Qual è il primo portiere italiano anni ’90 che vi viene in mente? Ecco tutti quelli scelti da noi
8 Dicembre 2021
Alex BRUNNER

Figlio di quel melting-pot unico che è Trieste, si mette in luce proprio tra le fila degli alabardati prima di spiccare il salto nel Foggia di pura marca zemaniana come secondo del mai dimenticato Franco Mancini. I passaggi intermedi nel Formia prima e nel Bologna post Foggia prima di accasarsi nel club al quale darà gli anni migliori. Con il Como vincerà infatti uno storico campionato di Serie B da neo promossa. Di lì passerà senza troppe fortune tra Ternana, Salernitana, Cagliari, per spendere gli ultimi anni in terza serie tra Sorrento e Juve Stabia.
Luca BUCCI

Le stagioni più iconiche sono senz’altro quelle di Parma, dove nella terza esperienza ducale dopo aver conquistato la promozione in Serie A con la Reggiana, strappa prima il pass per i Mondiali di USA ’94 e poi la Coppa UEFA del 1995. Con l’esplosione di Buffon perde il posto da titolare, cominciando una girandola di prestiti, tra Perugia, Torino ed Empoli. Diverrà anche il calciatore più anziano a vestire la maglia del Napoli, a quarant’anni, un mese e sei giorni.
Gianluigi BUFFON

Superman è ancora lì, dove tutto cominciò il 19 novembre 1995, quando Nevio Scala lo lanciò in un Parma-Milan, quando il diciassettenne mostrò un carattere da leader e una tecnica da predestinato che prestò gli aprirono la titolarità e le porte della nazionale, di cui sarà il calciatore più presente con 176 gettoni. Coi ducali arrivano i primi titoli, tutti nel 1999: Coppa Italia, Coppa UEFA e Supercoppa Italiana. Il passaggio alla Juventus è il più caro in Italia per un portiere e lo lancerà nella leggenda della nostra Serie A, dove sarà anche il calciatore più presente con 657 presenze. Il Mondiale del 2006 resta il punto più alto della sua straordinaria carriera, macchiata soltanto dalle tre finali di Champions League perse con la maglia della Vecchia Signora.
Massimiliano CANIATO

Iconico quanto storico secondo portiere con brevi sprazzi da protagonista. L’estremo difensore lombardo, cresciuto nell’Inter non sfonda nei primi anni spesi tra Licata, Monza, Oltrepò ed Alessandria. Si rifà parzialmente nel Venezia prima di intraprendere un lungo cammino da vice speso tra Torino, Udinese Chievo Verona. Per lui si registra anche una “pennellata” di calcio estero nel Chiasso in Svizzera per concludere in casa tra le fila della Pro Patria.
Fabrizio CASAZZA

Genovese e sampdoriano, cresciuto nei blucerchiati nei quali si ritaglierà un piccolo ma importante ruolo da protagonista, partendo dalla panchina ad inizio terzo millennio. Il resto della carriera invece speso tra il vorrei ma non posso con le maglie di Biellese, Fidel Andria, Pro Sesto, Hellas Verona, Torino, Venezia e Lazio prima di chiudere un tortuoso girovagare tra Pavia, Udinese, Caravaggese e Virtus Entella nella doppia veste di secondo ed allenatore dei portieri.
Giovanni CERVONE

A Roma è ricordato sicuramente per le sue parate nelle sue otto stagioni di militanza capitolina, dopo l’ottimo campionato 1988-89 a Verona, ma anche per il suo carattere talvolta fumantino. Tuttavia tra i pali, al netto di qualche infortunio di troppo, si è sempre fatto trovare pronto conquistando anche la Coppa Italia da protagonista alla fine della stagione del 1991. La sua avventura con la maglia della Lupa terminò quando nel 1997 le sue possibilità di disputare gare da titolare scesero, decidendo di sposare la causa del Brescia. Indimenticabile il benvenuto con le Rondinelle che gli diede Recoba.

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