Classe sopraffina, istinto e senso del gol. La stella più brillante del calcio finlandese, con cui detiene il primato di presenze e gol in nazionale: trentuno reti in 136 partite. Non si qualifica mai per i Mondiali ma è destinato a restare tra i più forti trequartisti di sempre. Dietro le punte sapeva incantare e in area di rigore era un implacabile goleador. Fra le tante, gioca per Barcellona e Liverpool ma è con l’Ajax che vive in assoluto le sue stagioni migliori, vincendo perfino la Champions League del 1995.
9. Laszlo KUBALA
L’impronta più importante la lascia a Barcellona, quando dal 1951 al 1961 contribuisce con le sue 96 reti in 118 partite, alle vittorie di 14 trofei, regalando ai Blaugrana tutta la sua classe infinita e il grande fiuto del gol. Un apporto ancora oggi ricordato dalla statua in suo onore esposta davanti al parco del Camp Nou. Nel corso della sua carriera si vestì di tre nazionalità – Cecoslovacchia, Ungheria e Spagna – senza mai arrivare a giocare per la Coppa del Mondo.
8. George WEAH
Quando si parla di Liberia è impossibile non pensare al contributo sportivo e sociale che questo straordinario attaccante ha dato al suo paese. Unico calciatore africano ad aver vinto nel 1995 il Pallone d’Oro senza aver mai vinto una competizione UEFA per club. Il vero prototipo del centravanti moderno. Con i suoi gol e le sue devastanti progressioni si è affermato con le maglie di Monaco e Paris Saint Germain, ma è in Italia, con la divisa del Milan, che si è fatto apprezzare in ambito internazionale.
7. Gunnar NORDHAL
Tra i grandi bomber del passato, a Nordhal spetta il trono del Re. Straripante ed immarcabile. In otto stagioni al Milan – con Gren e Liedholm – diventa il punto di forza della temibile linea d’attacco Gre-No-Li. Ancora oggi è il miglior marcatore della storia rossonera, il terzo della serie A (225 gol) ed è stato per 66 anni il capocannoniere con più reti in una singola stagione (trentacinque). Poi superato da Higuain. Con la Svezia vanta quarantatré gol in trentatré partite, senza però giocarsi un posto ai Mondiali.
6. Armando PICCHI
Indimenticato difensore livornese e capitano della Grande Inter di Herrera, quella che negli anni ’60 si impose e vinse a livelli internazionali. Il debutto avvenne nel 1954 con il Livorno, dove si fece notare per qualità e personalità. Dopo una parentesi alla SPAL accettò il trasferimento ai nerazzurri, e chiuse infine con il Varese. Con l’Italia non ebbe fortuna, non convocato da Fabbri e poi infortunato durante la gestione di Valcareggi. Oggi lo stadio di Livorno porta con orgoglio il suo nome.
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