Viaggio alla scoperta dei calciatori stranieri della Serie A 1988/89
23 Novembre 2021
ROMA
Jorge Luis ANDRADE da Silva (Brasile)
Provate a chiedere a qualche tifoso stagionato quale fosse la caratteristica principale di Andrade. Sicuramente non gli fareste un regalo. Ebbene sì, perché il brasiliano è sbarcato in Italia da Marajà, ma dopo poche partite si guadagna all’unanimità il poco onorevole soprannome di Er Moviola. La Roma incappa in una delle stagioni più complicate della sua storia recente e a questo primato negativo contribuisce non poco il mediano carioca che non sembra affatto all’altezza delle richieste di mister Liedholm. Viene impiegato soltanto in nove occasioni e fine anno venne rimandato in patria senza nessun ripensamento.
RENATO Portaluppi (Brasile)
L’ala brasiliana giunge in Italia con la sicumera tipica di chi crede di poter fare la differenza da solo. In patria, d’altronde, lo considerano alla stregua di un gran campione, visti i titoli nazionali, continentali e intercontinentali conquistati con il Grêmio che – spesso e volentieri – portano la sua firma. Nell’estate del 1988 viene presentato alla stampa dopo aver raggiunto Trigoria in elicottero e, immaginiamo, che altrettanto velocemente abbia lasciato la capitale. Renato è la rappresentazione del disastro annunciato: lezioso oltre ogni lecita considerazione, si rivela forse il peggior acquisto della storia giallorossa. Dopo qualche rete segnata nella prima parte di Coppa Italia, la sua vita dissoluta fuori dal campo lo condiziona non poco e nello spogliatoio vive delle continue critiche che gli rivolgono molti compagni. Dopo ventitré presenze e nessuna rete, fa ritorno al Flamengo.
Rudolf VÖLLER (Germania Ovest)
Quanta concretezza assicura l’impiego di Rudi Völler? Tanta, davvero tanta. Il centravanti di Hanau, infatti, è uno dei pochi a salvarsi dal naufragio giallorosso, riscattandosi dopo la sua prima stagione ricca di critiche e difficoltà. Termina l’annata con un bottino di dieci reti e due sono pesantissime: frena la corsa del Napoli con una rete nel finale di partita ed è lui a fermare i Partenopei anche nel match di ritorno. Nasce proprio nel 1988-89 il rapporto d’amore coi propri tifosi e rimane nella Capitale fino al 1992, lasciandola a trentaquattro anni dopo sessantotto reti complessive siglate in 198 partite disputate.
SAMPDORIA
VICTOR Muñoz (Spagna)
L’ex Barcellona è il primo calciatore spagnolo a sbarcare in Italia dopo la riapertura delle frontiere del 1980. Ha trentuno anni e dopo una vita piena di successi con Real Saragozza e, soprattutto, Barcellona, in molti ritengono che Victor sia venuto a svernare sul golfo di Genova. Beh, mai considerazione fu più errata. Il centrocampista, infatti, si rivela un utile elemento nella scacchiera di mister Boskov, dando il suo gran contributo alla causa doriana, sfornando assist decisivi e prestazioni maiuscole che gli consentono di arricchire il suo palmares con una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe.
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