Volano i sogni come i miliardi: gli acquisti più dispendiosi della stagione 1991-92
15 Aprile 2022
10. Richard WITSCHGE (Barcellona) – 3,63 milioni di euro

Ha soltanto ventidue anni quando l’olandese – fratello minore di Rob – firma per il Barcellona dopo ottimi tornei disputati con l’Ajax ed aver esordito con la maglia degli Oranje. Si sprecano, naturalmente, i paragoni con Johan Cruijff, ma sebbene il giovane Witschge abbia un gran talento con il pallone fra i piedi, non è minimamente paragonabile con il Papero d’Oro. Difatti, il suo ruolino di marcia in Catalogna sarà ben al di sotto delle aspettative, raccogliendo soltanto quaranta presenze condite da due reti che, comunque, gli son valse due titoli in altrettante stagioni. Nel 1993, infatti, il fantasista olandese viene ceduto ai francesi del Bordeaux.
9. Ian WRIGHT (Arsenal) – 4,00 milioni di euro

In Inghilterra – e non solo – tutti guardano al centravanti del Crystal Palace come l’oggetto del desiderio. Infatti, dopo una lunga gavetta che l’ha visto calcare i campi della Sunday League fino all’età di ventun anni, l’attaccante di origini giamaicane ha trascinato il club rossoblù fino al terzo posto della massima divisione – miglior piazzamento nella storia degli Eagles – ed il torneo 1991-92 sembra iniziato ancor meglio delle previsioni. Per questo l’Arsenal, alla ricerca di un centravanti di peso, fa gli straordinari, mettendo sul piatto la cifra-record di due milioni e mezzo di sterline. L’investimento, però, viene ampiamente ripagato: Ian, infatti, è entrato di diritto nella Hall of Fame del club, diventandone un simbolo anche alla luce delle 185 reti complessive realizzate in 288 match disputati coi Gunners.
8. Dino BAGGIO (Juventus) – 5,00 milioni di euro

Il Torino lo preleva giovanissimo tra le fila del Tombolo e con la maglia granata diventa una delle più belle sorprese del torneo post-Mondiale, raggiungendo il quinto posto da neopromossa che vale la qualificazione alla Coppa UEFA. La Juventus sborsa quasi dieci miliardi per ottenere il suo cartellino dai cugini e, una volta ottenuta la firma, lo gira in prestito all’Inter per valutarne ancor meglio la “consistenza”. Nonostante l’annata storta dei Nerazzurri, Dino Baggio si conferma uno dei migliori prospetti dell’intero campionato italiano, mettendo assieme ventisette presenze e segnando una rete. Torna a vestire i colori bianconeri nell’estate del 1992 e vi rimane per due stagioni, quando nel 1994 passa poi al Parma che sta conquistando trofei in giro per l’Europa e diventando il calciatore con il maggior numero di reti realizzate nelle finali di Coppa UEFA: se ne conteranno ben cinque.
7. Trevor STEVEN (Olympique Marsiglia) – 5,85 milioni di euro

È un’ala veloce che con la maglia dell’Everton ha portato i Toffees fino alla conquista del titolo in ben due occasioni: nel 1984-85 e nel 1986-87. Gary Lineker deve ai suoi cross gran parte delle sue fortune, ben imbeccato dai suoi traversoni. Trevor è una delle colonne della nazionale dei Three Lions con cui partecipa ai Mondiali del 1986 e del 1990. L’Olympique Marsiglia ha fame di trofei dopo il filotto in Francia e per questo versa nelle casse dei Glasgow Rangers – club nel quale si è trasferito nel 1989 – oltre cinque milioni e mezzo di sterline. Tuttavia, la sua avventura in riva al Mediterraneo durerà ben poco: Steven resta al Velodrome soltanto un anno, durante il quale disputa ventotto partite e segna tre reti che, comunque, saranno utili per la conquista del titolo. A fine stagione tornerà all’Ibrox Stadium per finirvi la carriera nel 1998 all’età di trentacinque anni.
6. Jocelyn ANGLOMA (Olympique Marsiglia) – 6,00 milioni di euro

L’esterno destro originario di Guadalupa è forse il miglior prospetto che la Francia coltiva in patria. Angloma, infatti, abbina la corsa ad un notevole bagaglio tecnico che, nel giro di pochi anni, l’ha fatto passare dal Lille al Paris Saint-Germain, fino al Marsiglia. Nell’accademia del Velodrome riesce addirittura a vincere la Coppa dei Campioni ai danni del Milan nella finale di Monaco di Baviera del 1993, ma in seguito allo scandalo della combine fra Valenciennes ed OM in cui viene coinvolto il presidente Tapie è costretto a far le valigie. Sbarca così in Italia nel 1994 per accordarsi con il Torino, con cui disputa due tornei, per poi passare all’Inter nel 1996 e successivamente al Valencia, con cui conclude una carriera ricca di successi nel 2002.

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