Le 20 magliette nostalgiche più belle degli anni ’80 e ’90
17 Aprile 2022
7. Pescara 1992-93

La fantasia a diamanti su scale di celeste, azzurro e blu colpisce gli occhi degli appassionati di Serie A. Gli adriatici guidati da Galeone – che hanno storicamente sfoggiato diverse soluzioni stilistiche in passato, anche durante lo stesso campionato – vestono una maglia che ha già visto la luce durante la stagione precedente, culminata con la promozione in Serie B. Vengono messe spesso da parte le ordinarie strisce verticali bianche ed azzurre, risultando una delle più fantasiose e variopinte dello stesso campionato. Nonostante la presenza in squadra di elementi come Dunga, Allegri e Borgonovo, però, il Pescara non riuscirà ad evitare l’ultimo posto e la conseguente retrocessione.
6. Salernitana 1998-99

Sono passati più di cinquant’anni dalla prima ed unica apparizione dei campani in Serie A, subito dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale. La passione dei tifosi granata viene vestita dalla Asics con una maglia con i colori sociali che vengono disposti secondo una fantasia che prevede una fascia centrale nera sul petto, al disotto della quale compare la didascalia dello sponsor Exigo. È una stagione che regala alterne emozioni ai tifosi salernitana, culminata in un amaro finale al cardiopalma durante il quale matura la retrocessione fra i cadetti all’ultimo minuto. Ma tutti ricordiamo i vari Gattuso e Di Vaio accendere l’Arechi con quei colori.
5. Roma 1993-94

Forse nessuno, quell’anno, avrebbe immaginato che la maglia della Roma proposta per il campionato 1993-94 – a suo modo – sarebbe stata storica. Eh sì, perché quella che accompagna i tifosi giallorossi verso i Mondiali negli Stati Uniti è l’ultima con la scritta Barilla sul petto. Guidata da Mazzone, la squadra capitolina non va oltre il settimo posto – beffata al fotofinish dal Napoli – ma quella prodotta dall’Adidas entra di diritto nella storia del club. Nei cuori dei tifosi fa a spallate con la maglia di fine anni ’70 ribattezzata “ghiacciolo” per la presenza di tre strisce orizzontali gialle, arancioni e rosse sulle maniche prodotte dall’aquilana Pouchain. Ma siamo troppo piccini per ricordarla, giusto?
4. Venezia 1998-99

Dopo oltre trent’anni di lontananza, i Lagunari si riaffacciano alla Serie A e lo fanno con una maglia apprezzatissima anche dai tifosi che vanno oltre Dorsoduro. L’azienda che si è fatta spazio nel settore dello sportswear dalla fine degli anni ’70 e, in particolar modo nell’ideazione di calzature – veste, fra gli altri, da Stoichkov, Balbo e le mitiche gialle di Spadino Robbiati – in occasione del ritorno nella massima serie della società guidata da Zamparini (il cui marchio Emmezeta è riprodotto sul petto) veste Maniero e Recoba con un’elegante maglia nera su cui viene riprodotto un leone stilizzato arancio e verde. Una casacca meravigliosa con cui, assieme ai gol di Pippo e del Chino, si festeggia un’incredibile ed insperata salvezza.
3. Inter 1997-98

È l’ultimo anno del diamante Umbro sulle casacche nerazzurre. L’azienda inglese collabora con i Nerazzurri dal 1991-92 ma, nell’arco delle sei precedenti stagioni, i meneghini hanno alzato al cielo soltanto una Coppa UEFA. La maglia per il 1997-98 sarà “suo malgrado” iconica: sarà la prima vestita da Ronaldo con un inedito numero 10 sulle spalle. Il Fenomeno la sfoggia in una San Siro gremita di gente in occasione della sua presentazione e fa ben presto breccia nei cuori dei suoi tifosi, sebbene il suo stile si tenga sul semplice. Impossibile, però, non citare la novità assoluta sfoggiata in Coppa UEFA: viene inaugurata una felice tradizione – che dura tuttora in moltissimi club europei – di una maglia ad hoc per le competizioni continentali. La maglia a strisce orizzontali grigie e nere conquista tutti e suggella il primo (e unico) trofeo milanese di Ronaldo.

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