Le Tissier e la Compagnia dei Sottovalutati: la classifica dei giocatori più sottovalutati
14 Ottobre 2021
15. Martin JØRGENSEN

L’Udinese mette in busta zero euro. La Fiorentina 500 euro. Tutto questo per uno tra i migliori centrocampisti proposti dalla Serie A di quegli anni. Eppure il buon Martino è stato davvero uno che sapeva far tutto, dall’esterno al fantasista, dal regista (all’occorrenza) al terzino destro. Riesce negli anni successivi a prendersi anche con la Fiorentina delle belle soddisfazioni, come quelle avute con la maglia dell’Udinese: su tutte il gol ad Anfield Road contro il Liverpool in Champions League. Niente male per un giocatore pagato 500 euro.
14. Alen BOKSIC

Il manifesto del calcio dell’Alieno sta tutto in un Lazio-Sampdoria del 9 novembre 1997, quando il centravanti croato prende palla sulla trequarti, salta due difensori (uno dei quali con un tunnel) e da fuori area inventa un pallonetto che supera dolcemente e inesorabilmente il portiere Ferron, che applaude. Un atleta incredibile, veloce e potente, generoso e molto abile tecnicamente, fermato solo dagli infortuni ma capace di incantare (se in giornata) tutti gli stadi che hanno avuto la fortuna di poterlo ammirare.
13. Youri DJORKAEFF

Il suo problema è stato quello di essere sempre stato al fianco di campioni che ne hanno sempre (involontariamente) oscurato il talento. Lui è sempre stato suo malgrado un passo indietro, a Zidane in nazionale, a Ronaldo nell’Inter, tanto per fare due esempi di alto impatto. Eppure questo splendido fantasista, metà centrocampista e metà attaccante, rifinitore e finalizzatore, ha rappresentato un vero e proprio valore aggiunto per tutte le sue squadre. Inter compresa, ovviamente. Ed è inutile ricordare il suo superbo gol contro la Roma, manifesto di un campione a tutti gli effetti.
12. Jimmy Floyd HASSELBAINK

Un bomber che soprattutto in Inghilterra con Leeds prima e Chelsea poi ha segnato un’epoca, entrando nei cuori dei tifosi di tutte le squadre che hanno avuto la fortuna di vederlo esultare. Veloce, potente, goleador di razza, capace di dialogare con tutti i suoi compagni di reparto: Hasselbaink è stato attaccante di rara prolificità, del tutto sottostimato rispetto a quello che ha dato in termini di realizzazione alle sue squadre. A livello di trofei una bacheca desolatamente quasi vuota, incredibilmente per un giocatore di questo livello.
11. Claude MAKELELE

Non ne fanno più così. Indispensabile in mezzo al campo, fulcro del gioco per tutti i suoi allenatori, diga invalicabile nei suoi Real Madrid ricchi di talento ma povero di abnegazione e ovviamente di attitudine difensiva. Poco galattico in un gruppo di stelle, Makelele saluta il Real accompagnato dal sostegno di due “mica male” come Hierro e Zidane, che mai avrebbero voluto vederlo partire per il Chelsea di Claudio Ranieri, dove continua ad essere indispensabile e a vincere. Prima di Real e Chelsea, gli inizi in Francia con Nantes e Marsiglia e la consacrazione definitiva al Celta, insieme a Salgado, Mazinho, Karpin e Mostovoj. Tra i più grandi interpreti del ruolo di sempre, altrettanto spesso dimenticato a beneficio di quelli che anche a lui devono la loro grandezza.

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