Tutti i protagonisti dello Scudetto 2002-03 conquistato dalla Primavera del Lecce
13 Aprile 2022
Valeri BOJINOV

Attaccante centrale bulgaro che ha avuto una discreta carriera e attualmente milita nella Serie B balcanica. Bojinov parte da Lecce per un viaggio interminabile lungo oltre cento gol che lo porterà a Firenze, nella Torino bianconera, Manchester sponda City, Parma, Lisbona con lo Sporting Lisbona, poi ancora Serbia, Cina, Svizzera, Croazia e infine il ritorno in Bulgaria. Ottimo finalizzatore ma discontinuo, colleziona quarantatré gare con la Nazionale condite da sei reti e una Coppa di Lega con il Partizan di Belgrado.
Fabio ERRICO

Nasce in Svizzera e si mette subito in mostra fra i pari età. Tuttavia, nonostante un buon avvio, Errico non riuscirà a mantenere le tante promesse sul suo conto, perdendosi nel giro di poco tempo nei gorghi dell’anonimato e delle serie minori. Ha abbandonato il mondo del calcio per darsi alla carriera di “pilota” di imbarcazioni sul lago dei Quattro Cantoni.
Italo MATTIOLI

Il bomber che non ti aspetti, la pedina vincente. Mattioli è un attaccante atipico, brevilineo, che predilige il movimento attorno a una punta statica per poter svariare e incidere. Nella stagione 2002-03 si lascia le carte migliori per le mani decisive: gol nei supplementari alla Juventus in semifinale, quindi il momentaneo 2-1 in finale, rete segnata di testa, non certo la specialità della casa. Dopo Foggia e Lecce (l’esordio in serie A proprio con i Giallorossi), gioca a Catanzaro, Salerno, Legnano e chiuderà con il Pomigliano nel 2017.
Graziano PELLÉ

Trascina il Lecce Primavera alle semifinali grazie al gol del definitivo 2-1 ai danni della Lazio. Anche lui nato a San Cesario e transitato dalle giovanili di Copertino, Pellé è un centravanti puro, bravo con entrambi i piedi e nello stacco aereo, esploso all’AZ Alkmaar prima e al Feyenoord poi, tanto da meritarsi le attenzioni del Southampton. Dopo lo sfortunato Europeo 2016 – suo uno dei rigori falliti nei quarti di finale contro la Germania – passa allo Shandong Luneng, prima di tornare per una terza volta al Parma. Complessivamente segna 205 reti in 538 incontri, alzando al cielo un campionato Olandese, la Supercoppa susseguente e una Coppa Cinese. Oggi è svincolato.
Andrea RODIA

Dopo aver tentato qualche esperienza infruttuosa, anche Antonio Rodia capisce che il calcio non fa per lui, se non per vivere momenti sereni e spensierati. Qualche buon segnale si era visto durante il suo percorso di crescita in giallorosso, ma la vita ha riservato altro per lui. Non di solo calcio, d’altronde, vive l’uomo.
di Lorenzo Andorlini

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