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Le nove rimonte più pazze dell’Inter degli ultimi venti anni

28 Ottobre 2022

9 gennaio 2010: INTER – SIENA 4-3

L’Inter di Mourinho inizia il suo 2010 nella miglior maniera possibile. Vincendo, ma soffrendo. Tanto, decisamente troppo. Se nel giorno della Befana è maturata una vittoria di misura durante la difficile trasferta di Verona contro il Chievo con un gol di Balotelli, in occasione della prima esibizione dinanzi al proprio pubblico, la Beneamata decide di compromettere le coronarie di buona parte degli spettatori assiepati sugli spalti.

Ci pensa Maccarone, cresciuto nel vivaio del Milan, a guastare la festa nerazzurra, segnando ben due reti che mettono i ragazzi del tecnico lusitano in grave difficoltà. L’ex attaccante del Middlesbrough, infatti, riesce a realizzare una doppietta che, assieme all’acuto di Ekdal, rendono inutili le marcature di Milito e Sneijder che avevano temporaneamente portato l’Inter in vantaggio.

Nel finale è un assalto all’arma bianca alla porta di Pegolo, subentrato a Curci durante l’intervallo. È ancora una volta il numero 10 nerazzurro a suonare la carica, andando in rete per la seconda volta su calcio di punizione: se la prima conclusione vincente è stata un compendio di precisione e leggerezza, la seconda è una sventola dai trentacinque metri che piega le mani al portiere avversario. Mourinho si esalta per aver raddrizzato la partita poco prima del novantesimo, ma in pieno recupero è Samuel che, proiettato in avanti, veste i panni dell’attaccante e segna la contestata rete del 4-3 che fa esplodere San Siro e consente all’Inter di conservare il primo posto in classifica.

INTER – SIENA 4-3

INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Cordoba, Zanetti; Stankovic (46’ Arnautovic), Thiago Motta (66’ Stevanovic); Quaresma (46’ Samuel), Sneijder, Pandev; Milito. A disposizione: Toldo, Donati, Crisetig, Alibec. Allenatore: JoséMourinho

SIENA (4-3-3): Curci (46’ Pegolo); Rosi, Cribari, Brandao, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Ekdal (81’ Jarolim); Reginaldo (71’ Fini), Maccarone, Jajalo. A disposizione: Rossi, Terzi, Paolucci, Calaiò. Allenatore: Alberto Malesani

Arbitro: Sebastiano Peruzzo di Schio

Reti: 18’ Maccarone (Siena), 24’ Milito (Inter), 36’ Sneijder (Inter), 37’ Ekdal (Siena), 65’ Maccarone (Siena), 88’ Sneijder (Inter), 92’ Samuel (Inter)

Espulso: 94’ Cribari (Siena) per proteste dalla panchina

Ammoniti: Sneijder e Stankovic (Inter); Codrea (Siena)

30 gennaio 2011: INTER – PALERMO 3-2

È passato poco più di un anno dall’ultima rimonta a tinte nerazzurra, ma sembra trascorsa un’era geologica. L’Inter, infatti, ha salutato Mourinho subito dopo la finale del Santiago Bernabeu con le lacrime agli occhi. Dopo il Triplete il portoghese è rimasto a Madrid per guidare la Casa Blanca all’assalto della Decima. In casa nerazzurra è arrivato Rafa Benitez, ma il pessimo rapporto con l’ambiente e un campionato affatto esaltante ha portato alla separazione dopo il successo in Coppa Intercontinentale.

Al suo posto ora siede l’ex milanista Leonardo che ha preso per mano l’Inter ad inizio 2011 e, ora, sembra che respiri nuova e benefica aria. Per ridisegnare la Beneamata 2.0 ed accontentare le richieste del brasiliano, a gennaio vengono operati numerosi innesti: Nagatomo dal Cesena, Kharja e Ranocchia dal Genoa, mentre l’ultimo arrivo in ordine di tempo è quello di Pazzini, prelevato dalla Sampdoria per quasi venti milioni di euro.

Dopo il 4-1 all’esordio contro il Bologna, l’Inter ha sbandato paurosamente contro l’Udinese, perdendo per 3-1. E ora che c’è il Palermo di Delio Rossi a San Siro bisogna verificare se i nerazzurri hanno assorbito e metabolizzato la sconfitta. Beh, dopo trentacinque minuti i rosanero sono già sul 2-0 e dominano il campo in lungo e in largo. Solo l’imprecisione di Pastore che manda il pallone sul palo evita il 3-0.

Si va all’intervallo sotto una pioggia di fischi e il ricordo di Mourinho si fa sempre più ingombrante per i suoi eredi. Al ritorno dagli spogliatoi Leonardo cambia assetto, inserendo Kharja e Pazzini rispettivamente per Santon e l’evanescente Coutinho. E come spesso accade, sono proprio i neoentrati a confezionare la rete che consente all’Inter di accorciare le distanze: Kharja vede il centravanti in area che riesce a girarsi e bucare la rete di Sirigu.

Ora l’Inter crede sempre più nell’impresa e si riversa nell’area avversaria, lasciando ampie praterie agli avversari e in una di queste si proietta Kasami che viene atterrato da Thiago Motta: è calcio di rigore. Pastore si presenta nuovamente davanti a Julio Cesar, ma il brasiliano ipnotizza El Flaco e neutralizza la minaccia. San Siro è una bolgia e, pochi giri di lancette più in là, ecco il sospirato 2-2: Pazzini è stratosferico, andando in cielo con un terzo tempo e scagliando un proiettile su cui Sirigu non può nulla.

La rimonta viene completata da Eto’o che, su calcio di rigore procurato – guarda un po’ – dall’ex centravanti della Sampdoria, confeziona il 3-2. Certificando come ogni partita dell’Inter sia buona per testare la bontà delle proprie coronarie.

INTER – PALERMO 3-2

INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Ranocchia, Lucio, Santon (46’ Kharja); Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso (79’ Obi); Coutinho (46’ Pazzini); Milito, Eto’o. A disposizione: Orlandoni, Materazzi, Natalino, Pandev. Allenatore: Leonardo

PALERMO (4-3-3): Sirigu; Cassani, Muñoz, Bovo, Balzaretti; Migliaccio, Bacinovic, Nocerino; Ilicic, Pastore, Miccoli (60’ Kasami). A disposizione: Benussi, Andelkovic, Darmian, Kurtic, Liverani, Nappello. Allenatore: Delio Rossi

Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna

Reti: 5’ Miccoli (Palermo), 35’ Nocerino (Palermo), 56’ Pazzini (Inter), 73’ Pazzini (Inter), 76’ Eto’o (Inter)

Ammoniti: Eto’o, Kharja e Thiago Motta (Inter); Bacinovic, Muñoz e Sirigu (Palermo)

3 marzo 2013: CATANIA – INTER 2-3

È l’ultimo sorriso di mister Stramaccioni in campionato, alle prese con i tanti infortuni che gli guastano le domeniche e con una crisi di risultati che, di lì a poco, colpisce la squadra nerazzurra, la quale conclude il campionato al nono posto, fuori dalle coppe europee. Nelle susseguenti undici giornate, infatti, i meneghini conquistano la miseria di quattro punti, frutto di un solo successo (1-0 contro il Parma) e un pareggio (0-0 contro il Genoa alla penultima giornata).

Ma quel che conta è la trasferta in terra etnea che suggella una rimonta a suo modo storica. Fa quasi sorridere dirlo, ma stavolta il “Clamoroso al Cibali” bisogna urlarlo per l’impresa interista che – a differenza di cinquant’anni prima – riesce a ribaltare il doppio svantaggio patito nella prima frazione con gli etnei per effetto delle reti di Bergessio e Marchese.

Quando si ritorna in campo fa la sua comparsa sul campo Rodrigo Palacio al posto di Tommaso Rocchi, acquistato nel mese di gennaio e impiegato successivamente anche per supplire all’infortunio di Diego Milito nella partita di Europa League contro il CFR Cluj. La comparsa del Trenza dagli spogliatoi assieme a Dejan Stankovic dà la scossa all’Inter e nel giro di sette minuti la squadra di Rolando Maran subisce la prima rete per effetto di un colpo di testa di Ricardo Alvarez proprio su assist dell’ex Genoa.

L’attaccante prende così per mano i compagni di squadra, portandoli al successo con una doppietta che costringe i rossazzurri a ritirare gli stendardi e rimandare il successo all’occasione successiva.

CATANIA – INTER 2-3

CATANIA (4-2-3-1): Andujar; P. Alvarez, Spolli, Rolin, Marchese; Biagianti (77’ Almiron), Lodi; Izco, Castro, Gomez; Bergessio (84’ Cani). A disposizione: Frison, Potenza, Augustyn, Sciacca, Ricchiuti, Keko, Salifu, Messina, Doukara. Allenatore: Rolando Maran

INTER (4-3-3): Handanovic; Zanetti, Chivu, Juan Jesus, Pereira; Guarin (76’ Cambiasso), Kuzmanovic (46’ Stankovic), Gargano; Schelotto, Rocchi (46’ Palacio), R. Alvarez. A disposizione: Carrizo, Di Gennaro, Pasa, Mbaye, Jonathan, Kovacic, Benassi, Colombi. Allenatore: Andrea Stramaccioni

Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova

Reti: 6’ Bergessio (Catania), 19’ Marchese (Catania), 52’ R. Alvarez (Inter), 70’ Palacio (Inter), 92’ Palacio (Inter)

Ammoniti: P. Alvarez, Bergessio, Cani e Rolin (Catania); Handanovic e Schelotto (Inter)