Privacy Policy Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi? - Pagina 2 di 4

Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi?

16 Dicembre 2021

Daniel BRAVO

Cresciuto calcisticamente nel Nizza, Bravo ha militato in svariate squadre del campionato francese. Senza dubbio il Paris Saint Germain è quella nella quale si è messo più in luce diventando presto l’idolo dei tifosi, che lo ribattezzarono le Petit Prince (il Piccolo Principe). Anche se arrivò tardi a giocare nel campionato italiano, l’Italia era nel suo destino già da giovanissimo, quando siglò la rete del 2-0 con la Nazionale transalpina, trafiggendo gli azzurrini di Bearzot. Purtroppo, però, non avrà molta fortuna con la maglia della Nazionale francese, con cui giocò solo tredici gare, dal 1982 al 1989, realizzando quell’unica, ma indimenticabile, rete. Fortemente voluto da Ancelotti, approdò in Italia all’età di trentatré anni, dove scelse di accasarsi al Parma. Tuttavia la sua esperienza si rivelerà fallimentare. In una rosa molto ampia, lui che causa l’età non aveva una forma fisica ottimale, verrà impiegato solo a partita in corso. Al termine del suo cammino con i ducali totalizza ventiquattro presenze senza mai andare a segno. Rientrato in Francia, si ritira dal calcio giocato, dopo una breve parentesi al Nizza a trentasei anni suonati.

Ibrahima Sory CAMARA

Nasce in Sierra Leone, ma presto viene naturalizzato in Guinea dove calcherà i primi campi di calcio inseguendo il sogno di ogni bimbo africano: l’Europa. Èil Parma a dargli la gloria, scommettendo su di lui fin dalla giovane età. Cresce nelle giovanili dei ducali ed esordisce in Serie A nel settembre 2004 contro l’Udinese. Tuttavia le scelte dell’allora tecnico Baldini, non gli danno fiducia così che terminerà la stagione con sole nove presenze all’attivo. Nel giugno 2006, viene ceduto in prestito al Le Mans, che l’anno successivo ne acquisterà definitivamente le prestazioni, avvalendosi del diritto di riscatto. Dopo brevi parentesi con il Nantes e l’Eupen in Belgio, senza alcun successo, deciderà di far ritorno nel continente africano, dove terminerà la sua carriera tra Marocco e la madrepatria.

Zlatko DEDIC

Lo sloveno porta il medesimo nome di un altro grande talento dei primi 2000: un certo Zlatko Zahovic, ma a differenza di quest’ultimo, purtroppo la sua carriera calcistica è stata sicuramente meno brillante. Dedic cresce calcisticamente in patria dove si afferma nel Koper e nel 2001 viene ingaggiato dal Parma, dove disputa tre campionati primavera, prima di esser girato in prestito all’Empoli in serie cadetta. Con i biancoazzurri totalizza dieci presenze senza andare mai a segno. Torna a Parma nella stagione successiva, giocando la Coppa Italia 2005-06 e siglando ufficialmente le sue prime due reti in Italia. Nella prima parte di campionato totalizza nuovamente una decina di presenze senza alcuna rete, poi nel mercato di gennaio viene mandato in prestito alla Cremonese in serie B. Tornerà per l’ennesima volta a vestire la maglia dei ducali nella stagione 2006-07, dove però non risulterà tra le prime scelte del tecnico Pioli che lo impiegherà solo in sei incontri. Questa sarà di fatto la sua ultima vera avventura in serie A, poiché negli anni successivi dopo alcune esperienze tra le file di Frosinone e Piacenza, lascerà la penisola per la Germania. Bochum, Francoforte, Dinamo Dresda saranno le mete tedesche da lui toccate prima di migrare in Austria, concludendo la sua carriera in Austria al WSG Swarowski Tirol, con quarantanove presenze e sedici reti all’attivo.

Martin DJETOU

Difensore ivoriano, naturalizzato francese esordisce giovanissimo tra le file dello Strasburgo per poi passare al Monaco, dove si mostrerà all’Europa come uno dei difensori più promettenti. Il Parma, ancora una volta riesce a battere la concorrenza di altri pretendenti, aggiudicandosi il cartellino del giocatore. Le aspettative su di lui erano medio alte, considerato che il suo acquisto era stato operato per sostituire il connazionale Lilian Thuram, appena approdato alla Juventus. Tuttavia le sue prestazioni, delusero le attese e Djet concluse la stagione con solo ventitre presenze e una rete. L’anno successivo vola in Inghilterra al Fulham, dove trova sicuramente un maggior impiego ma nessuna soddisfazione a livello di trofei. Gira per l’Europa, vagando tra Francia e Inghilterra e vestendo, seppur per brevi periodi, le maglie di Nizza e Bolton prima di annunciare nel 2007, il suo ritiro definitivo dal mondo del calcio. Con la Nazionale, fu tra i ventotto selezionati per il Mondiale francese del 1998, sebbene Aime Jacquet decise per scelte tecniche, di escluderlo dai ventidue futuri campioni del mondo.

Pablo Ezequiel FONTANELLO

Photo: Claudio Villa – Getty Images

Proveniente da un’esperienza non esattamente positiva in Cile, con la maglia del Deportivo Union San Felipe, ma di proprietà della società argentina Tigre, Paolo Ezechiele è stato voluto fortemente dall’allora direttore sportivo del Parma Andrea Berta. Chi si aspettava tanta eleganza, è brutalmente sprofondato nel vederlo in campo. Rigido, paurosamente lento. Si deve adattare al calcio italiano e quando però ha iniziato a mostrare serie difficoltà nello stop, è partito il crudele meccanismo del dubbio. È così che i ducali danno avvio ad una disperata campagna acquisti per i difensori in cerca di un possibile sostituto, fino alla decisione della sua cessione che lo porta a riabbracciare la patria, e quindi la squadra che lo aveva lanciato: il Tigre. Ucraina, Norvegia, Russia saranno tra le ultime mete del suo pellegrinaggio calcistico, prima di finire a giocare in Kazakistan nell’Ordabasy.

A PAGINA 3 TROVATE IL “MIGLIOR” TALENTO ARGENTINO DI FINE ANNI ’90