Le Tissier e la Compagnia dei Sottovalutati: la classifica dei giocatori più sottovalutati
14 Ottobre 2021
20. Roy MAKAAY

Das Phantom. Il Pistolero. Goleador insaziabile e implacabile, segna valanghe di reti con la maglia del Deportivo La Coruña e con quella del Bayern Monaco. A guardare le statistiche entra di diritto nelle classifiche dei più grandi attaccanti degli ultimi trenta anni, il punto è che raramente viene menzionato, del tutto immeritatamente, perché Roy è stato attaccante prezioso, capace di far reparto da solo, di portare allo scudetto il La Coruña e di vincere una Scarpa d’Oro. Provate però a chiedere ad un ventenne se lo conosce. E non rammaricatevi troppo della risposta.
19. Lamberto ZAULI

Gol su punizione, su azione, assist, dribbling, visione di gioco, fantasia. C’è tutto nel repertorio di Lamberto Zauli. Manifesto del suo calcio il gol nella notte di Vicenza-Chelsea, semifinale di Coppa delle Coppe 1997-98 della squadra di Guidolin contro gli inglesi di Vialli allenatore e giocatore, di Roberto Di Matteo e Gianfranco Zola. Talento indiscutibile, c’è da chiedersi perché non ha mai avuto l’opportunità di misurarsi in grandi competizioni e in grandi squadre. Ne sarebbe stato certamente degno.
18. Dario HUBNER

Più di 300 gol segnati in carriera. Basta questo per mettere il nostro Dario nel gotha dei più grandi attaccanti italiani di sempre. Uno che inspiegabilmente non è mai stato considerato come avrebbe meritato né dalla nazionale né da club più prestigiosi. Il punto è che Hubner è l’antitesi del calciatore moderno, poco mediatico, poche pailettes, gol, tantissimi, tutto in provincia e contro ogni tipo di avversario. Forse è proprio il suo essere “contro” gli schemi la causa del mancato feeling con determinati ambienti. Ma questo rende Hubner un vero fenomeno, il Bisonte per antonomasia del nostro calcio.
17. Giuseppe GIANNINI

Un Principe, sempre a testa alta. Uno che sarebbe potuto essere titolare in qualsiasi squadra italiana, e che ha scelto la Roma per una vita. Centrocampista centrale, playmaker, piedi buoni, visione di gioco di un regista tecnico e completo: c’è tutto nel calcio di Giuseppe Giannini, che, francamente, non riusciamo a comprendere come non sia quasi mai annoverato tra i migliori interpreti del ruolo nel nostro campionato. Dal 1981 al 1996 in giallorosso, protagonista ad Italia ’90, il rimpianto di non aver chiuso la carriera con la maglia della Roma, vero amore della sua carriera.
16. Pierre VAN HOOIJDONK

Specialista dei calci di punizione, grande fiuto del gol, potenza e propensione al sacrificio. Questo è stato il centravanti olandese, per un’intera carriera lontano dai grandi riflettori, qualificandosi comunque come uno dei migliori centravanti della sua generazione, capace di segnare nei modi più svariati. Il buon Pierre ha fatto scelte prepotentemente romantiche, come quella del Nottingham Forest, nobile decaduta per eccellenza del calcio inglese.

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