Mercato di gennaio, i migliori 20 acquisti (rapporto qualità-prezzo) degli ultimi dieci anni
10 Gennaio 2022
6. Simon KJAER (Siviglia/Atalanta – Milan, prestito)
In Italia lo porta il Palermo (dal Midtjylland) nel 2008-2009. Il forte centrale resta due stagioni in rosanero, a 19 anni, prima di trasferirsi al Wolfsburg dove rimarrà fino al termine del mercato estivo del 2011, con la Roma che lo riporta in Italia. Poi nuovamente il ritorno al Wolfsburg, quindi le due stagioni al Lilla ed altrettante al Fenerbahce ed al Siviglia che nell’estate 2019 lo gira in prestito all’Atalanta e successivamente (e qui veniamo al colpaccio del mercato di riparazione) arriva al Milan nella finestra invernale del 2020. In rossonero, Simon, ha ormai raggiunto la sua maturità calcistica, divenendo leader della difesa, e contribuendo forse più di tanti colleghi di reparto a dare solidità alla retroguardia e risultando sempre tra i migliori di un pacchetto arretrato che ha “balbettato” e non poco nelle stagioni antecedenti. Il brutto infortunio subito quest’anno lo ha costretto a terminare anzitempo la stagione, ma sappiamo bene che serve ben altro per abbattere un guerriero come lui, capace di salvare non solo i gol ma anche la vita ai suoi compagni di squadra.
5. Andrea BARZAGLI (Wolfsburg – Juventus, 300.000 €)
Quando è nata la BBC? Esattamente nel 2010-2011 e, per volere del destino, fu proprio un mercato invernale, un mercato di riparazione a costituirla. Andrea Barzagli, nato a Fiesole e cresciuto tra l’hinterland fiorentino, poi trasferitosi alla Pistoiese, nel 2000 approda tra i “prof” in B e poi, dopo una stagione di C1 con l’Ascoli ed una in B, arriva la grande chiamata in A con il Chievo. Nel 2004-2005 si sposta al Palermo dove diverrà punto di riferimento per quattro stagioni di fila, con le prime chiamate anche in Azzurro. Quindi il trasferimento al Wolfsburg, per due stagioni e mezzo, dove vince anche il campionato di Germania, prima della chiamata della Juventus. A 30, forse, era un giocatore finito? Barzagli risponde costruendo una diga insieme a Bonucci e Chiellini davanti a Gigi Buffon e contribuirà agli otto scudetti di fila (poi diventati nove) vinti con la “vecchia signora” con cui in Italia vincerà di tutto. In Nazionale la soddisfazione più grande è chiaramente il Mondiale del 2006, con la Germania che porta ancora bene nella carriera del roccioso difensore.
4. Fabio QUAGLIARELLA (Torino – Sampdoria, prestito)
Dopo essere stato prezioso per il Torino (cresciuto nelle giovanili) lo “scugnizzo” di Castellammare di Stabia ha fatto tutta la gavetta prima di affermarsi tra i bomber più importanti del nostro campionato. La vittoria della C2 con la Florentia Viola, le due, prolifiche, stagioni in C1 col Chieti, e poi il ritorno in B con i granata nel 2004-2005. Quagliarella passa poi all’Ascoli, alla sua prima esperienza alla Samp, poi due stagioni all’Udinese quindi il grande salto, al Napoli, toccando sempre la doppia cifra da Genova alla Campania. Varie vicissitudini lo portano al trasferimento alla Juventus con cui in quattro anni vince 3 scudetti e 2 Supercoppe. Il ritorno al Toro, la doppia cifra, un’altra, del 2014-2015 fino al mercato di riparazione dell’annata successiva quando, pur avendo segnato altre 5 volte, fa ritorno alla Sampdoria dalla quale non si separerà fino a tutt’oggi. È il colpaccio dei blucerchiati del mercato di riparazione (arriva in prestito) che in attacco schieravano anche Cassano e Muriel, mentre Eder era stato trasferito all’Inter. Sono 3 i gol segnati da Fabio che incrementerà di anno in anno il suo bottino personale, fino ai 26 centri della stagione 2018-2019 (miglior marcatore) “accontentandosi” di altre due doppie cifre nelle due annate successive. È giusto ricordare che vince per due volte (2009 e 2019) il premio per il miglior gol della stagione: prima con la maglia dell’Udinese, poi con quella della Sampdoria, disegna due capolavori in entrambi i casi da ex, contro il Napoli. Ma non sono i soli: c’è la sforbiciata contro la Reggina, la girata impressionante contro il Chievo, tacchi, pallonetti, tiri al volo, dentro e fuori dall’area, insomma, date un pallone a Quagliarella che, con una magia, lo tramuterà di certo in gol.
Neanche a dirlo: il podio è clamoroso! Scopritelo nella prossima e ultima pagina!
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