Privacy Policy Pallone d'Oro 1998: il mondo ai piedi di Zinedine Zidane

Nella classifica del Pallone d’Oro 1998 non erano presenti giocatori, ma veri e propri alieni

23 Giugno 2020

5. RIVALDO Vitor Borba Ferreira (Barcellona)

Fantasia e samba. E un sinistro telecomandato con cui si prende la scena del Camp Nou. Il Barcellona punta sul brasiliano dai piedi fatati, intorno a lui viene costruita una squadra ad hoc, preparata per dominare la Liga e vincere il campionato. Come finì quella stagione? Il titolo si dipinse di Blaugrana e il mondiale di Rivaldo fu di assoluto protagonista. L’anno successivo vinse l’edizione del Pallone d’Oro 1999.

4. Michael OWEN (Liverpool)

Velocità, controllo di palla, tecnica, rapidità di esecuzione. Sottotitolo: Il Golden Boy da Liverpool. I Reds perdono Fowler per infortunio, ma guadagnano l’esplosione devastante di Owen. In Premier League fa la differenza e si conquista il Mondiale con una rete da cineteca. Controllo di tacco in corsa, slalom tra Chamot e Ayala e palla all’incrocio. What happened?

3. Luis Nazario da Lima RONALDO (Inter)

«Era immarcabile. Al primo controllo ti superava, al secondo ti bruciava, al terzo ti umiliava». Fabio Cannavaro docet. Quando si parla del Fenomeno non ci sono parole migliori, se non quelle del difensore per eccellenza, per descrivere Ronaldo. La stagione con l’Inter fu devastante e il Mondiale altrettanto. Se non fosse stato per le sue critiche e misteriose condizioni fisiche durante la finale, chissà come sarebbe finita.

2. Davor SUKER (Real Madrid)

Dai Balcani con furore. Le qualità balistiche della punta croata ebbero il picco massimo nella stagione propedeutica al Mondiale. Da protagonista assoluto con la casacca delle Merengues a eroe in patria di quella favolosa Nazionale a scacchi, che frenò la sua corsa soltanto in semifinale. Salì in cattedra la doppietta di un difensore. Ma questa è un’altra storia. Tuttavia, dopo la kermesse iridata, tutto il mondo conobbe ancor meglio il suo istinto predatorio in area che gli valse il titolo di capocannoniere del torneo. Non sufficiente, però, a spodestare il più grande di tutti.

1. Zinedine ZIDANE (Juventus)

Monsieur Zizou sul tetto del mondo. Il 1998 non ha avuto rivali, e stavolta il Pallone d’Oro abbraccia l’eleganza di Zinedine Zidane, nato a Marsiglia da genitori algerini. Dallo scudetto con la Vecchia Signora al doppio colpo di testa in finale, che ascrive la Francia, per la prima volta, a campione iridato. Danza col pallone tra i piedi, morbido e leggiadro e chissà, quanti di noi, si sono innamorati delle sue giocate di classe. Irripetibile.