Non sapevo di aver giocato nell’Inter: 25 giocatori nerazzurri che non ti ricordi
3 Aprile 2022
Anselmo ROBBIATI

Dopo aver fatto sognare i tifosi del Monza e cullare dolcemente quelli della Fiorentina – con cui ha dato sfogo alle sue grandi qualità balistiche – Robbiati vive un momenti di impasse della sua carriera. L’Inter lo acquista dal Napoli ma con i nerazzurri non debutterà mai, il prestito a Perugia gli dona linfa vitale, ma dopo un fugace ritorno in Viola, Spadino termina la sua storia calcistica nelle serie inferiori. Grosseto, di nuovo Monza, Como e infine Figline al fianco di un altro nome illustre come Enrico Chiesa.
Corrado COLOMBO

Dal nerazzurro dell’Atalanta – con cui cresce e debutta in B – a quello dell’Inter, scelto dalla società dopo le buone prestazioni tra i cadetti con la Pistoiese. In campionato, con la Beneamata, fa il suo ingresso in campo alla prima giornata, nella sconfitta contro la Reggina a cui seguirono le dimissioni di Lippi; mentre nell’unico gettone di presenza in Coppa Uefa trova perfino la via del gol contro il Ruch Chorzow. Attaccante girovago, anche la carriera di Colombo si veste di innumerevoli maglie: Sampdoria, Piacenza, Livorno e Spezia su tutte. Chiude tornando a segnare nelle serie inferiori.
Pasquale PADALINO

La tripla scalata col Foggia consegna Padalino alla massima serie, riscoprendosi difensore grazie all’intuizione di Zeman. Le soste con Bologna e Lecce – compreso un ritorno a Foggia – fortificano le capacità in marcatura di Padalino che alla Fiorentina vive in assoluto le sue stagioni migliori, vincendo perfino due trofei. All’Inter arriva dopo una seconda stagione al Bologna, ma in nerazzurro giocherà solo in Coppa Italia contro l’Udinese rimediando un infortunio che lo terrà lontano dai campi per tutta l’annata. E il successivo biennio al Como sarà il tramonto della sua carriera.
Paolo Hernan DELLAFIORE

Il suo percorso nel settore giovanile dell’Inter raggiunge il culmine col debutto in Champions League contro l’Anderlecht. Quei diciannove minuti in campo europeo saranno gli unici con la casacca nerazzurra. Dellafiore viene girato in prestito e comincia il suo lungo viaggio attraverso l’Italia. Treviso, Palermo, Torino e Parma le tappe più importanti, per poi vivere stagioni intense alla ricerca della salvezza con Cesena, Novara e Siena. In B si dimostrerà un difensore di assoluta affidabilità, mentre oggi ha lasciato il professionismo e si destreggia fra i dilettanti con il Real Calepina.
Riccardo MEGGIORINI

Le sue prestazioni con la Primavera interista convincono Roberto Mancini ad aggregarlo in prima squadra, e per Meggiorini arriva anche l’emozione del debutto in A contro il Cagliari. Attaccante dalle indubbie qualità tecniche ed atletiche, con il Cittadella vive gli anni migliori contribuendo a suon di gol alla promozione in B, mentre il passaggio al Chievo Verona consacra la sua affidabilità in A, nonostante un evidente calo in termini di prolificità sotto porta. Oggi gioca fra i cadetti con il Vicenza.
Goran SLAVKOVSKI

Fisico possente, cittadinanza svedese con origini balcaniche e attaccante con i gol nei piedi di grande prospetto del Malmö. Tre elementi che conducono inevitabilmente alla quanto più azzardata associazione con Zlatan Ibrahimovic. L’Inter inserisce Slavkovski nella propria formazione primavera, Mancini gli concede il debutto contro il Siena e una rapida passerella in Coppa Italia contro il Messina. Non resterà nient’altro di questo giovane giocatore, che finirà per perdere molto presto la sua strada fino al precoce abbandono del calcio professionistico.
Marco FERRANTE

Muove i primi passi col Napoli, segna i primi gol con Reggiana e Pisa, ma Ferrante è stato soprattutto la colonna portante, goleador e capitano del Torino. Si lega in maniera indissolubile alla maglia Granata con cui regala gioie e tante corse sotto la Maratona. L’Inter però sta vivendo un periodo di crisi e a gennaio 2001 chiede al Toro i guizzi del suo bomber in prestito. Nei sei mesi con la maglia nerazzurra scende in campo 11 volte, trovando il gol decisivo per la vittoria contro l’Udinese. Alla fine della stagione tornerà al Torino ritrovandolo in serie A, per poi chiudere qualche anno dopo con la maglia del Verona.
di Matteo Galli

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