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Le nove rimonte più pazze dell’Inter degli ultimi venti anni

28 Ottobre 2022

20 maggio 2018: LAZIO – INTER 2-3

In palio non ci sono soltanto i tre punti, ma un’intera stagione. L’incredibile gioco del destino porta i ragazzi dei mister Inzaghi e Spalletti allo scontro diretto per l’accesso in Champions League. I tifosi dell’Inter tornano dopo sedici anni sul campo che costò loro il più doloroso degli Scudetti e anche in quest’occasione c’è solo un risultato a disposizione: la vittoria. La Lazio, infatti, è a tre punti di distanza e i nerazzurri devono per forza puntare alla vittoria se vogliono affiancare i capitolini e accedere alla principale manifestazione europea per via di un miglior ruolino negli scontri diretti.

Non è una partita facile per i ventidue in campo e anche sugli spalti si respira un’atmosfera elettrica. Senza esclusione di colpi, in campo si assiste a un climax emozionale che è palpabile e si percepisce come sul rettangolo di gioco, così anche sugli spalti. Il primo squillo del match arriva dopo nove minuti grazie a Marusic che – complice una deviazione di Perisic – fa esplodere l’Olimpico. L’entusiasmo dei padroni di casa, però, dura soltanto venti minuti: è D’Ambrosio a riaccendere la fiamma della speranza nerazzurra su una confusa azione nell’area laziale. I ragazzi di Inzaghi, però, ci credono di più e cingono d’assedio l’Inter: a quattro minuti dall’intervallo ci pensa Felipe Anderson a capitalizzare la supremazia con il meritato gol del 2-1. Ora la qualificazione sembra davvero lontana.

Al ritorno in campo gli equilibri, dopo una prima parte febbrile, sembrano assestarsi. Gli attacchi dell’Inter non producono particolari grattacapi a Strakosha ma, dopo un rigore prima assegnato e poi levato al VAR, nell’ultimo quarto d’ora accade di tutto. De Vrij, promesso sposo nerazzurro, atterra malamente in area Icardi e l’argentino segna la rete del 2-2. Palla al centro e Lulic fa fallo su Brozovic: doppia ammonizione e Lazio in dieci uomini. Si scatena una gazzarra e anche Patric viene mandato negli spogliatoi, seppur in panchina.

Sull’onda dell’entusiasmo, l’Inter compie il miracolo: su un calcio d’angolo di Brozovic, Vecino si avventa di testa sul pallone e schiaccia in rete il gol del definitivo 3-2 che consegna la qualificazione in Champions League all’Inter, mentre la Lazio mastica amaro per aver visto sfumare l’obiettivo a pochi minuti dal termine.

LAZIO – INTER 2-3

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Luiz Filipe, de Vrij (84’ Nani), Radu (76’ Bastos); Marusic, Murgia, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic; Felipe Anderson, Immobile (75’ Lukaku). A disposizione: Guerrieri, Vargic, Patric, Basta, Wallace, Caicedo, Caceres, Di Gennaro. Allenatore: Simone Inzaghi

INTER (4-2-3-1): Handanovic; Cancelo, Skriniar, Miranda, D’Ambrosio (81’ Ranocchia); Vecino, Brozovic; Candreva (61’ Eder), Rafinha (68’ Karamoh), Perisic; Icardi. A disposizione: Padelli, Berni, Lisandro, Gagliardini, Borja Valero, Santon, Dalbert, Pinamonti. Allenatore: Luciano Spalletti

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze

Reti: 9’ Marusic (Lazio), 29’ D’Ambrosio (Inter), 41’ Felipe Anderson (Lazio), 78’ rigore Icardi (Inter), 81’ Vecino (Inter)

Espulsi: 79’ Lulic (Lazio) per doppia ammonizione, 79’ Patric (Lazio) per proteste dalla panchina

Ammoniti: Lucas Leiva, Luis Felipe e Strakosha (Lazio); Brozovic, D’Ambrosio, Miranda e Vecino (Inter)

9 febbraio 2020: INTER – MILAN 4-2

Non è mai un match come gli altri il derby. Specie se dall’altra parte si registra il ritorno in una stracittadina dopo otto anni di Zlatan Ibrahimovic. Fra i pali si vede Padelli che sostituisce l’infortunato Handanovic e il Milan sfrutta al meglio l’assenza del portierone sloveno e il fattore psicologico che, inevitabilmente pone Ibra coi galloni di “ricercato numero uno”, capitalizzando al meglio due sviste all’interno dell’area di rigore: prima Rebic trasforma in oro la torre dello svedese, sfruttando al meglio l’uscita a vuoto dell’estremo difensore avversario, poi proprio Ibrahimovic manda in fondo al sacco il pallone del 2-0.

La prospettiva per i ragazzi di Conte di agganciare la Juventus in cima alla classifica sembra sfumare, ma il derby non è mai un match come gli altri e l’Inter è capace di metamorfosi profonde. Ed è proprio quel che accade al ritorno in campo, quando il furore agonistico dei nerazzurri si abbatte sui cugini rossoneri. Prima Brozovic con una splendida volée e poi Vecino che finalizza un’azione orchestrata rimettono il match in equilibrio in soli 120 secondi. Tutto da rifare per il Diavolo che, però, è sulle gambe mentre la Beneamata sfrutta l’entusiasmo e il vantaggio psicologico per costruire la propria rimonta.

L’uomo della provvidenza è Stefan de Vrij. L’olandese, infatti, incorna al meglio un calcio d’angolo di Brozovic, imprimendo una beffarda traiettoria scavalcare Donnarumma sul secondo palo. La rimonta è fatta. Ci sarebbe spazio anche per Eriksen, subentrato poco dopo il 3-2, di finire nell’almanacco dei ricordi immortali interisti, ma la sua punizione dalla lunghissima distanza supera sì il portiere avversario, ma incoccia proprio all’incrocio dei pali. Poco male. La festa è rimandata allo scadere quando Lukaku deposita in rete un cross di Moses. È doppia festa: Milan battuto e Juventus agganciata.

INTER – MILAN 4-2

INTER (3-5-2): Padelli; Godin, de Vrij, Skriniar; Candreva (80’ Moses), Vecino, Brozovic, Barella, Young (94’ Biraghi); Sanchez (72’ Eriksen), Lukaku. A disposizione: Handanovic, Stankovic, D’Ambrosio, Ranocchia, Asamoah, Borja Valero, Agoume, Sensi, Esposito. Allenatore: Antonio Conte

MILAN (4-4-1-1): G. Donnarumma; Conti, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Castillejo (80’ Rafael Leão), Kessié (81’ Paquetà), Bennacer, Rebic (84’ Bonaventura); Çalhanoglu; Ibrahimovic. A disposizione: Begovic, A. Donnarumma, Musacchio, Gabbia, Calabria, Laxalt, Saelemaekers, Biglia, Brescianini. Allenatore: Stefano Pioli

Arbitro: Fabio Maresca di Napoli

Reti: 40’ Rebic (Milan), 45’ Ibrahimovic (Milan), 50’ Brozovic (Inter), 52’ Vecino (Inter), 60’ de Vrij (Inter), 92’ Lukaku (Inter)

Ammoniti: Barella, Lukaku, Skriniar e Vecino (Inter); Kessie (Milan)

22 novembre 2020: INTER – TORINO 4-2

I ragazzi di Conte non hanno più alibi e devono puntare al grande obiettivo. Dopo un anno trascorso a duellare a distanza con la Juventus di Sarri, ora il tecnico salentino mira a ripetersi nel massimo campionato italiano anche con i nerazzurri. E questo sembra essere l’anno perfetto.

Tuttavia, ci sono avversari agguerriti da superare e il Torino di mister Giampaolo non è da meno, deciso a dar fastidio alla Beneamata. I granata appaiono ben quadrati e, sebbene l’Inter schieri diverse seconde linee, la gara è equilibrata, finché una grande invenzione di Meïte mette nelle condizioni Zaza di far partire il suo sinistro e di bruciare Handanovic pochi secondi prima dell’intervallo.

Si torna così con l’handicap di una rete da ribaltare e nella foga di pervenire ad un pareggio che non matura, i padroni di casa espongono il fianco agli attacchi avversari ed un intervento scomposto di Young in area su Singo viene comminato con la massima punizione dopo l’intervento del VAR: sul dischetto va Ansaldi che raddoppia e non esulta in segno di rispetto verso i suoi ex tifosi.

Ed ora Conte non può più nascondersi ed inserisce Skriniar e Lautaro Martinez in luogo di D’Ambrosio e Gagliardini. In soli cinque minuti, l’Inter ribalta incredibilmente la frittata: è la dimostrazione di un potenziale offensivo e di una forza fuori dal normale. Sono Sanchez e Lukaku a pareggiare prima del 70’ minuto. Nel finale di partita, poi, l’Inter pigia definitivamente l’acceleratore e supera il Torino con la doppietta del belga, alla quale fa da corollario il sigillo di Lautaro Martinez che celebra un’altra, incredibile, roboante rimonta interista.

INTER – TORINO 4-2

INTER (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio (65’ Skriniar), Ranocchia (74’ de Vrij), Bastoni; Hakimi, Gagliardini (65’ Martinez), Vidal, Young (74’ Perisic); Barella; Lukaku, Sanchez. A disposizione: Stankovic, Radu, Eriksen, Darmian, Moretti, Nainggolan, Vezzoni, Wieser. Allenatore: Antonio Conte

TORINO (3-5-2): Sirigu; Lyanco, Nkoulou, Bremer; Singo, Meïte, Rincon, Linetty, Ansaldi; Verdi (42’ Bonazzoli), Zaza. A disposizione: Rosati, Milinkovic-Savic, Izzo, Segre, Belotti, Rodriguez, Edera, Millico, Murru, Kryeziu, Buongiorno. Allenatore: Marco Giampaolo

Arbitro: FedericoLa Penna di Roma 1

Reti: 47’ pt Zaza (Torino), 62’ rigore Ansaldi (Torino), 64’ Sanchez (Inter), 67’ Lukaku (Inter), 84’ rigore Lukaku (Inter), 92’ Martinez (Inter)

Ammoniti: Bastoni, D’Ambrosio e Young (Inter); Singo e Verdi (Torino)

Nando Di Giovanni