Tutti gli “Young Player of the Year” della Premier dal 1990 al 2007
14 Marzo 2021
2002-03 – Jermaine JENAS (Newcastle United)

Partito dalla natia Nottingham, i problemi finanziari dei rossi inglesi facilitarono il suo trasferimento al Newcastle. La prima stagione intera con i bianconeri fu davvero positiva. Il centrocampista in Premier riuscì a segnare sei reti in trentadue incontri segnalandosi come uno dei migliori giovani prospetti inglesi del calcio d’oltremanica. Velocità, tecnica, dribbling al servizio dei Magpies. Il passaggio al Tottenham gli regala quattro stagioni ricche di soddisfazioni, condite da una Coppa di Lega vinta nella stagione 2007-08. Poi come spesso accade, l’infortuni iniziano a prendere il sopravvento e il sipario sulla carriera da calciatore inizia inesorabile il suo decorso. Poco nulla tra le fila di Aston Villa, Queens Park Rangers e nel suo ritorno a Nottingham, a neanche trentatré anni attacca gli scarpini al chiodo.
2003-04 – Scott PARKER (Chelsea)

Centrocampista centrale di sostanza e qualità, nato e cresciuto nella capitale inglese, è proprietario di un insolito primato. Infatti è l’unico calciatore ad aver indossato cinque maglie di cinque club cittadini diversi nella massima serie (Charlton, Chelsea, West Ham, Tottenham, Fulham). Il Charlton Athletic lo lancia nel grande calcio e dopo sette stagioni passa al Chelsea alla corte di mister Ranieri. A causa della troppa concorrenza saluta e va al Newcastle, prima di diventare l’idolo dei tifosi Claret & Blue del West Ham. Dopo cinque anni gli Hammers retrocedono e lui rimane in Premier con il Tottenham prima di chiudere la carriera al Fulham. Un amore quello per i Cottagers che perdura nel tempo, dopo essere stato nello staff di Jokanovic prima e Ranieri poi, è attualmente l’allenatore della prima squadra. The Coach.
2004-05 e 2005-06 – Wayne ROONEY (Manchester United)

The Wonder Boy. Il primatista. Miglior marcatore della storia del Manchester United con 253 reti in 559 presenze ufficiali e miglior marcatore della storia della Nazionale Inglese con 53 gol in 119 partite. Abile nel dribbling, visione di gioco importante, capacità di aprire gli spazi, immancabile finalizzatore, Hammers Rooney parte dall’Everton e dopo due buone stagioni passa ai Red Devils. Sposerà il Manchester United per tredici stagioni, un sodalizio terribilmente efficacie per entrambe le parti. Rooney vince praticamente tutto, diciannove trofei, fra cui cinque Premier, una Champions League, un Mondiale per Club e una Coppa Uefa. Dall’altra parte il ragazzo dimostra di avere un carattere un po’ problematico che con la difficoltà nel gestire la rabbia facilitano l’anticipazione del crepuscolo. A trent’anni Wayne non è più lo stesso, lo spazio e i gol allo United scarseggiano, torna all’Everton prima di chiudere la carriera negli Stati Uniti, e tornare in patria al Derby County. Resta comunque intramontabile.
2006-07 – CRISTIANO RONALDO (Manchester United)

Sua Maestà. Numeri da capogiro. La sua bacheca trabocca di trofei. A differenza del suo antagonista Messi, lui ha vinto praticamente ovunque. Inghilterra, Spagna, Italia. Parte dallo Sporting Lisbona, ma è con il Manchester United che si fa conoscere al mondo. Sei stagioni con i Red Devils, con nove “tituli”, 259 presenze e 113 reti nel curriculum. Il Real Madrid lo vuole a tutti i costi e con ottanta milioni di sterline lo porta a casa. Investimento perfetto. In nove mandati con i Galacticos CR7 è a dir poco mostruoso, segna 450 gol in 438 presenze, tocca picchi da sessanta reti a stagione, in Liga non segna meno di venticinque gol ad annata, conquista quindici trofei, fra cui cinque Champions League (tre consecutive), tre Mondiali per Club e due Supercoppe Europee. Poi l’addio e il passaggio alla Juventus. Cinque volte vincitore del Pallone d’Oro è primatista assoluto di reti e di presenze con la maglia della sua nazione, il Portogallo, che ha trascinato al titolo di Campione d’Europa nel 2016. Praticamente irraggiungibile.
Stefano Carta

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