Livello Nostalgia: Gigi Marulla. Una carrellata di emozioni dedicata ai nostalgici di Cosenza
8 Dicembre 2021
Carmelo IMBRIANI

Dopo aver esordito giovanissimo con il Napoli, lanciato da Vujadin Boskov, Carmelo Imbriani dimostra tutto il suo valore con il Cosenza. Vi approda nel 1999 dopo un ottimo campionato con il Genoa. Resta in Calabria per tre anni, fino al 2002, quando poi lascerà per andare a Benevento e legarvi per sempre il suo ricordo.
Maurizio LANZARO

Muove i suoi primi passi in Serie A con la Roma, con cui gioca una partita nell’anno dello Scudetto. Passa al Verona, quindi al Palermo, ma è con il Cosenza che gioca il suo primo anno ad alti livelli. Scende in campo per ventisette volte, conquistando anche la maglia degli Azzurrini dell’Under 21.
Gianluigi LENTINI

Non ci meraviglieremmo se un giorno gli erigessero un monumento. D’altronde Gianluigi Lentini ha legato tantissimo con il capoluogo calabrese, tanto da dare il suo supporto in campo anche nel primo anno della rifondazione, dopo il fallimento dell’estate del 2003. Con la fascia da capitano al braccio. Eroico.
Claudio LOMBARDO

Per cinque campionati – dal 1985 al 1990 – è stato il punto di riferimento della retroguardia cosentina. E sul suo palo colpito nel match contro l’Udinese si sono infranti i sogni di vedere il Cosenza approdare in Serie A. Tuttavia, Lombardo viene ricordato come uno dei difensori più forti che ha vestito i colori rossoblù.
Cristiano LUCARELLI

Il suo talento sboccia improvvisamente, non appena mette piede in Calabria. Non fa rimpiangere l’addio di Marco Negri, passato proprio al Perugia che ne deteneva il cartellino di Lucarelli. Segna quindici reti in trentadue match e Cesare Maldini lo premia con la convocazione nella Nazionale Olimpica ad Atlanta ’96.
Pietro MAIELLARO

Qualcuno dirà ai suoi nipoti: «Io ho visto il gol di Maiellaro». La prodezza contro la Fiorentina che lo vede dribblare mezza squadra prima di depositare il pallone alle spalle di Toldo è una delle sette perle che Pietro confeziona durante il suo unico, memorabile anno al San Vito. Tanto da finire nella Hall of Fame del club.
Alberto MALUSCI

Dopo essersi smarrito durante l’esperienza francese con l’Olympique Marsigia, l’ex centrale della Fiorentina torna stabilmente in Italia grazie al Cosenza che lo preleva nell’autunno del 1999. Disputa un buon anno e mezzo coi Rossoblù, tanto da essere acquistato dal Lecce che milita in Serie A nell’estate del 2000.
Christian José MANFREDINI

Si è messo in luce nelle giovanili della Juventus, con cui conquista il Torneo di Viareggio insieme ad Alex Del Piero. È il 1999 ed ha ventitré anni quando l’esterno di origini ivoriane si mette in mostra fra i cadetti. Nella sua prima stagione in Serie B segna quattro gol in trentadue partite e a fine anno finisce al Genoa.
Francesco MARINO

Il suo nome si lega indissolubilmente alla storia del Cosenza. Il terzino destro, infatti, disputa undici tornei con i calabresi, finendo al quarto posto nella graduatoria di tutti i tempi dei calciatori con il maggior numero di presenze con il sodalizio rossoblù. Lascia nel 1993 per finire la carriera con il Matera in Serie C1.
Luigi MARULLA

Si scrive Marulla, si legge Cosenza. Al suo nome si lega la storia del club, con cui stabilisce diversi primati: quello delle presenze (330) e quello delle reti (91). Resta legato ai Rossoblù anche dopo il suo ritiro e dopo la sua improvvisa morte nel 2015 gli viene intitolato lo stadio a furor di popolo.

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