Non date confidenza a chi non si emoziona leggendo la classifica marcatori 98/99
5 Luglio 2020
Hernan CRESPO – 16 RETI (PARMA)
Hernan Crespo, dopo tante stagioni positive, si consacra nel 1998-99 come uno degli attaccanti più completi del nostro calcio, con le sue ventotto marcature complessive, sedici delle quali in Serie A. L’argentino trascina il Parma in Champions League, ma soprattutto, segnando in entrambe le finali, alla vittoria di Coppa Italia – dove giocherà anche minuti da portiere negli ottavi di finale – e Coppa UEFA. In campionato, la notte più bella è quella del Delle Alpi, dove il Valdanito siglerà una clamorosa tripletta alla Juventus, con il gol dell’1-4 di tacco: forse uno dei suoi gol più belli della sua esperienza in Emilia.
Marco DELVECCHIO – 18 RETI (ROMA)
Poco appariscente nelle giocate, ma straordinariamente decisivo sotto porta: Marco Delvecchio è stato la grande scommessa vinta dal Zeman nell’estate del 1998. Il boemo inserisce il milanese al centro dell’attacco, supportato da Totti e Paulo Sergio, andando a segno in diciotto occasioni. Per il popolo giallorosso la doppietta nell’aprile del 1999 fa ancora battere i cuori, essendo la doppia marcatura che vale la vittoria del derby, decisiva per la successiva perdita dello Scudetto per i biancocelesti. Il primo dei due gol è sicuramente il gol più bello della sua carriera: scatto in profondità e dribbling di prepotenza a Mihajlovic prima di fulminare Marchegiani con una sassata di sinistro all’incrocio dei pali.
Oliver BIERHOFF – 19 RETI (MILAN)
Giunto al Milan da capocannoniere in carica della Serie A, dopo le sorprendenti stagioni a Udine, Bierhoff impiega pochissimo tempo per affermarsi come idolo del popolo rossonero, segnando una doppietta all’esordio e un gol nel suo primo derby giocato. Il dato più impressionante della stagione del bomber tedesco è che delle diciannove marcature siglate, ben quindici sono arrivate con un colpo di testa. Gli ultimi quattro gol saranno fondamentali nell’economia che porta allo Scudetto. Nelle ultime due partite di campionato sigla una tripletta ad Empoli e poi finisce sul tabellino dei marcatori a Perugia. Quest’ultimo gol arrivò, ovviamente, di testa, ma fu preceduto da un siparietto: la punta teutonica invitò Demetrio Albertini a battere il corner verso il vertice dell’area piccola; il regista eseguì l’ordine e Oliver siglò il gol-Scudetto.
Gabriel Omar BATISTUTA – 21 RETI (FIORENTINA)
Dal Milan al Milan, paradiso e inferno di una stagione con un “se” grande tanto quanti i rimpianti del popolo viola. Batistuta, nel pieno della sua maturità calcistica, stava distruggendo ogni difesa: nella terza giornata, a San Siro contro i rossoneri, mise a segno una tripletta clamorosa, con una punizione di seconda calciata da dentro l’area di rigore – circa otto metri tra la palla e la porta – che batté ogni legge della fisica, finendo tra la traversa e le teste dei calciatori a distanza ravvicinatissima. Un girone d’andata straordinario, con diciassette reti in altrettante partite e il titolo di campioni d’inverno. Ma poi, con il Milan ancora nel destino, fu colpito da un grave infortunio che lo tenne fuori per cinquanta giorni, compromettendo i sogni dei gigliati. Batigol si rese comunque l’ago della bilancia dello Scudetto: un suo gol alla Lazio, nella penultima giornata, permise il sorpasso del Milan ai danni dei biancocelesti.
Marcio AMOROSO – 22 RETI (UDINESE)
L’Udinese, orfana del 3-4-3 di Zaccheroni e di Bierhoff, decide di non cercare un attaccante sul mercato ma di puntare tutto su Amoroso, in Friuli ormai da due anni. In una nuova impostazione di gioco, dove la profondità era cercata più dei cross, Amoroso fece razzie di difese, segnando a quasi tutte le squadre: saranno ben tredici le compagini diverse colpite dal bomber. Siglò la rete più bella al Parma, nel girone di ritorno: un forte sinistro dopo aver eluso la marcatura del diretto avversario con elegantissimo sombrero. Il titolo di capocannoniere arriverà grazie a ben cinque reti nelle ultime tre giornate, segnate ai danni di Vicenza (doppietta), Perugia ed Empoli (doppietta), utili a beffare Batistuta di una sola lunghezza.
di Daniele Riefolo
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