Viaggio alla scoperta dei calciatori stranieri della Serie A 1988/89
23 Novembre 2021
Antonio CARECA de Oliveira Filho (Brasile)
L’ottimo impatto della prima stagione, guastato solo nel finale dal ritorno del Milan che si è aggiudicato il tricolore a detrimento degli Azzurri, gli garantisce la riconferma in organico e, anzi, Careca disputa la sua miglior stagione della sua esperienza in quel di Napoli. Conclude la stagione al secondo posto nella classifica marcatori in coabitazione con van Basten grazie alle sue diciannove reti e, addirittura, si leva il capriccio di realizzare una meravigliosa tripletta nel 5-3 con cui i Partenopei regolano la Juventus a domicilio. Con la conquista della Coppa UEFA ai danni dello Stoccarda, il brasiliano mette in bacheca il suo primo ed unico trofeo continentale.
Diego Armando MARADONA (Argentina)
El Pibe de Oro ha ormai tutta Napoli ai suoi piedi e riesce in una nuova, ulteriore impresa che ne accresce il mito. Diego, infatti, trascina la squadra verso la conquista del suo primo e unico trofeo continentale: la Coppa UEFA. In campionato, è davvero dura digerire il fallito bis tricolore dell’anno precedente, ciononostante la sua squadra è l’unica che riesce a mettere in apprensione l’Inter schiacciasassi di Trapattoni. Nel computo stagionale fa più notizia la sua mancata cessione all’Olympique Marsiglia di Bernard Tapie, bloccato in extremis dal presidente Ferlaino che porterà successivamente a non poche frizioni fra il patron e l’argentino.
PESCARA
TITA Milton Queiroz da Paixão (Brasile)
Fresco vincitore della Coppa UEFA con il Bayer Leverkusen, il trentenne centravanti brasiliano sbarca a Pescara con il compito di finalizzare la gran mole di palloni creata dai ragazzi agli ordini di Galeone. La sua esperienza internazionale lo facilita nella fase d’inserimento e, anzi, Tita si fa apprezzare non poco per la rapidità d’esecuzione. Curiosità: realizza ben cinque delle sue nove reti in campionato allo stadio Olimpico. Il 18 dicembre rimonta le reti iniziali di Gregucci e Ruben Sosa con una doppietta nel match contro la Lazio, mentre fa addirittura meglio in occasione della prima giornata di ritorno, quando annichilisce con una mortifera tripletta la Roma di Nils Liedholm che, infatti, viene esonerato dopo lo scivolone con il Delfino. A fine stagione, Tita torna in Brasile con il Vasco da Gama per poi concludere la sua carriera nel campionato messicano.
EDMAR Bernardes dos Santos (Brasile)
La leggenda narra che gli abruzzesi avessero inizialmente puntato il giovanissimo Romario, visto il deciso interessamento della Fiorentina per l’attaccante del Corinthians. E invece, alla fine, Edmar sbarca allo stadio Adriatico con il compito di affiancare il connazionale Tita. È fresco della medaglia d’argento conquistata con la Nazionale Olimpica a Seoul e il suo impatto con la realtà biancazzurra fa sperare i tifosi sulla bontà del miliardo investito dalla dirigenza per il suo acquisto. Segna tre reti nelle prime nove giornate – contro Milan, Napoli e Fiorentina – ma il suo rendimento cala drasticamente con l’arrivo dell’inverno e ben presto viene relegato in panchina. Dopo il suo ultimo acuto con il Torino, Edmar resta a Pescara fino al 1991 con il Delfino in Serie B.
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