Le Tissier e la Compagnia dei Sottovalutati: la classifica dei giocatori più sottovalutati
14 Ottobre 2021
25. Julen GUERRERO

Una delizia che hanno avuto la fortuna di godersi soltanto i tifosi dell’Athletic Bilbao, ai quali Julen ha dedicato tutta la sua carriera. Gol, assist, visione di gioco, tutto il repertorio di un calciatore splendido che ha esaltato la già calda tifoseria basca, ha sfiorato più volte le grandi d’Europa, alle quali ha sempre contrapposto il suo enorme senso di appartenenza alla causa dell’Athletic. Una storia come quella di Guerrero oggi è semplicemente impensabile: oggi sarebbe titolare ovunque, da altre parti avrebbe vinto tutto. Ma non sarebbe stato Julen Guerrero.
24. Aleksandr MOSTOVOIJ

El Zar è riuscito nella non banale impresa di legare la sua carriera all’età dorata di una squadra decisamente lontana dai riflettori delle grandi di Spagna. Mostovoj è stato infatti capace di trascinare in Coppa dei Campioni il Celta Vigo, tra le favole più belle degli ultimi venti anni. Capitano e numero 10, talento abbagliante che il suo meglio l’ha regalato a quella Galizia che l’ha adottato a simbolo e patrono. Dopo il Celta l’Alaves, un percorso certamente strano per uno dei migliori talenti del calcio russo, che si è preso sulle spalle una agguerrita compagine galiziana trasformandola in EuroCelta. Un peccato non averlo visto anche su altri palcoscenici, dei quali sarebbe stato decisamente degno protagonista.
23. Ian WRIGHT

Dici Arsenal e pensi ad Henry. Legittimo, fino ad un certo punto. Perché è da ricordare anche e soprattutto chi prima di Thierry ha fatto la storia dei Gunners, vincendo trofei e segnando gol. Tantissimi gol. Questo è stato Ian Wright, centravanti per eccellenza del club londinese, dove gioca dal 1991 al 1998 mettendo insieme tra le varie competizioni 288 presenze e 185 gol. Centravanti brevilineo, 175 centimetri di altezza, veloce e coriaceo, dall’innato fiuto per il gol.
22. José Maria Gutierrez GUTI

Come possa aver chiuso il suo rapporto con la nazionale spagnola mettendo insieme soltanto tredici presenze è veramente un mistero. Giocatore completo, una goduria nel vederlo giocare, mai celebrato a dovere dai contemporanei e in certe occasioni travolto dal fascino dell’esotico del calciomercato dei ricchi. Quella di Guti è stata una carriera in perpetua evoluzione, fondamentale per trovare spazio nel Real dei suoi anni. Seconda punta prima, centrocampista totale, che sa segnare e suggerire, difendere e rilanciare, il tutto con una tecnica sopraffina.
21. José Roberto de Oliveira BEBETO

Romario, certamente. Ma Bebeto non gli è stato certamente da meno. Attaccante piccolo, rapido e letale, eccezionale al Deportivo La Coruña dove tocca l’apice di una carriera e vince due trofei. Oscurato dal più famoso compagno di reparto, forma con lui la coppia che ha portato il Brasile alla vittoria (ahinoi) del mondiale di USA ’94. Sarebbe stato bello vederlo segnare in Europa in palcoscenici degni della sua enorme classe.

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