Privacy Policy Ronaldinho, Xavi, Pirlo: le rose di Sydney 2000 erano clamorose e nessuno riuscì a fermare il Camerun di Mboma

Ronaldinho, Xavi, Pirlo: le rose di Sydney 2000 erano clamorose e nessuno riuscì a fermare il Camerun di Mboma

15 Novembre 2021

I Giochi Olimpici sono il momento più alto dello sport a livello internazionale. C’è chi sogna un giorno di partecipare, altri di vincere una medaglia per il proprio Paese. E se il Torneo olimpico di calcio non ha lo stesso prestigio di un Campionato Mondiale, è comunque un alloro ambito da ogni nazione che disputa la rassegna a cinque cerchi. Soprattutto per quelle piccole realtà senza una forte tradizione calcistica, salire i gradini del podio è un orgoglio indelebile, nonostante da trent’anni ormai non si sfidino le selezioni maggiori, bensì le Under-23, a cui si possono aggiungere fino a tre fuori quota.

Prendiamo il Camerun di Eto’o, Womé e Mboma ad esempio: può dettare legge in Coppa d’Africa, qualificarsi al Mondiale e magari spingersi oltre i gironi; ma pensare di alzare la Coppa del Mondo FIFA sembra una speranza remota. Invece un Oro Olimpico? Magari l’unica medaglia dell’intera spedizione camerunense. Utopia?

No. Australia, Sydney per la precisione, 30 settembre 2000. Finale del Torneo maschile di calcio ai Giochi della ventisettesima Olimpiade moderna. I Leoni Indomabili affrontano la Spagna di Puyol, Xavi e Angulo. Dopo due minuti sono già sotto, merito di una punizione beffarda del talentuoso centrocampista blaugrana; allo scadere della prima frazione, gli iberici raddoppiano con Gabri e la favola sembra concludersi senza lieto fine.

Nella ripresa accade che il difensore neoacquisto dell’Atletico Madrid Amaya segni un’autorete sfortunata, iniettando nuova linfa nell’albero quasi appassito del Camerun. Un certo Eto’o, attaccante dell’altra metà della capitale pareggia cinque minuti più tardi. Le Furie Rosse recriminano più volte nei riguardi dell’arbitro messicano Rizo, ma il risultato non si sblocca e la partita termina ai calci di rigore: Amaya, ancora lui, stampa il suo piatto destro sulla traversa, gli altri segnano tutti. Womé insacca con il sinistro al sette l’ultimo tiro dal dischetto e la nazione dell’Africa occidentale finisce nel medagliere olimpico con un bell’oro brillante.

Se sfoggiare sul petto la medaglia del metallo più prezioso è un vanto riservato a pochissimi, trionfare in quella competizione era, ai nastri di partenza, un desiderio recondito: le convocazioni per la manifestazione avevano messo di fronte rose estremamente competitive e profonde, nelle quali molti panchinari erano titolarissimi nei club di appartenenza. Si sprecavano le stelle – come il già citato Xavi o Ronaldinho per ricordarne due – e numerosi undici iniziali potevano essere paragonati alle nazionali maggiori.

Vediamo insieme i nomi dei talenti che costellavano le sedici squadre del Torneo Olimpico di calcio di Sydney 2000.

GRUPPO A

AUSTRALIA

I Socceroos del commissario tecnico argentino Raul Blanco (quasi omonimo dell’attaccante madrileno) erano stati sorteggiati in un girone complicato, assieme all’Italia e la Nigeria. Potevano contare sul fuori quota Viduka, in difesa schieravano Neill e il metronomo era Emerton, il capitano; inoltre la rosa era impreziosita da Bresciano e Grella, i quali giocavano nella serie B italiana, campionato all’epoca molto competitivo. L’avventura degli oceaniani si concluderà con tre sconfitte di misura in altrettanti incontri, senza essere mai stati in vantaggio.

Rosa: 1 Milosevic, 2 Colosimo, 3 Lazaridis, 4 Foxe, 5 Skoko, 6 Laybutt, 7 Emerton, 8 Neill, 9 Viduka, 10 Wehrman, 11 Zane, 12 Blatsis, 13 Grella, 14 Rizzo, 15 Bresciano, 16 Čulina, 17 Curcija, 18 Turnbull. Allenatore: Raul Blanco

HONDURAS

Oltre al capitano Ivan Guerrero, il giocatore più promettente della spedizione centramericana era senza dubbio David Suazo: unico honduregno in un campionato importante, il veloce attaccante era in forza al Cagliari e durante la manifestazione rispetterà le aspettative appieno. Firmerà due doppiette, limitato soltanto dai centrali italiani, portando in dote alla sua selezione quattro punti quasi da solo. Non basteranno per passare alla fase ad eliminazione diretta.

Rosa: 1 Escobar, 2 Guerrero, 3 Montoya, 4 Izaguirre, 5 Lopez, 6 Paez, 7 Pavon, 8 Rosales, 9 D. Suazo, 10 Leon, 11 Martinez, 12 M. Suazo, 13 Scott, 14 Ramirez, 15 J. C. Suazo, 16 Turcios, 17 Chirinos, 18 Valladares. Allenatore: Ramon Maradiaga

ITALIA

Tardelli, sulla panchina tricolore, era fresco vincitore degli Europei Under-21 in Slovacchia e la sua rosa era ben assortita, senza fuori quota. Il leader tecnico era Pirlo, stella degli Azzurrini e faro della manovra; davanti ad Abbiati, capitan Grandoni guidava la difesa italiana insieme a Cirillo e Zanchi, mentre a centrocampo i muscolari Gattuso, Zanetti e Ambrosini supportavano Vannucchi e il trequartista di Flero; il doppio centravanti era costituito dalla coppia Comandini-Ventola. Grazie alle prestazioni convincenti del milanista e del numero 10, dopo due sfide l’Italia era già certa del passaggio del turno. I sogni di gloria si spegneranno ai quarti, a causa del gol sul finale dello spagnolo Gabri. 1-0 per gli iberici e Azzurri sull’aereo.

Rosa: 1 De Sanctis, 2 Grandoni, 3 Mezzano, 4 Zanchi, 5 Ferrari, 6 Gattuso, 7 Comandini, 8 Baronio, 9 Ventola, 10 Pirlo, 11 Zambrotta, 12 Margiotta, 13 Ambrosini, 14 Rivalta, 15 Cirillo, 16 Vannucchi, 17Zanetti, 18 Abbiati, 21 Firmani. Allenatore: Marco Tardelli

NIGERIA

Photo: Scott Barbour – Allsport

Il selezionatore olandese Bonfrère aveva guidato le Super Aquile alla conquista della medaglia d’oro quattro anni prima e arrivava in Australia con ottime possibilità di fare il bis: Babayaro, Oliseh, Lawal, Okoronkwo, Agali e Aghahowa erano in forma, la nazionale africana garantiva corsa, fisico e determinazione. Dopo un pari scoppiettante contro l’Honduras, i nigeriani battono i padroni di casa, quindi impattano con gli Azzurri, ma in difesa fanno acqua. Il Cile di Zamorano & co. li asfalta 4-1, senza lasciare adito a recriminazioni.

Rosa: 1 Etafia, 2 Okunowo, 3 Babayaro, 4 Sunday, 5 Furo, 6 C. Kanu, 7 Agali, 8 Igbinadolor, 9 Yakubu, 10 Oliseh, 11 Lawal, 12 Onwuzuruike, 13 Ikedia, 14 B. Kanu, 15 Okpara, 16 Okoronkwo, 17 Aghahowa, 18 Okoye. Allenatore: Jo Bonfrère

A PAGINA 2 TROVATE IL GRUPPO B

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