Le 20 divise dei portieri che hanno scritto la storia degli anni ’90
18 Novembre 2021
12. TAIBI – Piacenza
11. LADIC – Croazia 1998
La neonata Croazia recita il ruolo della debuttante da favola durante i Mondiali del 1998. La squadra è farcita di grandissimi nomi e sfiora la clamorosa finalissima al primo tentativo, fermata soltanto dalla doppietta di Thuram in semifinale: sono i suoi unici due gol con la Francia ed è la sua unica doppietta in carriera. Le maglie, targate Lotto, fanno ancora sognare: il classico design a scacchiera è stravolto da quadrati irregolari che richiamano lo sventolio della bandiera. Questo meraviglioso motivo viene riproposto anche per la maglia di Drazen Ladic, portiere dei Kockasti, con colori differenti dalle casacche degli atleti in movimento: fondo nero con scacchi grigi e fondo giallo con scacchi azzurri. Quest’ultima versione vede il campo sia in occasione semifinale, che nella finale per il bronzo iridato, poi vinto dai croati.
10. GOYCOECHEA – Argentina 1990
Nel Mondiale delle Notti Magiche salì alla ribalta il portiere argentino Goycoechea, il quale – per stuzzicare gli italiani – sostenne che per segnargli un rigore sarebbe stato sufficiente calciarlo a circa quaranta centimetri dal palo. In caso contrario, lo avrebbe preso. Purtroppo per noi, aveva ragione lui. Prima della semifinale di Napoli, l’estremo difensore in forza ai Millonarios si fece notare per la particolare maglia sfoggiata durante la rassegna iridata: una fantasia a quadratini, tagliati a sezioni oblique – meta neri, metà tra la l’azzurro, il rosa e il verde – insieme a “rivedibili” motivi geometrici. Forse, uno dei pochi passi falsi di Adidas che, nella stessa rassegna, aveva ideato e proposto la straordinaria maglia della Germania.
9. KAWAGUCHI – Giappone 1998
I Mondiali fungono ancora da palcoscenico per il lancio di una divisa leggendaria. Questa volta il protagonista è Yoshikatsu Kawaguchi, estremo difensore degli Yokohama F-Marinos che chiese, ed ottenne, all’Asics di disegnare la divisa per la rassegna francese. Il risultato? Una maglia nera, con enormi fiamme rampanti lungo il petto e le maniche. Il portiere del Sol Levante, vista l’edizione, sì storica, seppur non del tutto trascendentale, riuscì comunque a trovare il modo di non farsi dimenticare.
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