Viaggio alla scoperta dei calciatori stranieri della Serie A 1988/89
23 Novembre 2021
ATALANTA
Robert PRYTZ (Svezia)
Lo svedese approda a Bergamo all’età di ventotto anni dopo aver raccolto successi tra Svezia, Scozia e Svizzera con le maglie rispettivamente di Malmö, Rangers Glasgow e Young Boys. È il calciatore svedese del 1986 e il centrocampista si mette in luce nella stagione che porta i Nerazzurri ad issarsi fino al sesto posto, piazzamento che vale la qualificazione in Coppa UEFA. Dopo una sola stagione con l’Atalanta, viene ceduto al Verona nell’ambito dell’affare che porta Claudio Caniggia a vestire i colori dei bergamaschi.
Glenn Peter STROMBERG (Svezia)
Dalle parti dell’Atleti Azzurri d’Italia ormai Glenn è un’istituzione. Infatti, Stromberg si appresta a disputare il quinto torneo con gli Orobici. L’anno passato il vichingo è stato uno dei condottieri che ha trascinato la Dea fino alle semifinali di Coppa delle Coppe, nonostante fosse impegnato nel campionato di Serie B. Il centrocampista non si tira mai indietro e ormai l’amore fra la tifoseria e il centrocampista porta i due a non separarsi più fino al suo ritiro dal calcio giocato, giunto al termine dell’annata 1991-92.
Aparecido Paulino EVAIR (Brasile)
Il granatiere carioca giunge in Europa nel 1988 per sposare la causa atalantina. Il centravanti si cala alla perfezione negli schemi di mister Mondonico, nonostante giunga da perfetto sconosciuto al posto di Igor Belanov, ex Pallone d’Oro del 1986 e vicecampione d’Europa in carica con l’Unione Sovietica. Dopo le ottime prestazioni in patria con il Guaranì, il ventitreenne si conferma anche dall’altra parte dell’Oceano, aggiudicandosi il titolo di cannoniere della squadra grazie alle dieci reti segnate in venticinque partite.
BOLOGNA
Mika AALTONEN (Finlandia)
La sua saetta che va ad infilarsi alle spalle di Zenga in occasione del match di andata dei sedicesimi di finale di Coppa UEFA gela l’Inter e tutto il pubblico di San Siro. Il Turun Palloseura viola Milano e il presidente Pellegrini decide di mettere mano al portafogli, ingaggiando il centrocampista finlandese per il campionato venturo. Chiuso dai tre tedeschi, Aaltonen viene ceduto al Bologna di Maifredi che, però, non riesce a sfruttarne appieno le caratteristiche: il tecnico lo schiera, infatti, soltanto in tre occasioni prima di rispedirlo al mittente e consegnarlo ad una prestigiosa vita accademica.
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