Quando il calcio cambia colore: una selezione di scarpini tra i più iconici della storia
7 Gennaio 2022
DIADORA “MATCH WINNER RB NUMBER 10“

E proprio in virtù di questa scaramanzia i giocatori tornano alle loro scarpe classiche, e lo fa anche Roberto Baggio, che sfoggia questa calzatura con cui segna il gol decisivo contro la Spagna sempre durante la rassegna iridata statunitense. Storie di riti, di scaramanzia, e di chissà che altro, tipiche dello sport in generale e del calcio in particolare.
LOTTO NERE E VERDI

Una scarpa nera con intarsi verdi. Un verde brillante e lucente come il gioco di Ruud Gullit, esponente principe di questa calzatura che ha fatto tendenza e che risulta più “stilosa” ma meno rivoluzionaria di quelle a tinta unita che saranno vere e proprie protagoniste soltanto poco tempo dopo. Il bis Lotto lo concede anni dopo con la Croazia, l’iconica linguetta che si piegava in avanti coprendo il nodo dei lacci. Francia ’98, ai Mondiali, il marchio fu ben visibile sulla maglietta, e pure sugli scarpini di un certo Davor Suker, che di quel Mondiale ne fu il capocannoniere. Chissà, forse anche grazie alle sue Lotto Stadio colorate di nero e di verde.
VALSPORT BIANCHE

L’occasione era di quelle imperdibili. Ha scelto il grande palcoscenico Marco Simone, attaccante del Milan, per sfoggiare le sue celeberrime Valsport bianche: lo ha fatto per la prima volta nella finale della Coppa dei Campioni del 1995 tra Milan ed Ajax, cambiando completamente la prospettiva delle divise sportive. Sembrava giocasse soltanto con delle calze bianche. Eppure erano scarpini, destinati a cambiare il corso degli eventi.
Uno scarpino per due, rigorosamente giallo…e poi un derby di Milano tutto sugli scarpini: tutto alla prossima pagina!

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