Privacy Policy Pallone d'Oro 1998: il mondo ai piedi di Zinedine Zidane

Nella classifica del Pallone d’Oro 1998 non erano presenti giocatori, ma veri e propri alieni

23 Giugno 2020

15. Laurent BLANC (Olympique Marsiglia)

Credits: Shaun Botterill /Allsport

Il bacio sulla pelata di Barthez ha rappresentato l’istantanea di un Mondiale durante il quale la Francia non si è mai sentita così riconoscente e vicina ai propri beniamini. Baluardo dei Bleus, ha segnato il golden gol al Paraguay che è valso l’accesso ai quarti di finale. Uno dei simboli dei Galletti e dell’Olympique Marsiglia, sua squadra di club, alla quale è approdato dopo il capolavoro con l’Auxerre e l’esperienza di Barcellona nel torneo 1996-97.

14. Fabien BARTHEZ (Monaco)

Vicini nei ruoli, così come in classifica. Barthez e Blanc hanno passato l’estate del 1998 a braccetto, fronteggiandosi solamente durante il campionato di Ligue 1 nel Derby de la Mediterranée. Un derby del cuore per chi ha assaggiato i primi trionfi di una lunga carriera piena di soddisfazioni proprio con la maglia dell’OM. Vive in uno stato di grazia durante la kermesse iridata, tanto da incassare solamente due gol durante l’intero arco del torneo.

13. ROBERTO CARLOS da Silva (Real Madrid)

Credits: Shaun Botterill /Allsport

È il terzino sinistro più forte in circolazione. Tuttavia, il ragazzo di Graça non si limita a presidiare il lato mancino della retroguardia del Real Madrid o del Brasile, ma spesso e volentieri si rivela come un’utile risorsa durante la fase d’attacco. Merito del suo sinistro che fa impazzire i tifosi delle Merengues e della Seleção così come terrorizza gli avversari. La finale contro la Francia, tuttavia, non va ad inficiare una carriera che sta vivendo ancora il momento crescente della sua parabola. Con buona pace dei tifosi interisti.

12. Emmanuel PETIT (Arsenal)

In campo lo si nota non soltanto per la sua folta capigliatura bionda, ma per la capacità di calamitare a sé i palloni vaganti lì a centrocampo, così come per la peculiarità di costituire un vero e proprio frangiflutti sulla linea mediana a protezione del reparto arretrato. Petit viene notato da Arsene Wenger che lo vuole con sé al Monaco e quando il tecnico viene chiamato alla direzione dell’Arsenal, spinge per il suo acquisto durante l’estate del 1997. Al termine dell’anno in questione, Petit trova la sua bacheca piena di allori conquistati sia con i Bleus che con i Gunners (Premier League, FA Cup e Charity Shield).

11. Frank DE BOER (Ajax)

Buon sangue non mente e mentre ritroviamo Ronald nelle retrovie, lo stesso discorso non vale per Frank che vive un anno più brillante rispetto al fratello gemello, seppur esattamente identico per quel che concerne le soddisfazioni di squadra. Anche lui è uno dei membri Patatgeneratie dell’Ajax e negli anni si distingue particolarmente nel ruolo di difensore centrale, nel quale eccelle sia con i Lancieri che con gli Oranje.