Privacy Policy Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi? - Pagina 4 di 4

Operazione Nostalgia vi sfida: 20 meteore straniere del Parma dal 1990 al 2010, quante ne ricordi?

16 Dicembre 2021

Savo MILOSEVIC

Decolla dal Partizan di Belgrado debuttando in prima squadra nel 1992-93 e conquistando ben due campionati serbi, una coppa Serbia e prendendosi il primo posto della classifica marcatori nel 1994 e 1995. Le sue ottime prestazioni insieme ai goal lo mettono in luce all’ Europa e nel 1995 vola in Inghilterra all’Aston Villa restando per ben tre stagioni in Premier League. Nel 1998 è la volta della Spagna ed è il Real Saragozza il più lesto ad accaparrarsi il cartellino del giocatore. Savo continua a segnare e raggiunge le trentotto marcature in settantadue incontri. Nell’estate 2000 arriva a Parma ma la sua esperienza italiana non ha niente a che vedere con le precedenti. Solo otto realizzazioni in ventuno gare senza mai incidere troppo. La stagione successiva resta con i ducali fino a gennaio, dopo una prima parte di campionato piuttosto deludente nel mercato di riparazione torna al Saragozza dove contribuisce ad una storica salvezza. Espanyol, Celta Vigo e Osasuna saranno le sue ultime esperienze nella penisola iberica prima di tentare l’avventura oltreoceano al Toronto. L’accordo tuttavia mai raggiunto porta Milosevic al Rubin Kazan in Russia. È stato comunque un punto fermo della Nazionale jugoslava di fine anni ‘90 disputando il Mondiale del 1998 e gli Europei del 2000, confermandosi in questi ultimi, capocannoniere assoluto con cinque realizzazioni.

Johnnier Esteiner MONTAÑO

Fantasista dalle spiccate doti tecnico balistiche. Approda in Italia giovanissimo, a soli sedici anni, divenendo il più giovane calciatore della serie A 1999-00. Resta a Parma due stagioni, venendo però impiegato pochissimo. Passò al Verona, alla corte di Malesani nel 2001-02, dove però dopo un avvio di campionato da titolare, venne relegato in panchina non andando oltre le dieci presenze complessive. La stagione successiva vive in esperienza a Piacenza a fianco di Dario Hubner nella prima parte di campionato poi una fuga improvvisa in Colombia non lascio più sue notizie e la società decise di rispedirlo ai ducali. Nel 2004 torna in patria e da questo momento la sua carriera sarà un pellegrinaggio tra club Colombiani e Peruviani per poi volare nel 2010 in Turchia al Konyaspor dove raggiunge le diciotto presenze e una realizzazione. Oggi gioca al Chavelines Juniors, storica società peruviana.

Gabriel Gaston OYOLA

Il difensore argentino non ha neanche vent’anni quando firma per il Parma nel 2002. Ha disputato appena quattro partite con il Talleres de Cordoba, ma sono sufficienti ai dirigenti ducali per convincersi dell’acquisto. Le recensioni sul suo conto sono più che buone ed ora è chiamato a convincere Prandelli durante il ritiro estivo. Tuttavia, non appena il sudamericano veste il gialloblù, la sensazione è che il suo ingaggio sia stato piuttosto ardimentoso. Durante la prima stagione, infatti, viene portato soltanto alcune volte in panchina in occasione dei match di campionato, impiegato più che altro con la Primavera. Dopo una stagione intera di rodaggio, sembra giunto il tempo di impiegarlo più insistentemente. Ma le cose non cambiano, se non per qualche partita di Coppa Italia – gioca entrambi i match contro il Venezia e sedici minuti nel ritorno contro la Lazio – mentre in Serie A, il suo esordio coincide con il suo addio: ventidue giri di lancette per lui. Subentra a Bonera al ritorno dagli spogliatoi e al sessantasettesimo lascia il campo per Benarrivo. Saranno il suo biglietto d’addio per l’aereo che lo riporterà subito in Argentina per vestire la casacca dell’Huracan Tres Arroyos. Un abbaglio durato, forse, anche troppo.

Reynald PEDROS

Origini portoghesi, centrocampista offensivo inizia la sua carriera con il Nantes diventando uno dei punti fermi della formazione francese. Le sue convincenti prestazioni, nella stagione 1996 lo portano alla corte dell’Olympique Marsiglia dove arriva a ventuno presenze e una rete. Nel 1997 è il Parma a mettergli gli occhi addosso che lo acquista per una cifra di 6,5 miliardi di lire. Con i ducali tuttavia, causa l’elevata concorrenza non troverà molto spazio e le sue cinque presenze totali sono la testimonianza di un’esclusione che non lascia spazi per dibattiti. La stagione successiva passa in prestito al Napoli con il quale dopo sole tre apparizioni, decide di lasciare l’Italia di nuovo per la Francia: destinazione Lione. Rientra a Parma a fine prestito ma viene relegato in panchina dal tecnico Malesani, collezionando di fatto solo una presenza. Montpellier, Tolosa e Bastia saranno le mete toccate a fine carriera, dove per di più vive esperienze non molto brillanti collezionando pochissime presenze e appena una realizzazione. Il calcio però continua ad essere una delle sue grandi passioni a tal punto da scendere nei dilettanti, prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo nel 2008. Con la Nazionale francese ha partecipato all’Europeo inglese del 1996, provocando l’eliminazione dei Bleus, dopo aver fallito malamente il rigore decisivo contro la Repubblica Ceca.

Aleksandar PRIJOVIC

Alzi la mano chi si ricorda del passaggio dell’attaccante serbo-elvetico con la maglia gialloblù o crociata nel nostro torneo. Forse neanche il tifoso più accanito della squadra emiliana. Dunque, come una buona dose di fosforo, rinfreschiamoci come si conviene la memoria perché Prijovic ha effettivamente esordito in Serie A. Corre la stagione 2007-08 e bisogna cercare di elaborare l’addio di mister Ranieri, passato alla Juventus. C’è da ovviare anche alla partenza di Giuseppe Rossi che, durante la stagione passata, ha letteralmente portato il Parma alla salvezza. Viene così ingaggiato un giovane dalle belle speranze. Almeno negli auspici della dirigenza. Aleksandar si è fatto apprezzare nelle giovanili del San Gallo e nell’estate del 2007 viene aggregato alla prima squadra. È alto 192 centimetri e pesa ottantasette chili. Con un simile fisico da corazziere, Prijovic può ambire a ricoprire il ruolo di vice-Budan. E invece, l’attaccante fa in tempo ad esordire in Serie A poco tempo dopo aver compiuto diciotto anni – nella sconfitta del Granillo con la Reggina – mentre il Parma viene retrocesso in Serie B. Gli si spalanca così la strada che porta all’Inghilterra e al Derby County, ma anche lì Prijovic non fa vedere quel che sa fare. Parte così il suo tour da globetrotter che lo porta in giro per Europa, Asia ed Oceania, dove attualmente gioca nel Western United di Melbourne, diretto da John Aloisi. Un’altra vecchia conoscenza della Serie A.

Ianis ZICU

Trequartista dotato di ottima tecnica e uno spiccato senso per le magie estratte dal cilindro in modo naturale e istintivo. Paragonato al nuovo Gheorghe Hagi, Zicu inizia la sua avventura nel mondo del calcio ad otto anni e dimostra fin da subito di avere numeri fuori dal comune, agli addetti ai lavori. Nel 2000 è la Dinamo Bucarest a metterlo sotto contratto, dove con ottime prestazioni si guadagna presto la chiamata dell’Inter. Tuttavia i nerazzurri saranno costretti a girarlo al Parma, per il rientro a Milano dell’Imperatore Adriano. Con i ducali, solo nove presenze senza alcuna rete. Non riuscirà mai ad emergere con la maglia dei gialloblu, per tanto a fine prestito viene rispedito in Romania alla squadra che lo aveva lanciato. La Dinamo lo gira al Rapid Bucarest e Zicu torna a segnare. Il riscatto sembra dietro l’angolo considerato il fatto che sale addirittura sul gradino più alto della classifica marcatori. Dal 2007 al 2010 vive con la Dinamo ottime stagioni che lo portano a giocare l’edizione della Champions League 2007-08 dove a causa di un bruttissimo infortunio al ginocchio, sarà costretto ad uno stop di otto lunghi mesi. Torna in campo con il Politehnica Timisoara prima di trascorrere alcuni anni nel campionato bulgaro e in quello sudcoreano con i Pohang Stelers. Lascia ufficialmente il calcio giocato nel 2018.

di Andrea Capolli