L’incredibile quaterna di Otero del 1996-97 contro la Fiorentina
14 Aprile 2020
Domenica 8 settembre 1996, ore 15:00. Gli italiani sono pronti ad immergersi, finalmente, nel nuovo, attesissimo campionato. Gli occhi di tutto il mondo “pallonaro” sono puntati sulla Serie A, ormai attestatasi da anni come il maggior agglomerato di talenti e campioni.
Quel giorno, in particolare, un motivo in più per festeggiare ce l’hanno i tifosi della Fiorentina giunti all’Artemio Franchi. I viola, guidati da Claudio Ranieri, solo pochi giorni prima hanno conquistato la Supercoppa Italiana imponendosi a San Siro sul Milan, grazie ad una doppietta dell’indiscusso idolo della Fiesole: Gabriel Omar Batistuta. Il prepartita è un lungo e caloroso tributo ai giocatori gigliati, che raccolgono cori ed ovazioni dagli spalti.
Nel caldo pomeriggio toscano, in quel che fu il Comunale, si presenta il Vicenza di Francesco Guidolin, una provinciale che nutre grandi ed ambiziose speranze per il nuovo torneo. Contro una Fiorentina dalle ambizioni europee, però, la sfida pare veramente durissima. Sono pochissimi a rischiare il segno 2 nella colonna del Totocalcio: tutto sembra far presagire ad una festa dei toscani, proprio sulla scia del trionfo in Supercoppa. Ma un uomo non è d’accordo. Quell’uomo veste di biancorosso, ha sulle spalle il numero 19 e il viso quasi malinconico, dai lineamenti sudamericani. È Marcelo Alejandro Otero e nell’ultimo campionato ha segnato dodici reti.
L’attaccante uruguaiano, dopo essersi messo in mostra in patria, era approdato al Vicenza all’inizio della stagione precedente dove, tra lo scetticismo generale di tifosi ed addetti ai lavori, aveva dimostrato tutto il suo valore, facendo velocemente ricredere i facili pregiudizi della vigilia. In vista della stagione 1996-97 sono molto più numerosi gli appassionati pronti ad investire qualche fantamilione per lui, ma nemmeno loro, probabilmente, avrebbero mai potuto aspettarsi quel che effettivamente accadde in quella storica, prima giornata di campionato.
Quando comincia il match, la Fiorentina resta negli spogliatoi, o forse sotto la Fiesole a godersi gli applausi dei tifosi. Fatto sta che il Vicenza parte fortissimo: Mendez sviluppa l’azione ospite sulla sinistra e dal fondo lascia partire un cross che pesca Otero a centro area, marcato a distanza siderale dall’insolitamente distratto Aldo Firicano. L’uruguaiano colpisce di testa senza nemmeno dover saltare e sorprende Toldo. Vicenza avanti.
Passano pochi minuti e la reazione viola, che tutti si attendono, tarda ad arrivare. Così il Vicenza raddoppia. È ancora Otero, pescato stavolta in profondità, a battere il povero Toldo con un diagonale fulmineo. L’estremo difensore viola prova a dare una scossa ai suoi con urla e incitamenti, ma capitan Batistuta e compagni sembrano rimasti con la testa al successo di San Siro. La Fiorentina non è pervenuta, fa tutto il Vicenza. Il difensore Sartor, nel tentativo di anticipare Batistuta su un calcio piazzato apparentemente innocuo, segna nella propria porta e riapre il match: 1-2. Grazie a questo regalo della difesa berica, ora i viola credono nella rimonta e nella vittoria. Si va negli spogliatoi con il Franchi che ha preso di nuovo voce, dopo l’uno-due firmato Marcelo Otero.
Ed effettivamente le cose cambiano: si torna in campo con i viola proiettati all’attacco. Solo la traversa ed una prodezza di Mondini evitano il gol a Batistuta. Ma il Vicenza regge. Sfruttando poi l’ingenua espulsione di Carnasciali, che al 60’ si fa cacciare dall’arbitro Daniele Tombolini, Otero torna in cattedra e prosegue il suo personalissimo one-man show.
Firicano e compagni, pochi minuti più tardi, per la disperazione di Toldo, perdono nuovamente contatto con il folletto uruguaiano che è lesto ad avventarsi su un pallone vagante in area e siglare la sua personale tripletta. Lulù Oliveira è l’unico dei viola ad aver ancora voglia di lottare: a dieci minuti dal termine, il belga si porta spasso tutta la difesa veneta ed accorcia le distanze dopo una straordinaria azione personale. Il Franchi ci crede. Cresce l’incitamento del pubblico di casa.
Al novantesimo, però, svaniscono anche gli ultimi sogni di rimonta, nonostante la spinta dagli spalti: calcio di rigore per il Vicenza. Sul pallone si presenta ancora lui, lo spauracchio uruguagio, Marcelo Otero. Toldo sembra quasi lanciargli uno sguardo di sfida: «Il quarto non lo fai», mormora il portierone viola. Ma il sudamericano è in giornata di grazia: palla da una parte, portiere dall’altra. Matura il poker che vale il definitivo 2-4 per il Vicenza.
Una giornata indimenticabile per l’attaccante biancorosso che oggi compie 49 anni. Una prestazione che entra di diritto nella storia e negli almanacchi del calcio italiano. La prima giornata vissuta a Firenze sarà il preludio e la cartina tornasole di una stagione mozzafiato per il Vicenza di Guidolin che, infatti, otto mesi dopo alzerà al cielo la Coppa Italia, il trofeo di maggior prestigio della storia del club.
Marcelo Otero sarà uno dei grandi protagonisti della cavalcata verso la coccarda tricolore ed in campionato segnerà anche tredici gol. Solo un brutto infortunio lo fermerà nel finale di stagione e gli impedirà di essere in campo per la finalissima di Coppa Italia con il Napoli. Ma quel giorno, al Franchi, ne siamo certi, non lo dimenticherà mai. Così come Guidolin e i tifosi biancorossi. Per non parlare degli audaci e “lungimiranti” fantallenatori che avevano investito sul folletto uruguaiano. Domenica 8 settembre 1996: una giornata indimenticabile per tutti gli amanti della Serie A e delle sue storie più belle.
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