Privacy Policy L'avventura paulista del sindaco Osio: la rosa del Palmeiras 1995-96

L’avventura paulista del sindaco Osio: la rosa del Palmeiras 1995-96

13 Gennaio 2022

“Marco Osio..??? A dire il vero non so nemmeno chi sia, io avevo chiesto altri rinforzi che non mi hanno comprato. Alla dirigenza avevo chiesto Dino Baggio. Parole e musica di Carlos Alberto Silva, allenatore del Palmeiras che verrà cacciato al termine del Brasilerao non vinto nel 1995.

Inizia cosi la storia del “sindaco di Parma” al Palmeiras, il primo e unico giocatore italiano a giocare nella massima serie Brasiliana. Ma procediamo con ordine. Vi starete chiedendo, come ci è finito quel “falsonueve ante litteram”, con quel look da rockstar e il calzettone calato a calcare quei campi.

L’ingrediente principale per capirlo è uno solo: il Latte + e il segno + sta per milioni di real. Quattrocento era infatti il fatturato del mercato sudamericano del colosso italiano Parmalat e il patron Tanzi, decise di ripetere l’operazione Parma Calcio concludendo un accordo di sponsorizzazione col Palmeiras.

La scelta del Palmeiras non fu casuale. Il Verdao (soprannome della compagine Paulista) è infatti una squadra che vanta un profondo legame con l’Italia; fu fondato infatti nel da immigrati italiani residenti in Brasile con il nome di “Palestra Italia”.

La stessa divisa da gioco rimandava al tricolore italiano. E questo nuovo binomio Brasile-Italia porto’ bene ed interruppe un lungo digiuno di trofei. 16 anni di angoscia a guardare i vicini di casa San Paolo e Corinthias contendersi i trofei di stato e nazionali ma anche andare a giocarsi trofei intercontinentali, anni di povertà tecnica spazzati via da questo accordo che rese di colpo il Palmeiras il club più ricco del Brasile.

Nonostante la Libertadores rimanga ancora maledetta il Palmeiras fa Triplete nel 93 (paulista, brasilerao e coppa nazionale), Doublete nel 94 (paulista e coppa nazionale), poi, dopo il mondiale vinto dalla Selecao negli States (ahimè ai nostri danni), ebbe inizio un fisiologico smantellamento. Tanti calciatori partirono per l’Europa ma la successiva campagna acquisti riproiettò immediatamente i Verdao fra i favoriti per il Brasilerao.

Non bastano i favori del pronostico per aggiudicarsi il Paulista ‘95, perso in finale 3-2 contro i cugini del Corinthias e non si materializza nemmeno il Brasilerao vinto dal Botafogo. Così che Carlos Alberto Silva, alla guida, viene sollevato dall’incarico. Viene quindi richiamato in panchina Luxemburgo, l’artefice dei successi del ‘93 e del ‘94, e la musica cambia: Vanderlei infatti è di Rio, è un carioca, è uno a cui piacciono i piedi educati.

Il Paulista 1996 sarà un’autentica cavalcata: la squadra di Luxemburgo totalizzò nel girone di andata 43 punti in 15 partite e si confermò nel ritorno con 40 pt frutto di 13 vittorie 1 pareggio e 1 sola sconfitta.

Un totale di 83 punti sui 90 disponibili, con 102 reti all’attivo e soltanto 19 subite. Sarà record di tutti i tempi nel campionato Paulista

La classifica cannonieri venne vinta da Giovanni, punta di diamante del Santos che si guadagnò cosi la chiamata europea del Barca ma subito dietro il Palmeiras piazza Luizao con 22 centri e a seguire Rivaldo con 18 e 15 saranno quelli di Muller e Djalminha a testimonianza che l’organico di quella squadra era davvero di un’altra categoria e noi non potevamo non passarla in rassegna.

PORTIERI

Wagner Fernando VELLOSO

Prodotto del vivaio verdao, a 21 anni è gia titolare complice l’infortunio del titolare Zetti. Dopo due anni in prestito sarà il n.1 del grande Palmeiras dal 1993 al 1999, una vera e propria istituzione. Lasciò il posto da titolare a Marcos dopo averlo fatto crescere sotto la sua ala protettiva per passare all’Atletico Mineiro.

 Marcos Roberto Silveira Reis   MARCOS

TREINO DO PALMEIRAS – Marcos durante treino – Academia de Futebol – 11/01/2010 – Foto: Marcelo Ferrelli/Gazeta Press

Anche lui prodotto del vivaio del Palmeiras, crescerà all’ombra di Velloso per poi prendere definitivamente il suo posto nel 1999 e ricalcarne la carriera fregiandosi anche di un campionato del Mondo con la casacca carioca nel 2002 in corea Del Sud e Giappone. Dopo quel trionfo ricevette una super offerta da parte dell’Arsenal che rispedì al mittente e fino al 2012 difese i pali del Palmeiras accettando anche di aiutare il club nell’anno della retrocessione in serie B.

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