La top 30 dei campioni mai presenti al mondiale
24 Maggio 2020
5. Valentino MAZZOLA
È tra i grandi numeri dieci della storia del calcio, con l’Italia giocò solo dodici partite. Ma sarà per sempre un indimenticato simbolo e capitano del Grande Torino, mito e leggenda di un calcio antico che ha regalato alla storia granata pagine irripetibili. Una squadra magnifica, forse la più forte del secondo dopoguerra, capace di vincere cinque scudetti consecutivi e una Coppa Italia, destinata a crescere oltre i confini nazionali se solo la tragedia di Superga non gli avesse riservato un altro triste destino.
4. Eric CANTONA
Dai colpi di genio con la palla trai piedi, ai gesti di ribellione fuori dal campo di calcio. Il carattere controverso, spesso avvezzo alla polemica, delinea una figura certamente esuberante nei modi di fare, ma King Eric è stato anche un eccellente attaccante, dalle doti tecniche straordinarie. In patria gioca con Auxerre, Olympique Marsiglia, Bordeaux e Montpellier ma è con il Manchester United che mette in mostra tutto il suo sconfinato talento. Con la Francia gioca Euro ’92, ma non si qualifica mai per i Mondiali viste le fallite qualificazioni del 1990 e del 1994.
3. Ryan GIGGS
Per 24 anni indossa la divisa del Manchester United. La squadra con cui è cresciuto e si è affermato come uno dei più forti esterni della storia del calcio. Diventando con 927 presenze e 161 gol, una bandiera assoluta dei Red Devils. Ma il suo cattivo rapporto con il padre lo porta – a sedici anni – a rifiutare Wilson, il suo cognome, per prendere quello della madre e scegliere la nazionale gallese. Con cui partecipa alle qualificazioni mondiali ed europee senza mai arrivare alle fasi finali.
2. George BEST
Rappresentava al massimo il genio e la sregolatezza. Considerato tra i migliori di sempre. Best era un talento puro, un attaccante completo ma soprattutto un abilissimo dribblatore. Vincitore del Pallone d’Oro nel 1968 durante le sue grandi stagioni passate al Manchester United, ma il suo vizio per l’alcol gli ha condizionato la carriera. Con l’Irlanda del Nord conta trentasette presenze e nove gol, e si fermò sempre ai gironi di qualificazione, mancando di un soffio l’accesso ai Mondiali del 1966 e del 1970.
1. Alfredo DI STEFANO
Il suo contributo alla crescita esponenziale del Real Madrid è determinante. Con la fantasia di Don Alfredo, le Merengues vincono otto campionati e cinque Coppe dei Campioni consecutive. Diventando all’epoca il miglior marcatore della storia del club. Con la nazionale gioca inizialmente per l’Argentina – sei presenze e sei gol – vincendo la Coppa America ma con la cittadinanza spagnola passa alle Furie Rosse senza mai riuscire a giocare i Mondiali. Complice un infortunio che ne impedì la partecipazione all’edizione del 1962.
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