Privacy Policy Tutti i protagonisti dello Scudetto 2002-03 conquistato dalla Primavera del Lecce

Tutti i protagonisti dello Scudetto 2002-03 conquistato dalla Primavera del Lecce

13 Aprile 2022

Siena, 5 giugno 2003. Il Lecce dell’esordiente Roberto Rizzo, salentino doc, vince il campionato Primavera. Non si può parlare di un Leicester City ante litteram, ma certamente è un’impresa assoluta, impronosticabile qualche mese prima e un caso eccezionale nello scenario giovanile del calcio italiano.

I pugliesi sono una società matura e la squadra che affronta la massima divisione Under-19 ha ottime individualità, rimpolpate occasionalmente dai vari Bovo, Konan, Chevanton e Vucinic, ormai stabilmente impiegati in serie B.

La fase a gironi vede i giallorossi chiudere al secondo posto, con quarantacinque punti ottenuti in ventidue giornate. Una volta qualificati agli ottavi di finale, la parte a eliminazione diretta del torneo li vede prevalere sul Parma nel doppio confronto, quindi in gara secca su Lazio (2-1), Juventus (1-0 dopo i tempi supplementari) e infine Inter (3-2). Partite sofferte, sempre in bilico, spesso contro pronostico, nelle quali il Lecce ha dimostrato di essere una compagine solida e in crescita, nel solco del ciclo iniziato l’anno prima con la vittoria della Coppa Italia e che proseguirà con il bis in campionato, un ulteriore trofeo nazionale e due supercoppe consecutive (2004 e 2005).

Il Lecce ha scritto la storia del calcio nostrano formato giovani, con la penna nelle mani sapienti di mister Rizzo. Gli interpreti del canovaccio sono suddivisi tra meteore, illustri carneadi e futuri centravanti della Nazionale. Vediamo insieme la rosa salentina Primavera Campione d’Italia 2002-03.

Antonio BARBA

Si perdono le tracce nella memoria di questo estremo difensore, classe 1986, che indossa i guantoni assieme ad altri ragazzi più grandi di lui. Peccato, perché era il calciatore più giovane della spedizione salentina.

Stéphane COQU

Estremo difensore francese, artefice di veri e propri miracoli quando più contava: sono due i rigori parati nella finalissima di Siena. Se nelle giovanili risultava determinante e riusciva a ipnotizzare gli attaccanti avversari, la sua carriera è stata tutt’altro che brillante, evaporata presto senza lasciare alcuna traccia.

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