Privacy Policy Qual è il primo portiere italiano anni '90 che vi viene in mente? Ecco tutti quelli scelti da noi - Pagina 2 di 11

Qual è il primo portiere italiano anni ’90 che vi viene in mente? Ecco tutti quelli scelti da noi

8 Dicembre 2021

Graziano BATTISTINI

In A ci arriva con la maglia dell’Udinese, alternando periodo di vacche grasse con periodi da dimenticatoio assoluto. Gli anni friulani non rendono giustizia ad un buon estremo difensore ben comportatosi nei primi anni da professionista con le maglie di Seregno ed Alessandria. Troppa la concorrenza e il passaggio all’Hellas Verona è la naturale conseguenza. Bene gli inizi poi il declino ed un nuovo trasferimento, al Treviso. Il successivo passaggio nel Bari sarà come nelle precedenti esperienze di difficile lettura. Dopo un biennio da secondo accede ai galloni di titolare prima di venir messo anche in Puglia ai margini della prima squadra. Ne approfitterà intraprendendo gli studi universitari.

Gianluca BERTI

Il debutto in Serie A è con la maglia del Genoa, datato 1991 contro il Milan. Da quel momento inizia il girovagare tra città e campionati per Berti, che parte da una stagione rossoblù come secondo di Tacconi, prosegue con una B da protagonista col Pisa e va avanti con Ancona, Palermo, Roma, Reggiana, Ravenna, Empoli, Parma, Torino, Fiorentina, Sampdoria e Cesena, per concludere con Novara e Jolly Montemurlo.

Enzo Maurizio BIATO

È il mese di novembre del 1990 quando Enzo Biato viene chiamato dal Bari, impegnato nel campionato di Serie A. L’estremo difensore è il numero uno della Triestina e Giulio Drago fa il percorso inverso. Debutta nella massima categoria con i Galletti e rimane allo stadio San Nicola fino al 1993. Vive, poi, un biennio a Cesena per disputare l’ultimo torneo di Serie A nel 1995-96 con la maglia granata del Torino, non riuscendo ad evitare la retrocessione in Serie B.

Adriano BONAIUTI

A Padova lo ricorderanno come l’estremo difensore che ha riportato i veneti nella massima serie dopo una lunghissima assenza, che aveva toccato i trentadue anni. Cinque stagioni da assoluto protagonista, titolare indiscusso, con la soddisfazione di mostrare il valore che non era riuscito a esprimere nella sua parentesi alla Juventus, dove metterà però in bacheca i suoi unici due titoli, entrambi nel 1990: la Coppa Italia e la Coppa UEFA.

Simone BRAGLIA

Se chiedete alla Genova rossoblù i nomi degli undici calciatori che nel marzo del 1992 hanno espugnato il tempio di Anfield Road, primi italiani di sempre per quanto concerne i club, il numero uno corrisponde a Simone Braglia. I fasti sotto la Lanterna però non basteranno a fargli vivere altre stagioni in Serie A, che conquisterà sul campo col Perugia, senza mai giocarci. Nell’estate del 1997 passa anche al Milan, senza disputare gare ufficiali.

Pierluigi BRIVIO

La scuola è tra le migliori, quella dell’Atalanta. La gavetta altrettanto, partendo da titolare sin da giovanissimo nelle file del Palazzolo dove per altro sarà una bandiera. L’approdo nel Vicenza, la Coppa Italia vinta in finale sul Napoli, la successiva semifinale di Coppa delle Coppe come tappe successive di una carriera che lo vedrà poi nel Venezia prima, nel Genoa poi, passando per Napoli, Pescara, Mantova, Monza e Pergocrema. La seconda vita l’ha portato nella veste di allenatore dei portieri nelle file della Stella Rossa di Belgrado, per altro altra ottima scuola nel cambio dei portieri.