Top of the Flop: ecco i peggiori undici giocatori della Lazio
5 Aprile 2022
La Lazio è ormai da anni uno dei top club d’Italia, membro storico delle sette sorelle originali, qualificazioni piuttosto frequenti in Europa e, soprattutto sotto la gestione Lotito, uno dei club più virtuosi d’Italia. Due Scudetti, sette Coppe Italia, cinque Supercoppe Italiane, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa UEFA, questo recita il palmares del club capitolino, il quarto più ricco d’Italia.
Nel corso dei suoi 122 anni di storia, la Lazio ha regalato al Campionato Italiano alcuni tra i migliori calciatori ad aver calcato le scene pallonare europee, giocatori del calibro di Pavel Nedved, Dejan Stankovic, Alen Boksic, ma anche nomi più recenti come quello del più grande bomber della storia dei Campionati del mondo Miroslav Klose, tutti Campioni sbarcati nel Bel Paese grazie alla Lazio.
Oggi però, non siamo qui per parlare dei Top, quindi scordiamoci i vari Nesta, Veron, Simeone, oggi ci toccano i Flop. Sì, perché in un glorioso club come quello biancoceleste che ha avuto la possibilità di contare anche su direttori sportivi di tutto rispetto, non sempre si sono fatti grandi affari e per ogni Sergej Milinkovic-Savic acquistato, sono arrivati almeno cinque Gael Kakuta.
Abbiamo deciso quindi di scavare in alcuni meandri nemmeno troppo lontani, prendere come riferimento di partenza il nostro solito e amato 1990 e stilare da lì la Flop 11 con relativo allenatore e menzioni d’onore che riporteremo di seguito prima di snocciolare i vari nomi. Specifichiamo per bene che questa Flop 11 non vedrà semplicemente i giocatori meno incisivi (per usare un eufemismo) della lunga e gloriosa storia biancoceleste, ma troveremo anche dei nomi che semplicemente non sono riusciti (per colpa loro o per colpe terze) a lasciare il segno come avrebbero voluto.
Dovendo partire dalla panchina tireremo fuori sei sostituzioni che sbloccheranno diversi ricordi (più o meno belli) ai tifosi biancocelesti, dunque, abbiamo deciso di puntare su Fabrizio Casazza come portiere di riserva, Ivan Artipoli e Bruno Pereirinha come alternative in difesa, Stephen Makinwa come rincalzo offensivo ed infine Fabio Vignaroli e Paul Okon (al quale facciamo i nostri migliori auguri per il suo compleanno) come ulteriori centrocampisti. Come allenatore pensiamo sia abbastanza impossibile non inserire Davide Ballardini, arrivato a Roma e presentatosi subito con la vittoria in Supercoppa Italiana contro l’Inter e che poi è stato esonerato a fine girone d’andata con la Lazio che gravitava pericolosamente nei bassifondi della classifica. Snocciolata la panchina, è il momento dei titolari, andiamo dunque a scoprire la Flop 11 laziale:
Juan Pablo CARRIZO

Bisogna dire la verità, l’eredità di un mostro sacro come Angelo Peruzzi alla Lazio, è stata per molti anni una problematica non indifferente per i novelli estremi difensori laziali. D’altro canto bisogna anche precisare che la presenza di Carrizo in questa classifica è più per le aspettative che si erano create nei suoi confronti, piuttosto che per eccessive responsabilità del portiere argentino. Possiamo dare un lieto fine alla parabola laziale di Carrizo grazie ai rigori parati contro il Siena in Coppa Italia, che permise alla Lazio di staccare il pass per il turno successivo, fino alla vittoria contro la Roma.
OSCAR LOPEZ Hernandez

Nell’estate del 2004, Oscar Lopez è stato il primo acquisto del neo-presidente Claudio Lotito. I tifosi speravano in un affare con il club blaugrana simile a quello che portò in biancoceleste Fernando Couto nel 1998. Le aspettative però non vennero attese ed in una Lazio operaia che aveva bisogno di sacrificio ed unità, le sue quattordici presenze della sua unica annata biancoceleste, rimasero un segno più che delebile del suo passaggio.
Juan Pablo SORIN

Il laterale sinistro, all’occorrenza centrale, Juan Pablo Sorin, oltre alle folte sopracciglia ed alla lunga chioma riccia, ha lasciato ben pochi altri frame ai tifosi biancoceleste nella sua brevissima, travagliatissima e pressoché nulla esperienza in maglia Lazio, sei presenze, zero reti, zero partite memorabili per lui nella Lazio di Roberto Mancini.

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