40 anni in panchina: ecco la Top 11 dei giocatori allenati da Trapattoni
17 Marzo 2020
Giuseppe BERGOMI
Colonna portante dell’Inter nel ventennio che va dal 1979 al 1999, sarà con Giovanni Trapattoni che riuscirà a togliersi le più grandi soddisfazioni della sua carriera. Nella stagione 1988-89 fu il pilastro (e spesso anche il capitano) di quella squadra che ottenne lo Scudetto dei Record, ottenendo 58 punti sui 68 disponibili. Sotto la guida del tecnico di Cusano Milanino, lo Zio ha giocato 218 partite, siglando dieci gol e alzando uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA nel 1991.
Lothar MATTHÄUS
I primi due anni interisti di Giovanni Trapattoni furono tutt’altro che soddisfacenti. Fu a partire dalla stagione 1988-89 che le cose cambiarono decisamente, anche grazie all’arrivo del centrocampista tedesco con la vocazione del gol. Trascinatore, Lothar Matthäus siglò la rete della vittoria (su punizione) nel decisivo incontro-scudetto con il Napoli di Maradona il 28 maggio 1989 (vinto per 2-1 dai nerazzurri), in un gremito San Siro – Giuseppe Meazza in fase di ampliamento in vista di Italia ‘90. Trapattoni e Matthäus si ritroveranno anche negli anni tedeschi del tecnico al Bayern Monaco (1994-95 e 1996-97).
Michel PLATINI
Che dire. Pagato dalla Juventus per 250 milioni delle vecchie lire nell’estate del 1982, Michel, nonostante una partenza sottotono, divenne presto le Roi per i tifosi juventini. Tre Palloni d’Oro (1983, 1984, 1985), per tre volte capocannoniere della Serie A (nelle stagioni 1982-83, 1983-84, 1984-85), vincitore di una Coppa Campioni (nel 1985) da protagonista, di una Coppa Intercontinentale nel 1985 contro l’Argentinos Juniors (quando segnò un gol e il rigore decisivo), una Supercoppa Italiana (1983-84), una Coppa Italia (1982-83) e una Coppa delle Coppe (1983-84). Semplicemente la punta di diamante della Juventus trapattoniana.
Gianni RIVERA
Come poter non mettere quel genio calcistico dal piede fatato? Di Giovanni Trapattoni, Rivera è stato un compagno di squadra, prima di essere stato suo “allievo” nella stagione 1975-76, che fu la prima vera esperienza ufficiale e completa del mister, il quale riuscì a convincer l’Abatino (appellativo affibbiatogli da Gianni Brera) a non abbandonare il calcio dopo che quest’ultimo aveva preannunciato il ritiro, in seguito a delle forti incomprensioni con Gustavo Giagnoni, suo ex allenatore. Quell’anno, il Milan di Rivera in campo e Trapattoni in panchina concluse il campionato al terzo posto, ritrovando i piani alti della classifica dopo due anni deludenti. Il mitico Trapattoni, spesso ospite nei programmi calcistici in TV, quando gli veniva chiesto di commentare alcune giocate dei più grandi campioni, affermava spesso che esse sarebbero state un gioco da ragazzi per Gianni Rivera, anche nelle sue giornate più buie. Pupillo.
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