Privacy Policy Le 20 magliette nostalgiche più belle degli anni '80 e '90 - Pagina 2 di 5

Le 20 magliette nostalgiche più belle degli anni ’80 e ’90

17 Aprile 2022

17. Foggia 1991-92

Una bellezza senza tempo: la maglia che Admiral, azienda inglese, propose per celebrare lo sbarco di Zemanlandia in Serie A. La maglia è semplice, lineare e regolare: quasi un ossimoro con le vertiginose e frenetiche dinamiche che il boemo imprime ai suoi Satanelli che, mai come quest’anno, fanno fede al proprio soprannome. È forse una delle maglie che più si identificano con la nostra infanzia, facendoci amare ancor di più – se possibile – le funamboliche fantasie a cui quei tre lì davanti (Signori, Rambaudi e Baiano) diedero forma e sostanza per spedire il Foggia dei Miracoli nei ricordi di qualunque appassionato del pallone. Che eleganza, invece, la trama rossonera della seconda maglia bianca sul fianco destro. Tanta roba.

16. Pisa e Verona 1988-89

Alla fine degli anni ’80 fa la sua comparsa nei campionati di Serie A anche la danese Hummel. L’azienda è salita agli onori della cronaca dopo aver ideato e vestito la sorpresa Danimarca ai Mondiali di Messico ’86. E in vista della stagione 1988-89 sono il Pisa e il Verona a decidere di utilizzare il modello della Danske Dynamite, ovviamente declinando la colorazione secondo i colori sociali. Il risultato è esteticamente pregevole e sebbene gli scaligeri disputino un torneo anonimo e i toscani retrocedano, il ricordo di quella maglia è ancora vivo nei ricordi di tutti.

15. Sampdoria 1991-92

È indubbiamente la maglia più bella ed amata del calcio mondiale. Nata nel 1946 dopo la fusione fra Sampierdarenese ed Andrea Doria – di cui riporta la fascia centrale rossonera con stemma di Genova della prima e il blu della seconda – la Samp rappresenta una delle più belle novità che si affacciano ai piani altissimi del campionato più bello del mondo dopo l’arrivo di Vujadin Boskov sulla panchina dei liguri. Mancini e Vialli fanno sfracelli in avanti e dopo le due Coppe Italia conquistate, nel 1990-91 arriva un incredibile Scudetto. Baciccia si affaccia al gran palco della Coppa dei Campioni nel 1991-92 con lo Scudetto sul petto e lo sponsor ERG sul petto che ha sostituito la Phonola nel 1988, mentre lo sponsor tecnico è sempre Asics. Peccato per il finale amaro di quella stagione: dopo Wembley matura l’addio di Vialli. E questa è la maglia che suggella la fine di un’epoca irripetibile.

14. Milan 1993-94

Rossonero vuol dire eleganza. Il Diavolo domina in Italia e in Europa e per questo la veneta Lotto è chiamata ad ideare un completo tanto elegante quanto “memorabile”. Gli obiettivi si sublimano in occasione della stagione 1993-94, un’annata che difficilmente verrà dimenticata dai tifosi di fede milanista. Il Milan, infatti, vince lo Scudetto dominando il campionato, mentre in Europa vien lasciato spazio alla tradizione e, in occasione della finalissima di Atene contro il Barcellona di Cruijff viene sfoggiata un’elegante maglia bianca (ideata ad hoc, in luogo di quella con fascia orizzontale rossonera utilizzata in campionato), con colletto rosso e risvolti neri. L’azienda dolciaria Motta compare per il secondo ed ultimo anno sulla maglia del Milan, ma in occasione della finalissima – vigenti le regole dell’epoca che vietavano l’utilizzo di sponsor non tecnici sulle casacche – la maglia rimase intonsa.

13. Cagliari 1990-91

Il Mondiale italiano si è appena concluso e la Nazionale inglese ha trovato in Sardegna la sua seconda casa. Il mese trascorso dai Three Lions sull’isola ha fatto sì che la società rossoblù, ritornata in Serie A dopo una doppia promozione dalla Serie C1 e a distanza di sette anni dalla sua ultima partecipazione, entrasse sempre più a contatto con la realtà british di Umbro, che produce le maglie dell’Inghilterra. Così, assieme agli arrivi di Fonseca e Francescoli, fa il suo prepotente ritorno della fantasia rossoblù, mentre la seconda è una sorta di omaggio a quella inglese, di cui ne ricalca lo stile in tutto e per tutto. Sono ormai lontani i ricordi di Gigi Riva in maglia totalmente bianca – adottata fra gli anni ’60 e ’80 – con lo Scudetto sul petto. A dare una pennellata di “locale” c’è lo sponsor FOS – Formaggi Ovini Sardi.