Privacy Policy Volano i sogni come i miliardi: gli acquisti più dispendiosi della stagione 1991-92 - Pagina 5 di 5

Volano i sogni come i miliardi: gli acquisti più dispendiosi della stagione 1991-92

15 Aprile 2022

5. Jürgen KOHLER (Juventus) – 7,50 milioni di euro

Il difensore, come da tradizione teutonica, è forgiato nell’acciaio. È uno dei mastini insuperabili della Bundesliga e il suo profilo finisce inevitabilmente sui taccuini degli osservatori di mezza Europa. Però c’è da convincere il Bayern Monaco che non vuol liberarsi a cuor leggero della sua granitica colonna della retroguardia. Riescono nell’intento i dirigenti della Juventus, i quali si svenano per acquistarlo assieme al collega Reuter e dare così a Trapattoni un elemento di sicuro affidamento. Al suo arrivo, Kohler diventa nel giro di breve tempo uno dei beniamini di tutta la tifoseria che saluta nel 1995 dopo il tanto agognato tricolore conquistato con Lippi in panchina. Si trasferisce al Borussia Dortmund con cui l’anno successivo gioca un tiro mancino ai Bianconeri nella finale di Champions League. Il legame con la Juventus, però, è così forte che nelle memorie di tutti i tifosi resta l’immagine di un Kohler vittorioso con la maglia giallonera sulla pelle ed una sciarpa bianconera sulle spalle.

4. Thomas DOLL (Lazio) – 7,50 milioni di euro

Il suo acquisto viene operato dalla Lazio per ovviare all’infortunio di Gascoigne che – di fatto – ha bloccato il trasferimento del fantasista del Tottenham Hotspur sulle rive del Tevere. La squadra biancoceleste, dunque, punta sull’asso dell’Amburgo, versando nelle casse del club anseatico ben tredici miliardi di lire. È il primo giocatore della ex Germania Est a trasferirsi nel campionato italiano e questa “peculiarità” attrae su di lui notevoli attenzioni. L’ex simbolo della Dynamo Berlino, comunque, non delude le aspettative, riuscendo a creare una buona alchimia con Riedle e Ruben Sosa che guidano le sorti dei capitolini in avanti. Doll resta in Italia fino al 1994, quando poi viene ceduto all’Eintracht Francoforte. Tornerà nel 1996 in Italia, questa volta al Bari, conducendo i Galletti alla promozione in Serie A per poi concludere la sua carriera all’Amburgo.

3. Thomas HÄSSLER (Roma) – 7,70 milioni di euro

Il folletto tedesco è giunto in Italia subito dopo aver alzato al cielo la Coppa del Mondo con la sua Germania Ovest. Tuttavia, l’annata vissuta con la maglia della Juventus è stata al di sotto delle aspettative, coinvolto nell’equivoco tattico di Maifredi che ha portato la Vecchia Signora ad un misero settimo posto, mai coinvolta nelle dinamiche per lo Scudetto. Per questo, quando la Roma del presidente Ciarrapico bussa alle porte dei piemontesi, la sua cessione viene avallata senza particolari rimpianti. Per oltre tredici miliardi di lire i Bianconeri si assicurano i piedi di Tomassino che, nel giro di breve tempo, diventa una fondamentale pedina nel gioco di mister Bianchi. Conquista il cuore dei tifosi giallorossi grazie ad una rete nel derby e resta in giallorosso fino al 1994, quando viene ceduto poi al Karlsruhe.

2. Robert PROSINECKI (Real Madrid) – 8,00 milioni di euro

Le Merengues guidate da Radomir Antic vincono la concorrenza del Milan per assicurarsi il talento croato che si è messo in luce con la maglia della Stella Rossa, vincendo anche la Coppa dei Campioni. Ricopre il ruolo d’interno, ma Prosinecki ha un talento difficile da ingabbiare nei rigidi spartiti del tecnico serbo. In aggiunta a ciò, Robert incappa in una serie di infortuni che ne pregiudicano pesantemente l’annata: a fine stagione, infatti, si contano soltanto tre presenze nella Liga con un gol messo a referto. Il rapporto con il Santiago Bernabeu, però, esplose mai, tant’è che nel 1994 venne ceduto al Real Oviedo, ritrovando la continuità che non aveva avuto nei tre anni di Casa Blanca.

1. David Andrew PLATT (Bari) – 8,25 milioni di euro

Chi l’avrebbe mai detto che il calciomercato estivo si sarebbe scosso lungo la direttrice che separa Bari da Birmingham? Eppure è così. Potenza del calcio degli anni ’90 che, come detto, rende l’Italia il vero e proprio Eldorado mondiale. Tutti vogliono mettersi alla prova nella Serie A e quando David Platt riceve l’offerta del Bari di Matarrese non ci pensa su due volte, accettando l’offerta dei Galletti. I pugliesi spendono ben dodici miliardi di lire per assicurarsi il nazionale inglese che con la maglia claret and blue dell’Aston Villa segna gol a raffica, sebbene il suo ruolo sia quello di centrocampista. Il suo repertorio è ampio e ben variegato e, dopo il suo acquisto, i tifosi biancorossi sognano giustificatamente ad occhi aperti di giocarsi le proprie chances europee. Sebbene al termine della stagione il Bari dovette subire l’onta della retrocessione in Serie B, Platt rimase uno degli “oggetti” più desiderati di tutto il campionato e, dopo una corte serrata da parte della Sampdoria – su esplicita indicazione di Roberto Mancini – David scelse di vestire la maglia della Juventus. Incappò però in una stagione storta che, alla fine, lo convinse a vestirsi di blucerchiato, seppur con un anno di ritardo rispetto al pronosticato.

di Nando Di Giovanni