Numeri 1 non solo fra i pali: ecco i 20 portieri che ti ricorderai per il loro look
1 Aprile 2022
Marco BALLOTTA
Sicuramente adesso vi starete chiedendo: «Cosa ci fa Nonno Ballotta in mezzo a tutti questi folli?» È vero, un portiere che ha sempre fatto dell’affidabilità e della sobrietà le sue armi migliori potrebbe stonare in questa classifica. E invece Ballotta ha dimostrato di concedersi anche lui qualche ventata naif nel corso della carriera, in particolare dopo la vittoria del suo unico scudetto. Per festeggiare il titolo, infatti, il portiere emiliano è sceso in campo in finale di Coppa Italia (vinta ai danni dell’Inter) con una chioma celeste che di certo non è passata inosservata. Un look stravagante che lo pone quindi di diritto all’interno della nostra lista.
Jacques SONGO’O
Erede designato di N’Kono e Bell tra i pali della nazionale camerunese, Songo’o ha preso in prestito dai connazionali anche il modo di vestire. Proprio come l’ex portiere dell’Espanyol e l’ex estremo difensore del Marsiglia, infatti, Songo’o ha sempre optato, con qualsiasi condizione climatica in corso, per i pantaloni lunghi e i calzettoni arrotolati, anziché i canonici pantaloncini corti e i calzini alzati fino al livello del ginocchio. Un vestiario in contrapposizione a quasi tutti i portieri dell’epoca e che sono diventati un tratto distintivo del guardiano dei pali del Super Depor vincitore della Liga nel 2000.
ROGERIO CENI Mücke
Portiere goleador per eccellenza, Rogerio Ceni è stato per oltre un ventennio un’icona del San Paolo, squadra per cui ha giocato più di mille partite in carriera e segnato la bellezza di 131 reti tra punizioni e rigori. Oltre a questa peculiarità, però, Rogerio Ceni ha sempre fatto parlare di sé per altre due particolarità, entrambe relative al numero di gioco. La prima è la modalità in cui è stato stampato per anni il suo numero 1, sempre anticipato da uno 0, così da dare l’illusione al pubblico che indossasse la maglia numero 10, quella tipica dei piedi più raffinati. La seconda è il modo in cui ha celebrato la sua 618° presenza con la maglia del Tricolor paulista, scendendo in campo con il numero delle presenze stampato al posto del canonico 01.
Cristiano LUPATELLI
Tra i portieri più anticonformisti del calcio italiano spicca sicuramente Cristiano Lupatelli, estremo difensore tra le altre di Roma, Fiorentina e, soprattutto, Chievo Verona. È infatti proprio grazie al periodo clivense che il portiere umbro si è guadagnato l’ingresso di diritto nella nostra classifica. Capelli rasati, basette pronunciate e pizzetto d’ordinanza, il tutto condito dal numero maglia più dissacrante per un giocatore portato per mestiere e vocazione a evitare i gol anziché a produrli: il numero 10.
Jorge Francisco CAMPOS
Se negli anni ‘90 avessero assegnato il pallone d’oro per la divisa più stravagante della stagione, molto probabilmente Jorge Campos ne avrebbe vinti almeno un paio. Maglie variopinte e sgargianti, rigorosamente di almeno un paio di taglie più grandi del normale, con stampato sulla schiena il numero 9. Non perché volesse dare un ulteriore tocco di stravaganza al completo, ma perché Campos, oltre che da portiere, sapeva muoversi con grande abilità anche come centravanti. Peccato che a Blatter la cosa non piacesse, e così Campos ai Mondiali si è dovuto accontentare di giocare sempre e solo come portiere, per suo grande dispiacere.
Gabor KIRALY
Giocatore più anziano ad aver mai giocato in un Europeo, recordman di presenze con la maglia dell’Ungheria, miglior portiere della Bundesliga nel 1998 e della Premier League nel 2005: tutto questo (e tanto altro) è stato Gabor Kiraly, estremo difensore, tra le altre, di Herta Berlino, Crystal Palace, Aston Villa, Burnley e Monaco 1860. Quasi 900 partite giocate in carriera, tutte con un unico tratto distintivo: i suoi amati pantaloni della tuta, grigi e di una taglia più grande. Un marchio di fabbrica in antitesi con un calcio dove ormai quasi tutti i portieri giocano con kit da gara attillati e con maniche e pantaloncini corti e che lo hanno reso un beniamino di ogni club per cui ha militato.
di Alberto Querin
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