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Tutti gli stranieri nella Serie A 1995-96

1 Aprile 2021

PARMA

Fernando Manuel COUTO

Il centrale portoghese non si fa notare soltanto per la sua folta capigliatura, ma anche per le incursioni nelle difese avversarie che gli consentono, spesso e volentieri, di finire sul tabellino dei marcatori. Al suo primo anno in Italia conquista la Coppa UEFA con il Parma e con gli emiliani si distingue anche nel secondo capitolo della sua avventura sulla via Emilia. Non fosse per un infortunio che lo tormenta per tutta la stagione, le presenze sarebbero state molte di più delle dodici messe a referto in campionato. Tuttavia, le sue prestazioni gli consentono di mettersi in luce su scala europea ed a fine anno arriva la chiamata alla quale è impossibile dire di no e Couto si veste con il blaugrana del Barcellona.

Nestor Roberto SENSINI

L’argentino è ormai un aficionado della Serie A. Sono sette anni che Nestor suda le proverbiali sette camicie sui campi sparsi lungo la penisola e il trentenne di Arroyo Seco dedica energie e polmoni alla causa del Parma ormai da un campionato e mezzo. Difensore o centrocampista, talvolta cursore all’occorrenza, Sensini è il classico calciatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere in squadra. E infatti Nevio Scala lo fa scendere in campo per trentuno volte su trentaquattro, durante le quali riesce anche a segnare due gol. Niente male per chi non è deputato a buttarla in rete.

Hristo STOICHKOV

Lasciare Barcellona per trasferirsi a Parma potrebbe sembrare una bizzarria, se lo si guardasse con occhio distaccato. Eppure c’è un motivo se il Pallone d’Oro in carica decide di dire addio ai Blaugrana per unirsi al collettivo gialloblu. La squadra guidata da Nevio Scala, infatti, si è resa protagonista di una scalata vertiginosa ai vertici del calcio nazionale ed europeo e, dopo aver evangelizzato la Catalogna, la volontà dell’attaccante bulgaro di dire la sua anche nel campionato più bello del mondo lo convince a scegliere l’Ennio Tardini come nuova cattedra dalla quale insegnare calcio. Tuttavia, l’esperimento non va in porto come sperato e il numero otto non riesce ad esprimersi al meglio, incatenato nei dettami tattici del tecnico e dal dualismo con Zola che non giova al buonumore del capriccioso bulgaro. Nonostante segni otto volte in ventitré uscite, l’avventura di Parma si rivela tutto sommato fallimentare e quello che sembrava un addio nell’estate del 1995 si trasforma in un arrivederci l’anno dopo, visto che Stoichkov fa di nuovo le valigie per spacchettarle ancora al Camp Nou.

Tomas BROLIN

È stato titolare inamovibile sin dal giorno del suo arrivo a Parma dopo il Mondiale di Italia ’90. Tomas ha vestito i panni del primo attore nei trionfi dei gialloblù in Europa, guadagnandosi la stima del proprio tecnico. Tuttavia, un bruttissimo infortunio occorsogli in Nazionale nel 1994 lo tiene lontano dal campo per lunghissimo tempo e, quando si ripresenta a disposizione di Nevio Scala, Brolin capisce sulla sua pelle di non godere più dell’etichetta di inamovibile. Vive, così, in disparte la parte finale del torneo 1994-95 e dopo l’arrivo di Stoichkov capisce di essere ulteriormente retrocesso nelle gerarchie. Così, nel mese di novembre, viene ceduto al Leeds United per quasi cinque milioni di sterline. Ma con i Peacocks la storia non cambia. E, anzi, se possibile, peggiora ancora di più.

Faustino Hernan ASPRILLA

Le sue capriole l’hanno proiettato ai vertici nella classifica di gradimento degli stranieri presenti nel campionato italiano. Anche per gli appassionati che non hanno il Parma in cima alle preferenze. Il colombiano ha fatto sfracelli nei campionati passati, ma il 1995 non inizia nel migliore dei modi e l’affollamento in attacco gli fa capire che dovrà sudare come non ha mai fatto in passato per guadagnarsi una maglia da titolare. Riesce a mettere insieme sei presenze, segnando due gol comunque decisivi contro Juventus e Lazio. Nel mese di gennaio riceve la chiamata del Newcastle United e la possibilità di contendere il titolo al Manchester United è un forte richiamo per il colombiano che, così, lascia la via Emilia dopo tre stagioni e mezzo e venticinque reti in campionato.